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Dopo Genova, la città delle cento torri riceve il testimone e presenta il programma culturale a Priocca.
Il riconoscimento è per la capacità della città di creare sinergia o forse ancora prima di esserne un esempio. Così come di ricchezza, intesa come abilità nel raccontare lo sviluppo articolandolo poi in diversi settori merceologici. Dall’enogastronomia al turismo, alla cultura e al manifatturiero. Quest’ultimo è il settore che ha registrato un calo inferiore – accettabile – se paragonato all’Ho.Re.Ca. o Turismo.
Gli economisti parlano di una ripartenza “K” perché purtroppo per motivi noti, legati alla mobilità e alle aperture contingentate, non tutte le attività riusciranno a vedere un segno “+” nei prossimi mesi. Ma nonostante ciò Confindustria di Cuneo, l’artefice dell’ottenimento di questo traguardo per la città di Alba, lancia un programma ricco di eventi – in presenza e streaming – che vedranno oltre cento incontri che partirà dalle Langhe e Roero per amplificarsi in tutto lo Stivale con l’obiettivo di ricordare al mondo dell’imprenditoria, e non, la forza di un paese che inventa, produce e innova. Molte delle attività si svolgeranno presso il Pala Alba Capitale, sito proprio al centro della cittadina.
Il titolo di “Capitale della Cultura d’Impresa” è per la concentrazione e sfoggio negli ultimi trent’anni di un sistema di imprese che ha saputo, nel tempo, leggere e cavalcare i trend di mercato, valorizzando le proprie materie prime. E quindi il territorio. Creare reddito, circuiti virtuosi, posti di lavoro. Un’economia che vede ai vertici imprenditori a contatto con il tessuto sociale per continuare l’ascolto delle esigenze da trasformare in opportunità. Quello dell’albese è un territorio che nasce diversificato. Molte delle famiglie si dividono ancora oggi tra fabbriche e viticoltura. Ogni esperienza diventa un bagaglio per la crescita reciproca per un circuito che punta ora, con Confindustria come perno centrale, alla green economy e alla sostenibilità tenendo sempre bene a mente la propria storia, l’unico elemento inappuntabile in fase di analisi di qualsiasi prodotto.
La figura dell’imprenditore moderno è cambiata, se un tempo agiva pensando “glocal”, oggi non basta più, e con le proprie scelte è responsabile di un cambiamento e arricchimento culturale e sociale. Oltre a distribuire ricchezza e a creare competenze nuove, l’imprenditore decide per un miglioramento continuativo dei processi.
Un esempio virtuoso è proprio quello di Mondodelvino (Priocca) che, dopo soli 5 anni dallo scandalo del metanolo, ha saputo ascoltare il mercato e diversificare le propria offerta andando così ad educare tutti gli attori della filiera produttiva. Oggi in organico si contano sulla presenza di dipendenti per la maggior parte giovani (under 40) e che, proprio per la loro giovane età, possono, dovranno, essere i protagonisti dello sviluppo dell’azienda nei prossimi anni, consapevoli di essere all’interno di una struttura che celebra, oggi, i suoi primi 30 anni di attività. Un traguardo che ha visto la consegna di una targa ad Alfeo Martini, Presidente e Fondatore, da parte di Marco Gola, Presidente Confindustria Cuneo.
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