Dopo un avvio stentato del 2009, il mercato delle acque minerali italiane si è ripreso nei mesi estivi, almeno per quanto riguardo il canale iper+super++LSp, che rappresenta circa il 60% del totale mercato. Secondo le rilevazioni IRI – Infoscan, nei primi nove mesi del 2009 le vendite a quantità di acqua minerale sono aumentate rispetto allo stesso periodo del 2008 dell’1,2% mentre a valore l’incremento è stato contenuto all’1%. Il prezzo medio è quindi diminuito, portandosi ora a 0,21 euro/litro. Le acque minerali hanno comunque segnato un incremento inferiore a quello della media dell’intero comparto delle bevande analcoliche (+ 3% a quantità e +1,6% a valore).
Per quanto riguarda l’andamento delle vendite negli altri canali di vendita (discount, dettaglio tradizionale, punti di vendita mobili ed occasionali, door to door, horeca, catering e vending) non si hanno ancora dati precisi, ma dando per scontato una crescita strutturale dei canali moderni a danno dei canali tradizionali, l’andamento generale del mercato nei primi nove mesi dell’anno deve essere considerato con maggiore cautela, approssimativamente con volumi globali grosso modo allo stesso livello del 2008. Le temperature medie più elevate rispetto al 2008 nei mesi di maggio, agosto e settembre hanno contribuito al recupero della tendenza negativa che si era registrata nei primi mesi dell’anno.
A livello di aree geografiche, il Sud ed il Centro+Sardegna sono le zone che, nel periodo in questione per i canali in oggetto, hanno segnato i risultati più positivi, mentre il Nord Ovest e soprattutto il Nord Est hanno avuto una dinamica inferiore alla media del mercato totale. In tal modo si sono ulteriormente avvicinati i dati di consumo pro-capite tra Nord e Sud. Per quanto riguarda l’andamento tra le varie tipologie di acqua minerale, l’acqua naturale/piatta ha segnato un incremento dello 0.9% nei primi 9 mesi dell’anno, mentre le effervescenti naturali e le gassate sono cresciute del 3%, con una caduta, invece, delle leggermente gassate (-3,3% a volume)
Le confezioni in PET restano dominanti nel canale della distribuzione moderna; le bottiglie in vetro rappresentano solo l’1% delle vendite nella GDO, ma sono prevalenti nelle vendite porta a porta e nell’horeca. Il formato da 1,5 litri rappresenta il 68% dei volumi nella distribuzione moderna, ma è cresciuto più della media il formato convenienza da due litri, che nel Sud concentra ora il 54% dei volumi. La confezione che mostra i maggiori tassi di crescita è quella della bottiglia in PET da mezzo litro che, grazie alla sue caratteristiche di servizio e praticità, va a presidiare soprattutto l’area dei consumi fuori casa, in ufficio, sui posti di lavoro, nelle scuole, nelle comunità.
La Marca Commerciale anche in questo mercato, così come nella maggior parte delle categorie del largo consumo confezionato, registra una dinamica positiva. La crescita è superiore alla media della categoria con un +3,5% a valore e +1,7% a volume e rappresenta ora una quota del 9,1% a volume e dell’ 8% a valore. Le marche premium hanno perso circa 1 punto di quota a valore, nonostante un incremento nel supporto promozionale, a favore delle marche posizionate sulle fasce basse e medio basse del settore, con una performance particolarmente positiva dei marchi locali.
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