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«Eva», l’acqua del Monviso che sgorga dalla sorgente più alta d’Europa, a 2042 metri sul livello del mare sulle montagne di Paesana, sta conquistando le tavole dei Paesi arabi. Dopo alcuni problemi societari tra marzo ed aprile, con l’azzeramento del precedente organigramma commerciale (facente capo a Paolo Nocera) e l’arrivo di nuovi responsabili, l’azienda «Fonti alta Valle Po» in questi giorni sta aumentando i ritmi di produzione. Le bottiglie che escono dalla fabbrica sono dirette oltre che alla grande distribuzione in Italia anche a qualificati importatori all’estero. «Da circa un mese – dice l’ad Gualtiero Rivoira – spediamo 25 container ogni 10 giorni in Libia. Ognuno contiene 19 mila bottiglie da 1,5 litri e 47 mila da mezzo litro. All’inizio della settimana partirà un nuovo carico». Le bottiglie destinate agli Stati del Medio Oriente hanno etichette apposite, con indicazioni in arabo e in inglese.


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Packaging su misura anche per gli ordini diretti in Canada, con scritte bilingue in inglese e francese, dove «Eva» viene spedita da gennaio, per il Sud Africa e per la Cina, Stato in cui le esportazioni saranno avviate entro l’estate. Le linee della fabbrica sono utilizzate a «pieni giri». «A giugno, ad esempio – precisa Rivoira -, i volumi di produzione sono stati di 7-8 milioni di bottiglie. Questi risultati ci permettono di guardare con fiducia al futuro e stiamo anche valutando nuove assunzioni. Oggi il personale è di 15 addetti e quelli nuovi non sarebbero semplici stagionali, ma entrerebbero nella “squadra” a tutti gli effetti». I vertici di «Fonti alta Valle Po» sottolineano l’importanza della penetrazione di «Eva» nei circuiti commerciali stranieri. «Crediamo sia un buon ritorno d’immagine – dice ancora l’ad – per tutto il territorio perché la bandiera dell’Italia e l’immagine del Monviso sono sugli scaffali e sulle tavole di Stati in almeno quattro continenti. È un buon momento per esportare e stiamo cercando di sfruttare i canali che già utilizziamo con altre aziende dei soci, che trattano merci diverse. Anche in Italia i risultati ci sono: stiamo allargando la rete di vendita e ci facciamo conoscere sempre più attraverso campagne promozionali mirate».

Fonte: edizioni.lastampa.it/cuneo/articolo/lstp/11093/

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