Secondo cifre fornite oggi dall’Associazione svizzera delle fonti d’acqua minerale e dei produttori di soft drink (SMS) i consumi di soft drink sono calati, mentre l’acqua minerale ha confermato grosomodo gli stessi volumi del 2015
Il mercato elvetico delle acque minerali ha consolidato i dati del 2015 (anno boom per via della calda estate) con i consumi passati da 964,9 milioni di litri nel 2015 a 964,1 milioni. Ogni abitante ha bevuto circa 114 litri di acqua minerale. SMS rileva che il consumo non ha beneficiato delle giornate di canicola che hanno contraddistinto la scorsa estate e che nel 2015 avevano fatto impennare le vendite del 35% nel mese di luglio. Quando alle bevande gasate e rinfrescanti ogni abitante ne ha consumati 69 litri, tre in meno dell’anno prima.
La produzione nazionale di acque minerali, che è risultata superiore all’importazione, è calata del 3,1% a 560,7 milioni di litri; le esportazioni sono crollate del 22,8% a 6,1 milioni, in conseguenza della forza del franco. Le importazioni sono aumentate del 3,9% a 409,5 milioni di litri, in provenienza da Italia (46,7%), Francia (44%) e Germania (8,4%).
Il consumo di bevande rinfrescanti (bibite) è risultato in flessione del 3,5% a 582,3 milioni di litri. La produzione elvetica è scesa del 3,3% mentre le esportazioni hanno segnato un aumento del 9,6% a 38,7 milioni di litri e le importazioni un leggero calo dello 0,7%. I drink provenivano da Germania (33,2%), Italia, (27,5%), Francia (13,1%), Repubblica ceca (6,6%), Portogallo (4%), Polonia (3,7%) e Austria (3,6%).
SMS – Association Suisse des sources d’eaux minerales et des soft-drink
organizzazione mantello che raggruppa 16 aziende per un totale di 20 mila impieghi, tra cui Nestlé Waters, Evian-Volvic, Allegra Passugger, Ramseier, Aproz, Red Bull e Coca-Cola – rileva infine che il consumo di questi drink rinfrescanti è calato del 13% dal 2007 a oggi.
+info: eau-minerale.swiss/