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Nel mondo si consumano circa 250 miliardi di litri annui di bibite dolci rinfrescanti (lisce e gassate), pari ad un pro-capite medio annuo di circa 40 litri. Le due aree continentali che esprimono i maggiori consumi pro-capite sono il Nord America (quasi. 200 litri annui) e l’Europa Occidentale (106 litri annui).

EUROPA

Nei paesi dell’Europa Occidentale i consumi di bibite dolci (pronte da bere) possono essere stimati per il 2003, in accordo con le valutazioni Canadean, in circa 36 miliardi di litri , pari ad un consumo pro-capite di 91 litri annui. Occorre ricordare che altri 5,6 miliardi di litri di bibite sono ottenute per diluizione di concentrati, sciroppi e polveri (diluitables) pari ad un pro-capite di 14 litri. Per il 2004 le stime di alcune associazioni di categoria rilevano dei consumi in freno a causa di una stagione climatica meno favorevole rispetto al 2003 ed anche in considerazione della congiuntura difficile in molti paesi europei.

 

CONSUMI BIBITE DOLCI PRONTE (R.T.D.) – EUROPA OCCIDENTALE – 2003

Tipologie Bevande Tot. Consumi miliardi litri Pro-capitelitri

Bibite Dolci Gassate

29,5

75

Bibite Dolci non gassate: tè, caffè e frutta

5,1

13

Energy & Sport Drinks

1,1

3

Tot Bibite Dolci Pronte (Sweet Soft Drinks R.T.D.)

35,7

91

 

Rispetto alle altre bevande fredde, le bibite dolci si collocano al secondo posto nella classifica dei consumi europei, dietro alle acque confezionate (106 litri pro-capite), ma davanti alle birre (75 litri pro capite). Nel lungo periodo il consumo delle bevande analcoliche mostra un trend di fondo complessivamente positivo a detrimento dei consumi delle bevande alcoliche

. Nel comparto delle bibite rinfrescanti, prevalgono nettamente i consumi delle bibite dolci gassate che vantano una più lunga e consolidata storia di consumo, con un mercato di oltre 29 miliardi di litri nei paesi dell’Europa Occidentale ed un pro capite medio di circa 75 litri annui. Tuttavia questa categoria di bevande sta ormai entrando nella fase di maturità, lasciando spazio a nuove tipologie di bibite più caratterizzate sul piano salutistico e funzionale, come le bibite piatte (al tè, al caffè e alla frutta, ecc.) che rappresentano ormai il 14% del totale consumi delle bibite dolci e le bevande sportive ed energetiche, che, quasi assenti fino agli anni ’90, hanno ormai raggiunto e superato il miliardo di litri consumati nei paesi dell’Europa Occidentale.

Nel comparto dominante delle bibite gassate i consumi si concentrano sulle due grandi famiglie gustative delle cole e delle aranciate, mentre l’altro terzo dei consumi è disperso su diversi gusti minori, che, talvolta, nelle singole realtà nazionali possono assumere dimensioni di rilievo. All’interno del comparto bibite carbonate stanno assumendo un peso crescente le versioni light dei prodotti più diffusi, dove il normale zucchero è stato sostituito da dolcificanti di sintesi ipocalorici.. D’altra parte il problema dell’eccesso di peso è sempre più percepito come un rischio per la salute e molti consumatori si stanno orientando su una dieta più leggera e meno calorica. Sui mercati più importanti le bibite senza zucchero rappresentano ormai un quinto del totale consumi di bibite.

 

CONSUMI PRO-CAPITE BIBITE DOLCI GASSATE NELL’EUROPA OCCIDENTALE –2003 

Nazioni

p. c. litri

 

Nazioni

p. c. litri

NORVEGIA

112

OLANDA

71

IRLANDA

111

SVEZIA

70

BELUX

103

FINLANDIA

60

SPAGNA

100

GRECIA

59

REGNO UNITO

98

ITALIA

52

AUSTRIA

89

PORTOGALLO

50

GERMANIA

82

FRANCIA

42

SVIZZERA

78

Media Europa Occidentale

75

DANIMARCA

76

Fonti: Annuario Bibite e Succhi BEVERFOOD

Sullo scenario competitivo europeo emergono le tre grandi multinazionali del beverage analcolico: Coca Cola, Pepsico e Cadbury-Schweppes. I tre gruppi sono presenti direttamente o indirettamente in quasi tutti i mercati europei, quasi sempre in posizione di leadership e controllano all’incirca i due terzi del totale volumi di bibite dolci. Ad essi si affiancano numerosi produttori nazionali, talvolta operanti in joint venture con le stesse multinazionali (come ad es. San Benedetto in joint venture con Schweppes in Italia e Britvic in joint ventures con Pepsico in Gran Bretagna). Sono inoltre emersi alcuni gruppi caratterizzati da un approccio specialistico, come, ad esempio, Red Bull e Glaxo Smith Kline (per gli energy & sport drink), Ferrero e Lipton (per il tè freddo), ecc.

ITALIA

Nel settore delle bevande analcoliche dolci, l’Italia rappresenta il quinto mercato in Europa Occidentale dopo Germania, Gran Bretagna, Spagna e Francia, con un volume complessivo di consumi (bibite gassate, tè freddi, sport & energy drink e preparati) stimato per il 2003 intorno ai 3,9 miliardi di litri. Rispetto al 2002 si è registrato un incremento del 7%; ciò in relazione alla ottima estate climatica del 2003. Per il 2004, che non ha più goduto di condizioni meteorologiche favorevoli, si stima, invece, un arretramento dei consumi intorno al 2-3% per le bibite carbonate e intorno al 7-8% per il tè freddo e gli sport drink. L’unico segmento in incremento nel 2004 è quello degli energy drink, che tuttavia rappresentano a volume solo l’1% del totale consumi di bibite dolci.

Il consumo pro capite italiano si colloca intorno ai 66 litri annui complessivi, largamente inferiore alla media europea. Va ricordato al riguardo che gli italiani sono i più forti consumatori al mondo di acqua minerale, il che porta inevitabilmente a comprimere i consumi delle altre bevande analcoliche.

CONSUMI BIBITE DOLCI IN ITALIA – 2003

Tipologie Bevande

 

Consumi (Mio litri)

Pro capite (litri)

Bibite Gassate

3.040

52

Energy & Sport Drink

110

2

Tè freddi + Altre piatte

700

12

Tot Bibite Pronte

3.850

66

Fonti: Annuario Bibite e Succhi BEVERFOOD

Le bibite gassate rappresentano in ogni caso la parte prevalente del mercato con un consumo complessivo intorno ai 3 miliardi di litri ed un pro-capite di 52 litri. Anche sul mercato italiano il gusto più consumato è la cola che rappresenta circa il 45% del totale consumi di bibite carbonate.

Al secondo posto si collocano le aranciate, un gusto molto affermato sul mercato italiano; infatti rappresentano oltre un quarto del totale consumi di bibite gassate. Il segmento delle lime e delle gassose al limone vale complessivamente poco più di 300 milioni di litri. Seguono altri gusti, di cui alcuni tipici della tradizione italiana, quali chinotti, spume, cedrate e altri gusti regionali. Infine il segmento degli aperitivi e toniche è valutabile intorno ai 100 mio litri. Anche sul mercato italiano è in atto uno spostamento dei consumi dalle bibite zuccherate a quelle senza zucchero ormai presenti nei listini di tutti i grandi produttori, almeno con riferimento ai gusti più importanti.

Il tè freddo ha avuto in Italia un enorme successo; gli attuali consumi (tè normale aromatizzato alla frutta e tè verde, comprese le versioni light e deteinato) sono stimabili complessivamente intorno ai 600 milioni di litri, con un consumo pro-capite di 10 litri, superiore alla media europea. Sul mercato italiano cominciano ad essere presenti anche nuove tipologie di bibite piatte, quali le bevande proteiche (alla soia, al riso o ai cereali) e le tisane pronte con uno spiccato valore salutistico, ma che rappresentano al momento solo una nicchia di consumo .

Un’altra tipologia di prodotti che si è ben sviluppata sul mercato italiano è quella delle bevande sportive il cui consumo è oggi valutabile intorno agli 85 milioni di litri. Mentre più difficoltosa è stata l’affermazione degli energy drinks, il cui consumo viene oggi stimato intorno ai 25 milioni di litri.

Il settore delle bibite si è distinto nel tempo per un forte tasso di innovazione sul piano dei prodotti, ma anche sul piano delle confezioni e dei formati, che hanno assunto un peso crescente nel marketing mix delle imprese. Le bottiglie di vetro valgono oggi circa l’8% dei volumi nel comparto delle bibite gassate (con un utilizzo prevalente nei canali dell’horeca), mentre nei comparti delle bibite piatte e degli sport & energy drink il peso delle bottiglie in vetro è del tutto marginale.

Dominano, invece, con oltre due terzi del mercato, le bottiglie in PET nei grandi formati da 1 e 1,5 litri per il consumo familiare; stanno crescendo in modo notevole i formati single serve che vanno a presidiare soprattutto i consumi fuori casa. In quest’ambito stanno trovando crescente affermazione le c.d “Sport Bottle” con il pratico sistema di erogazione “pull & push”.

Il cartone politenato (brik) ha una quota significativa (10%) solo nel segmento del tè freddo, mentre le lattine giocano un ruolo dominante nel segmento degli energy drink, rappresentano una quota importante (14%) nelle vendite di bibite carbonate, ma solo il 5% nel comparto delle bibite piatte Per le bibite piatte, infine, assumono un grande rilievo i bicchierini in plastica (tipici del tè freddo), mentre cominciano ad essere utilizzate le originali buste in materiale flessibile (cheerpack)

I consumi domestici fanno riferimento innanzitutto al dettaglio moderno (iper, super, discount) che assorbe circa il 55% del totale vendite, mentre il dettaglio tradizionale ha un peso minoritario (10%) e comunque in fase decrescente. I consumi fuori casa valgono circa un quarto del totale volumi e fanno riferimento ai vari canali dell’Horeca e del Catering Collettivo, ai chioschi e punti di vendita mobili e alle vending machines. Nei locali horeca è diffusa la pratica del dispensing (circa ¼ del totale volumi realizzati in questo canale) con il prodotto sfuso servito alla spina.

L’industria delle bevande analcoliche si impegna da anni nel ridurre l’impatto ambientale delle confezioni gestendo gli imballaggi e i rifiuti da avviare al recupero. Plastica, alluminio, vetro, carta e cartone si riciclano, ma sono anche stati fatti interventi finalizzati ad una diminuzione delle risorse impiegate nel processo produttivo come, ad esempio, riduzione del peso dei materiali utilizzati per le lattine, le bottiglie in Pet e le bottiglie in vetro e diminuzione della quantità di imballaggi nelle confezioni, utilizzo di materiali riutilizzabili, come pallet, cassette e contenitori vari.

Secondo le valutazioni Beverfood, in Italia le prime quattro posizioni del settore delle bibite dolci sono occupate da: Coca Cola, Sanpellegrino/Nestlè, San Benedetto/Schweppes e Pepsico Italia. Nell’assieme questi quattro gruppi assorbono circa i 3/4 del totale volumi prodotti nel settore. I secondi quattro del mercato (Spumador, Campari, Ferrero, Sangemini) assorbono un altro 15% del totale produzione, mentre poco più del 10% è suddiviso fra un centinaio di altri produttori, di cui molti a carattere locale. Secondo i dati ASSOBIBITE, il settore delle bibite occupa direttamente e indirettamente circa 21.000 persone con un importante impatto diretto e indiretto sull’economia.

 

QUOTE MERCATO BIBITE ANALCOLICHE ITALIA 2003

Produttori

Principali Marche

Mio litri

%

COCA COLA

(totale imbottigliatori)

Coca Cola, Fanta, Fanta Chinotto, Sprite, Sprite Ice Cube, Beverly, Kinley, Nestea, Minute Maid, Powerade, Burns

1.450

39

SANPELLEGRINO

Gruppo Nestlé

San Pellegrino, Sanbitter, One o One, Five, Chinò, Chinò Energy, Beltè, Vera, Acqua Brillante, Recoaro, Gingerino, Pejo

560

15

S. BENEDETTO

& SCHWEPPES

San Benedetto, San Benedetto Thè, Batik, Guizza, Enjoy, Schweppes, Energade, Oasis, Orangina, Canada Dry, La Casera

450

12

PEPSICO &

GATORADE

Pepsi, Pepsi Maxi, Pepsi Boom, PepsiTwist, Seven Up, Slam, Golden Mix, Gatorade, Propel,

300

8

SPUMADOR

(comprese private labels)

Spumador, Dortè

Pivate Label per GDO

200

5

CAMPARI &

LIPTON ICE TEA

Crodino, Oransoda, Lemonsoda, Pelmosoda, Tonicsoda, Crodo,

Lipton Ice Tea

150

4

FERRERO

Gruppo Ferrero

Estathè

120

3

SANGEMINI

(comprese private labels)

Virgin Drink’s, Vita di Sangemini

Private Labels per GDO

120

3

Altri produttori

Other producers

Elisir di Rocchetta, Red Bull, Fonti Posina, Fava, Gal’s, San Carlo, Norda, Arnone, De Sarro, Sicilbega, Tomarchio, ecc.

400

11

Totale Bibite Italia (piatte e gassate) – Total sweet soft drinks Italy (carbonated & still)

3.750

100

Fonti: Annuario Bibite e Succhi BEVERFOOD

Per saperne di più – info more

www.simei.it

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