© Riproduzione riservata
Un’indagine condotta su oltre duemila aziende agricole italiane testimonia un impegno sempre più verso attivo per promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese. Il 1 febbraio a Roma la presentazione della seconda edizione del Rapporto di AGRI100, iniziativa di Reale Mutua e Confagricoltura che misura il livello di sostenibilità dell’impresa attraverso un indice che considera il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree. La classifica generale della seconda edizione ha selezionato tre aziende vincitrici: Cantina Produttori Valdobbiadene (Valdobbiadene, TV, Veneto), IORI srl (Gioia dei Marsi, AQ, Abruzzo) per la produzione e confezionamento carote, Società Agricola F.lli Robiola Paolo e Lorenzo (Caluso, TO, Piemonte) nell’attività mista.
“La seconda edizione dell’indagine dimostra con ancora più evidenza che la sostenibilità e l’innovazione sono fortemente connesse. Inoltre, le misure volute da Confagricoltura per il rinnovamento tecnologico del settore primario con Agricoltura 4.0, stanno accompagnando con successo le imprese agricole verso una maggiore competitività anche sul fronte della sostenibilità ambientale – ha affermato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti – Confagricoltura e Reale Mutua sono impegnate da tempo in un’azione comune e concreta per lo sviluppo di modelli produttivi al passo con i tempi e attenti alla persona. E su questa strada vogliamo continuare”.
Gli imprenditori agricoli in questa fase dichiarano che nella loro azienda è aumentata l’importanza attribuita alla sostenibilità ambientale (56,7%), alla sostenibilità sociale (47,9%), alla gestione del rischio e delle relazioni di filiera (45,0%). Dal report emerge la profonda consapevolezza delle imprese del mutamento che il settore agricolo sta vivendo e la necessità di modelli produttivi sempre più orientati alla sostenibilità e fortemente proiettati all’innovazione. C’è un legame di interdipendenza tra sostenibilità e innovazione tecnologica, le imprese con un livello alto e medio-alto sono passate dal 48,1% al 49,1% del totale, le attività con un livello di sostenibilità ancora embrionale o limitato invece scendono dal 17 al 12,7 punti percentuali. Attenzione del settore primario ai temi ambientali, sociali e di governance, con interventi di miglioramento nell’utilizzo delle risorse come l’acqua, il suolo e l’energia (98,8%), la tutela della qualità e della salute alimentare (91,5%), la gestione dei rischi (76,5%), la tutela della sicurezza sul lavoro (66,8%) e la valorizzazione del capitale umano (64,4%).
Il rapporto di Agricoltura100 è stato realizzato da Innovation Team, società del Gruppo Cerved, con la partecipazione di 2.162 imprese, +16,9% rispetto a quelle della prima edizione.I dati rilevati sono stati espansi sull’universo delle circa 715 mila imprese agricole attive iscritte alle Camere di Commercio, applicando coefficienti basati su tre variabili: area geografica, dimensione aziendale, specializzazione produttiva. Il modello di scoring, elaborando ben 234 variabili, attribuisce a ogni impresa che ha partecipato all’indagine un punteggio su scala da 0 a 100, l’Indice AGRIcoltura100, che misura il livello generale di sostenibilità dell’impresa.
Sei menzioni speciali, attenzione all’impatto ambientale: per la cantina Arnaldo Caprai Srl (Montefalco, PG, Umbria), qualità e salute alimentare per la Società Agricola Barberani & C. (Orvieto, TR, Umbria) attiva in viticoltura, gestione del rischio e protezione dei lavoratori, per la Società Agricola Eredi Scala Ernesto & C. (Caorle, VE, Veneto), rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale, per la Agricola Lenti Società Cooperativa (Lamezia Terme, CZ, Calabria), qualità del lavoro e occupazione dei giovani per la cantina Ronco Calino Società Agricola Srl (Adro, BS, Lombardia). Attività: Viticoltura, agricoltura al femminile per l’Azienda Agricola Fagiolo di Laura e Antonella Fagiolo (Fara Sabina, RI, Lazio) attiva in olivicoltura.
© Riproduzione riservata