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Un incidente stradale nel primo pomeriggio di martedì 17 marzo si è portato via Pietro Nera, imprenditore vinicolo di 84 anni patron dell’omonima casa vinicola di Chiuro in Valtellina. Le cause non sono ancora accertate, non si esclude sia stato un malore il motivo dell’incidente, Pietro Nera era alla guida della sua utilitaria e ha perso il controllo dell’auto che è finita fuori strada senza coinvolgere nessun altro veicolo sulla statale 38.


Un simbolo della viticultura valtellinese, il decano del vino locale con lo spirito di un ragazzino e una grande personalità. Caratteristiche che avevano consentito a Pietro Nera di portare avanti l’attività vitivinicola della sua famiglia iniziata 1940 con il padre Guido, prendendo in mano le redini dell’azienda negli anni ‘50. Con caparbietà ed orgoglio aveva accorpato diversi ettari di vigneti di proprietà dell’Azienda Agricola CAVEN costituita nel 1982, passata di mano ai figli Stefano e Simone Nera, facendo diventare la Casa Vinicola Pietro Nera una cantina tra le più importanti e prestigiose della Valtellina.

Tradizione e valorizzazione, promozione del territorio e coltivazione dei vigneti e nella produzione di vini di alta qualità con caratteristiche uniche, il produttore con la maggior quantità di vigneto nella zona della Docg del celebre cru Inferno.


Con la morte di Pietro Nera scompare una figura storica nel mondo del vino locale, una personalità che ha contribuito a costruire la Valtellina enoica come la conosciamo oggi. Il ricordo lo affidiamo nelle parole dei protagonisti del vino che insieme a Pietro Nera hanno percorso anni importanti per la crescita del comparto vitivinicolo locale. “Se ne va un produttore di vino che parlando della sua azienda ha portato fuori dai confini provinciali la Valtellina del vino, generando qualcosa per sé e per il territorio. Un personaggio che dal nulla ha creato un’azienda importante, si è fatto da solo venuto partendo dalla gavetta, gli va riconosciuta la passione e la dedizione al lavoro” – il commento del Presidente del Consorzio Tutela Vini di Valtellina Aldo Rainoldi.

Il ricordo commosso di Paolo Balgera dell’omonima cantina di Chiuro. “Penso che ormai fosse il decano della situazione, la persona più anziana con una grande esperienza, lascia un’impronta nel settore vitivinicolo valtellinese visto che era senza dubbio una delle personalità più significative e storiche della valle. Era prima di tutto un collega che un concorrente, avevo molto rispetto per lui”. Incredulità e sgomento, le reazioni di una notizia tragica purtroppo confermata come spiega Claudio Introini, enologo dalla grande esperienza che ha visto le tappe storiche della crescita del vino valtellinese. “Quando sono arrivato nel ’74 in Valtellina lui aveva da poco avviato la sua azienda, è sempre stato un uomo molto attivo e presente che ha interpretato l’azienda con tanta passione. Aveva un carattere molto franco, si poteva non condividere alcune delle sue idee, ma con la sua sincerità si arrivava ad un confronto sempre molto schietto”.

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