Fonti di Vinadio spa., l’azienda piemontese che produce il marchio dell’acqua minerale Sant’Anna, ha registrato un tasso di crescita a doppia cifra, con un fatturato che è salito dai 150 milioni del 2007 ai 170 del 2008 e volumi di vendita per circa 700 milioni di bottiglie (erano state 650 milioni nell’anno precedente). Il fatturato cresce quindi di oltre il 13% e le vendite in volume del 7,7%, avvicinandosi in tal modo agli obiettivi del business plan dell’azienda, che prevede entro il 2010 un fatturato di 250 mio euro e volumi di vendita per un miliardo di bottiglie.
La marca Sant’Anna si è fatta notare anche per l’iniziativa della nuova Sant’Anna Bio Bottle, ovvero la prima bottiglia di acqua minerale in plastica 100% vegetale, prodotta con una rivoluzionaria bioplastica ricavata dalla fermentazione degli zuccheri delle piante. Dopo un lungo e attento periodo di test e prove, a fine novembre la nuova referenza è stata presentata in anteprima nelle Ipercoop di tutta Italia e sta raggiungendo in queste prime settimane del 2009 tutta la grande distribuzione. Si tratta di un prodotto altamente innovativo, che ha fatto molto parlare di sé anche prima dell’arrivo sul mercato perché introduce una rivoluzione nel packaging di prodotti di largo consumo popolari come la bottiglia di acqua minerale, che in Italia è uno dei prodotti più venduti in assoluto.
Lo sviluppo di mercato per questo prodotto è l’obiettivo principale per l’attività del 2009: “vogliamo conquistare il consumatore con la nostra Bio Bottle – spiega l’imprenditore Alberto Bertone – non solo perché il packaging ecosostenibile riduce in percentuale drastica l’impatto inquinante delle plastiche più tradizionali, ma anche e soprattutto perché questo materiale tecnologicamente avanzato migliora addirittura la qualità del prodotto: è scientificamente provato che la bioplastica Ingeo™ che utilizziamo per Sant’Anna Bio Bottle non rilascia acetaldeide nell’acqua e quindi ne preserva la freschezza e purezza come succede per l’acqua imbottigliata in vetro, ma conservando la stessa praticità e maneggevolezza della plastica.” Sempre sul fronte dell’ecosostenibilità, nel corso del 2008 l’azienda ha ampliato lo stabilimento produttivo, che oggi si estende su 60 mila metri quadri ma in piena sintonia con il contesto alpino circostante, grazie ad un’opera di rinnovamento realizzata secondo i principi della bioarchitettura e della bioedilizia.
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