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L’acqua Frisia rinasce grazie ai francesi. Sembra che sia stata infatti una cordata proveniente dalla Francia ad aggiudicarsi la quarta asta, dopo che le prime tre erano andate deserte, a seguito del fallimento del 2014. Davanti al curatore fallimentare Giuseppe Gentile, si è presentata una cordata francese capitana dal Gruppo Wild Waters Ventures, con basi a Parigi in Francia e in Svizzera a Losanna, con i negoziati iniziati dalla fine del 2017.
Restano da definire tempi e modi di riapertura dello stabilimento di Piuro, dopo la chiusura del 2014, con la speranza anche di recuperare l’occupazione per venti operai che avevano perso il posto di lavoro. Le cifre e i dettagli dell’operazione non sono ancora stati resi noti, si parla di un investimento intorno ai 18-20 milioni di euro e che la produzione dovrebbe concentrarsi sull’acqua in vetro. Dalla Valchiavenna sono già arrivate le prime dichiarazioni da parte delle Istituzioni, nelle parole di Luca Della Bitta, Sindaco di Chiavenna e Presidente della Provincia di Sondrio. “La Provincia di Sondrio è titolare delle competenze in tema di acque minerali, i presupposti erano che chiunque si fosse presentato potesse avere una garanzia sulla prosecuzione della concessione per ripartire con la produzione di acqua minerale. Oggi parte un nuovo percorso, ci auguriamo di brindare con una bottiglia di acqua Frisia per la ripartenza di questa realtà importante per il territorio”. Nei prossimi giorni verranno coinvolti anche i sindacati per valutare l’impatto in termini occupazionali, aprendo un tavolo con la nuova proprietà. Lo stabilimento della Frisia, a Santa Croce di Piuro, era una delle produzioni che a cavallo tra ‘800 e ‘900 che hanno reso celebre la Valchiavenna con i marchi Frisia e Bernina, dove si faceva il 20% del volume nazionale. La speranza è che si possa ritornare ai fasti del passato.
Info: www.radiotsn.tv/news/08052018/frisia-comprata-da-wild-water
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