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Con riferimento ai canali iper, super e altri negozi a libero servizio,  IRI Italia rileva a fine agosto 2016 un consolidamento dei volumi su base annua (da inizi settembre 2015 a fine agosto 2016) pari a 7,0 miliardi di litri, con una lievissima variazione rispetto all’anno precedente.

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Se facciamo riferimento ai soli mesi estivi (giugno-luglio-agosto) le vendite mostrano un segno negativo rispetto agli stessi mesi estivi del 2015, quando si ebbe una storica impennata della temperatura. Ma su base annua (da settembre 2015 a fine agosto 206) i volumi si sono sostanzialmente mantenuti, mentre a valore si è registrata una crescita dell’1,32%-  In questi canali la ripartizione vendite per le varie aree geografiche, mostra che il Nord Ovest prevale con un 28,9% a volume e un 30,4% a valore, seguito dal Sud (Sardegna esclusa) con un 27,6% a quantità ma con solo il 23,7% a valore, in considerazione del più basso prezzo medio euro/litro. Segue il Centro +Sardegna con il 25,1% a quantità e il 26, 4% a valore e, infine, il Nord Est con il 18,4% a quantità e il 19,5 % a valore.

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Lo stesso trend su base annua si conferma anche per il canale discount con -0,01% dei volumi e +0,23% a valore nell’annata settembre 2015- agosto 2016. Considerando nell’assieme tutti i canali della moderna distribuzione (Iper + Super + LSP + Discount), il volume complessivo delle vendite si porta a 8.613 milioni di litri e a 1.785 milioni di euro su base annua. Considerando infine il totale universo delle vendite (canali della distribuzione moderna, più retail tradizionale, più porta a porta, più horeca e più vending) i consumi complessivi su base annua sono stimabili intono ai 12, 5 miliardi di litri, pari ad un consumo pro-capite di 208 l/anno.

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In termini di ripartizione delle vendite per le principali categorie di prodotti, le acque minerali cd naturali (non gasate) sono quelle che hanno performato meglio e rappresentano nella moderna distribuzione oltre il 70% del totale.  I supermercati rappresentano il canale che conta di più con oltre il 55% del totale vendite a volume della moderna distribuzione e il 59% a valore, seguiti dai discount (con 18,5% a volume, ma solo il 12,7% a valore). Il prezzo medio di vendita è migliorato di circa un punto percentuale, portandosi a 0,207 euro/litro ma resta uno dei più bassi a livello europeo. Le acque effervescenti naturali riescono a lucrare un prezzo medio più elevato (0,260 euro/litro), mentre il prezzo medio più basso si registra per le acque lievemente frizzanti (0,179 euro/litro)

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Si conferma anche durante il 2016 la crescita dei formati più piccoli rispetto alle confezioni da 1.5lt e 2lt che rappresentano circa il 90% delle vendite. Il formato da mezzo litro cresce ancora a volume nonostante il posizionamento €/litro sia superiore rispetto alla media di categoria. Il consumatore quindi sembra non rinunciare alla componente di servizio/praticità della bottiglia più piccola che spesso trova occasione di consumo “fuori casa”. Da segnalare il consumo sempre più frequente del formato da 1lt. Sebbene questi prodotti rappresentino oggi poco meno del 2% dei volumi sul totale acqua minerale, incontrano l’apprezzamento degli acquirenti grazie a fattori quali “praticità”, “minor ingombro” e “leggerezza”. A corollario dei formati più piccoli vi è infine l’offerta da 0.25lt spesso legata ad un posizionamento “kids”. In questo specifico segmento si distinguono le confezioni ludiche per bambini di Lievissima, San Benedetto e Sant’Anna.

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Negli ultimi tempi il packaging è diventato uno dei fattori chiave attraverso cui le imprese produttrici tendono a qualificarsi al pubblico per un orientamento alla sostenibilità e alla difesa dell’ambiente, con investimenti continui per migliorare i processi produttivi e creare bottiglie ad alta efficienza ed a minore impatto ambientale. L’affinamento e l’introduzione di nuove tecnologie di produzione delle bottiglie in PET  ha consentito a tutta l’industria di ridurre drasticamente il consumo di plastica (alleggerimento continuo delle confezioni) ed i costi di energia. Inoltre anche in Italia, come nel resto dei Paesi europei, è stata avviata da alcuni produttori l’imbottigliamento dell’acqua minerale in bottiglie con PET riciclato. Alcuni produttori, infine, hanno cominciato ad adottare delle bio-bottiglie in plastica vegetale e questi nuovi materiali rappresenteranno una novità rilevante per tutto il settore, non solo della acque minerali, ma anche degli altri soft drinks. Va rilevato che il tema dell’ecosostenibilità è diventato oramai una delle argomentazioni chiave nella comunicazione di alcune marche di acqua minerale.

A cura di Marco Emanuele Muraca Beverfood.com Edizioni
©RIPRODUZIONE RISERVATA

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