Attraverso un incremento del capitale sociale di 4 milioni di euro e un piano di investimenti complessivo pari a 10 milioni di euro nel triennio 2023-2025, l’azienda friulana Acqua Dolomia punta a “consolidare efficienza, sostenibilità e una forte apertura ai mercati internazionali”.
Acqua Dolomia prosegue dunque la sua corsa verso il rilancio con un ambizioso piano di investimenti e una ristrutturazione aziendale che promette di ridurre l’impatto ambientale e migliorare la marginalità. Il piano di investimenti per il triennio 2023-2025, che prevede uno stanziamento complessivo di 10 milioni di euro, punta a rafforzare la competitività dell’azienda, con interventi già avviati. Nel 2023 sono stati investiti 4 milioni di euro, mentre per il 2024 sono previsti 1,7 milioni e per il 2025 altri 4,3 milioni di euro.
«Abbiamo completato il settaggio delle linee produttive, ora salite a cinque: tre dedicate al PET e due al vetro», spiega Federico Trost, direttore generale della società. «L’ampliamento del magazzino e il miglioramento della logistica, in corso tra il 2023 e il 2024, ci permetteranno di installare un impianto fotovoltaico da 1 MW, capace di coprire una superficie di 4.700 mq con oltre 2.000 pannelli. Stimiamo un risparmio energetico del 20% sui consumi complessivi, a cui si aggiungerà un ulteriore calo del 25% grazie alla sostituzione dei compressori con modelli più efficienti. Un’altra innovazione cruciale sarà l’automazione della movimentazione di prodotto finito e materie prime, con carrelli automatici che miglioreranno l’efficienza logistica e aumenteranno la sicurezza operativa».
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Dolomia sta anche investendo nel miglioramento delle condizioni lavorative, introducendo il condizionamento delle aree produttive sia per la plastica che per il vetro.
«Abbiamo a cuore il miglioramento del clima aziendale e la riduzione dell’impatto ambientale», afferma Giovanni Cilenti, AD di Dolomia. «Stiamo mettendo in campo risorse significative per sviluppare il bilancio di sostenibilità, che prenderà forma nel 2025 e sarà completato l’anno successivo. Inoltre, abbiamo avviato l’iter per ottenere la certificazione per la parità di genere, prevista per il 2026. La formazione è un altro pilastro della nostra strategia, con corsi mirati alla digitalizzazione, lingue straniere e controllo di gestione».
I risultati delle riorganizzazioni produttive e commerciali si vedono già nei numeri: il riposizionamento strategico ha incrementato la marginalità, portando l’azienda a prevedere per il 2024 un valore della produzione di quasi 20 milioni di euro, con un margine operativo lordo (ebitda) del 15%. Anche sul fronte internazionale, Dolomia continua a espandere la propria presenza.
L’azienda era stata acquistata un anno e mezzo fa dalla Luigi Rossi Luciani Sapa, family office della famiglia Rossi Luciani, che aveva rilevato una partecipazione di maggioranza in Sorgente Valcimoliana Srl, società che imbottiglia e commercializza Acqua Dolomia, leader nel settore Ho.Re.Ca. e nella grande distribuzione. L’operazione aveva previsto l’ingresso diretto nel capitale da parte di Lrl, affiancata come co-investitore da Comintex Sas del padovano Giovanni Cilenti.
Cfr: Acqua Dolomia: Luigi Rossi Luciani acquisisce la maggioranza di Sorgente Valcimoliana
Fonti: nordesteconomia.gelocal.it – www.acquadolomia.it/