Con l’acquisizione di Carte Noire, leader in Francia nel mercato del caffè, Lavazza compie un ulteriore e importante passo nel processo di crescita internazionale, con l’obiettivo di competere – in una fase di consolidamento del mercato – con i grandi player del settore. Il gruppo piemontese si colloca al settimo posto nella classifica internazionale dei principali torrefattori del mondo.
La finalizzazione dell’accordo con il gruppo Jacobs Douwe Egberts (JDE), hanno spiegato i vertici Lavazza, è avvenuta il 29 febbraio scorso, a seguito sia dell’approvazione dell’Autorità francese della Concorrenza, sia della Commissione Europea e dopo la conclusione del percorso di informazione e consultazione degli organismi competenti di rappresentanza dei lavoratori. Oggetto dell’acquisizione sono i marchi e le attività di Carte Noire all’interno dell’Area Economica Europea (AEE, che comprende i 28 stati membri dell’Unione più Islanda, Liechtenstein e Norvegia). In particolare: il caffè macinato e in grani, lesoft pods e le capsule compatibili Nespresso. L’accordo include anche la licenza di cinque anni del marchio Senseo in Austria per soft pods e capsule compatibili Nespresso. Sono invece esclusi le capsule Tassimo e – soltanto per i primi due anni – il caffè solubile e i prodotti per il canale fuori casa. Il perimetro dell’acquisizione include anche il sito produttivo di Lavérune, situato nella regione del Languedoc-Roussillon Midi-Pyrénées, che continuerà le produzioni oggetto dell’accordo entrando a far parte a pieno titolo nel sistema produttivo globale della società.
Leader in Francia con una quota del 20% nel mercato retail (in volumi, fonte Nielsen), Carte Noire è la più importante di una serie di acquisizioni portate recentemente a termine. Nel 2015, ha ricordato l’Amministratore Delegato di Lavazza nel corso della sua presentazione, è entrato a far parte del Gruppo il marchio Merrild, leader storico in Danimarca e Paesi Baltici, sono state rilevate le attività di distribuzione in Australia – Paese nel quale la società detiene una significativa quota di mercato – ed è stata conseguentemente costituita una nuova consociata di Gruppo. “Stiamo sostenendo la nostra crescita da tempo”, ha precisato Baravalle. “Oltre alle recenti acquisizioni, voglio ricordare il profondo rinnovamento dei nostri siti industriali, i significativi investimenti in marketing, comunicazione e innovazione e la realizzazione, ancora in corso, del nuovo centro direzionale a Torino: un impegno complessivo che ha superato il miliardo di euro”.
“In considerazione del processo di consolidamento in corso, il nostro obiettivo è raggiungere un livello dimensionale che ci consenta di giocare sempre di più un ruolo centrale sul mercato, conservando allo stesso tempo la nostra identità e i nostri valori, per dare vita a un Gruppo globale e indipendente, specializzato nel caffè, pronto a competere a livello internazionale”, ha aggiunto l’AD di Lavazza. Una massa critica che lo stesso Baravalle ha individuato nella soglia dei 2 miliardi di fatturato, con un contributo dei mercati esteri superiore al 70%. Un traguardo che in effetti non sembra lontano: negli ultimi 5 anni, il tasso di crescita aggregato è stato pari al 5% annuo, “nonostante il quadro congiunturale non positivo”. Nel 2015, il giro d’affari del Gruppo ha superato 1,4 miliardi di euro, salendo dell’8%. Già nel 2016, infine, grazie alla crescita interna e al contributo delle nuove società, la previsione è di raggiungere 1,7 miliardi di euro di fatturato. Procede con costante accelerazione anche il livello di internazionalizzazione del Gruppo, arrivato al 55% del fatturato nel 2015 – grazie in particolare al contributo di Paesi chiave quali Germania (+11%), Stati Uniti (+20%), Gran Bretagna (+19%) e Francia (+10%) – e che raggiungerà il 65% alla fine dell’anno in corso.
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