Facile come bere un bicchiere d’acqua. Il design dell’edizione limitata di Acqua Chiarella parla di eleganza, semplicità e territorio; tutto quello che all’apparenza può mancare in un gesto usuale come versare dell’acqua a pranzo, e che invece torna silenzioso e potente nel progetto del designer Lorenzo Palmeri.
Chiarella si conferma orgogliosa delle proprie origini e avanguardistica nelle proprie scelte: il nuovo aspetto è parte del progetto Sympòsion, giunto alla terza edizione. Essenza del progetto è invitare artisti ed esponenti del mondo dell’arte, a confrontarsi sul tema dell’eccellenza, sia essa relativa alla natura o all’uomo, i valori iconici del marchio Acqua Chiarella, in Italia e nel mondo. Dopo l’artista contemporaneo Fabrizio Musa e l’omaggio ad Achille Castiglioni in occasione del centenario della sua nascita, quest’anno il progetto Sympòsion è affidato a Lorenzo Palmeri, già affermato designer nei più svariati campi dell’immaginazione, e musicista di successo, con all’attivo una collaborazione con Franco Battiato.
Tutto quello che non c’è è in realtà evidente: eliminata l’etichetta, che troppo spesso avvolge e copre l’essenza chiara di un’acqua purissima. Via anche dettagli non essenziali: il packaging è sinuoso ma non eccessivo, una linea che si flette ma conserva un’eleganza intrinseca. Ispirata all’immagine di un caffettiera, che per Palmeri è “simbolo di famiglia, gestualità rituale”, e alle divise degli ufficiali, che trasmettono fierezza e sicurezza. Come dovrebbe essere l’atmosfera conviviale della quotidianità, in cui Chiarella si fa protagonista. Alla base della bottiglia si percepisce un rilievo, omaggio al territorio e alla natura: uno pseudo-braille che ricalca le forme delle colline lacustri, allo stesso tempo immagine e filtro. Il disegno prevede infatti che la luce attraversi il rilievo, amplificandosi all’interno della bottiglia tutta e sulla tavola, come una lente d’ingrandimento.
Strettissimo d’altronde il rapporto tra Acqua Chiarella e il Lago di Como, sottolineato una volta di più dalla stupenda location della presentazione della limited edition: la terrazza del Filario Hotel&Residences, a sua volta omaggio alla città della seta e al suo leggendario specchio d’acqua. Lo chef Alessandro Parisi è superbo esaltatore delle qualità e dell’anima di Chiarella, con le sue proposte ricercate e fedeli ai prodotti del territorio, e il racconto dell’idea di Palmeri scorre limpido: “Ho voluto realizzare una bottiglia che fosse essenziale, ma riportasse l’attenzione del consumatore ai piccoli gesti. Il corpo della bottiglia è meno stretto del normale, per permettere maggior naturalezza alla presa, e non ci sono etichette o segni di sorta: è proprio tramite la mancanza di dettagli in evidenza, che si dovrebbe fare caso alla bellezza del quotidiano”.
Vetro a perdere che diventa vetro da conservare, forte di intuito, arte e perché no del caso. Come l’aneddoto sul tappo, che riporta una striscia di colore diverso a seconda della variante, effervescente o liscia. “Volevamo un tratto dritto, senza fronzoli. Per un errore tecnico è venuta fuori una banda irregolare, che per puro caso richiama perfettamente l’immagine della nuova bottiglia. Sarà un’edizione limitata della limited edition”. Chiarella e Palmeri celebrano quindi il bello, il fresco, il naturale, da sempre declinato da Acque Minerali Val Menaggio, società proprietaria di Chiarella, che imbottiglia direttamente alla sorgente nel comune di Plesio circa 80 milioni di bottiglie l’anno. Si esalta il valore dell’essenziale e l’eleganza dell’assenza. Tutto molto semplice, come bere un bicchiere d’acqua.