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Albero di Natale: fatto. Auguri: fatto. Regali: fatto. Organizzazione cene Natale e Capodanno: manca solo una cosa, scegliere i brindisi delle feste. Il nostro Alfabeto delle bollicine non vuole essere una guida, ma solamente qualche consiglio da chi anche quest’anno ha assaggiato e gustato il giusto, sicuramente di qualità.
Bollicine in primis, a noi piace chiamarle così. La nostra conoscenza ci piace condividerla, idealmente questo vuole essere un brindisi collettivo, rigorosamente in ordine alfabetico. L’alfabeto delle bollicine, un viaggio nel mondo della spumantistica italiana con qualche incursione all’estero, doveroso un passaggio dai maestri francesi in Champagne. Tra le denominazioni italiane, dalla Franciacorta, al Trentodoc, passando per l’Oltrepo’ Pavese e l’Alta Langa, non mancano alcune chicche in Italia dove la spumantizzazione sta diventando un’arte, oltre a piccoli aneddoti e curiosità, ingredienti fondamentali per chi scrive ma soprattutto per chi legge. Questo è il periodo dell’anno in cui aumenta in maniera esponenziale la vendita di vini spumanti, anche se ormai il consumo si è allagato a tutto l’anno, destagionalizzando un’offerta ricca e di qualità.
A – AGRAPART Partiamo subito con uno Champagne, perché i maestri rimangono sempre i francesi anche se abbiamo fatto dei passi in avanti. Agrapart è un Récoltant Manipulant, tradotto in vignaioli indipendenti per dirlo in italiano, che vinificano le uve di proprietà nel villaggio di Avize nel cuore della Cotes de Blancs. Un vino dalla spiccata mineralità, tanto che lo hanno ribattezzato Mineral, un Blanc de Blancs Grand Cru Extra Brut 2008. Sentori agrumati, bocca splendida e sapida, in Italia questa chicca ce l’ha fatta provare Pellegrini distribuzione.
www.champagne-agrapart.com www.pellegrinispa.net
B – BELLAVISTA Una bollicina ideale magari per una serata a teatro visto che ancora una volta Bellavista ha legato la sua immagine al Teatro alla Scala di Milano come brindisi ufficiale. Magari non siete tra i fortunati che sono andati alla prima a Sant’Ambrogio il 7 dicembre, ma c’è sempre la possibilità di gustare una bottiglia di Bellavista, abbiamo selezionato l’Alma Gran Cuvée. Un progetto partito sin dagli albori dell’azienda nel 1977, con lo scopo di valorizzare la Franciacorta, simbolo di una tradizione che vuole rappresentare la qualità e la tipologia di un territorio unico. Uvaggio 22% Pinot Nero, 77% Chardonnay e 1% Pinot Bianco, un balletto di vitigni.
C – CRISTAL Prima di andare in visita alla Maison Roederer avevo un certo timore per il Cristal, quasi reverenziale. La visita condotta nelle cantine di Reims mi ha dato tante conferme e una consapevolezza in più. Che si tratta di un vino iconico senza dubbio, ma che ha un’eleganza e una personalità tali da rendere perfetto qualsiasi abbinamento proposto. Cristal Vinotheque è l’esaltazione del mondo Cristal, per un vino mito senza tempo. Evoluzione verso un’armoniosa maturità, al fresco e nella totale oscurità. Il 1995 il giusto millesimo per celebrare l’avventura straordinaria di alcune bottiglie, conservate per più di 20 anni, in Italia l’importatore esclusivo Sagna ha ricevuto manifestazioni di interesse per questa super limited edition, la mossa giusta per stupire.
www.louis-roederer.com www.sagna.it
D – DURELLO In Veneto non si beve solamente Prosecco e fare del metodo classico nel regno della Glera non sempre è facile. Il Durello-Lessini una denominazione interessante che proprio quest’anno ha festeggiato i trent’anni. Tra produttori grandi e piccoli, la nostra scelta è per il Settecento33 Riserva Metodo Classico di Cantina di Soave, espressione vera della Durella, un vitigno autoctono e antichissimo della regione Veneto, estremamente vigoroso, dalla buccia particolarmente spessa e coriacea, coltivato su terreni ricchi di mineralità, in grado di dare spumanti che ben si accompagnano per i vostri brindisi sotto le feste, magari nella splendide cornice di Rocca Sveva, un gioiello a pochi chilometri di distanza da Verona.
E – ENDRIZZI Un nome sinonimo di viticoltura trentina, con Endrizzi parliamo di Trentodoc. Ultima novità in casa Endrizzi il Masetto Privé, che segue idealmente tutta la gamma del Masetto, in versione spumantizzata. I vigneti utilizzati sono quelli più vecchi di oltre trent’anni, le migliori basi provenienti dal vigneto Piancastello, strutturato come un autentico clos, in mezzo a boschi, ma con uve solo Chardonnay. Un Blanc de Blancs con uve di riserva capace di reggere l’abbinamento anche con piatti ben strutturati, magari per chi nelle tradizioni del proprio menù di Natale vede la carne.
F – FONTANAFREDDA E’ stata nominata Cantina Europea dell’anno Fontanafredda, nell’ambito degli Wine Star Awards, promossi da Wine Enthusiast, rivista americana di settore più accreditate. Le bollicine pesano solo il 3% sulla produzione complessiva di Fontanafredda, nel quartier generale di Serralunga d’Alba avranno brindato a “Bolla Ciao” per questo premio, il metodo classico di Alta Langa. Un nome di fantasia, che mette insieme anche un po’ di storia, le zone di produzione sono dell’Alta Langa Albese e Astigiana, dove sono state scritte pagine della resistenza italiana. Uvaggio Pinot nero e Chardonnay, la cuvée è frutto di un assemblaggio di cru situati sopra i 500 metri, sosta sui lieviti sui 30 mesi per dare un’impronta aromatica fresca ma al tempo stesso persistente. Abbinamento consigliato un libro di Fenoglio, per immedesimarsi nel Partigiano Johnny.
G – GIRAUD Una Maison con 400 anni di storia, ancora artigianale, che crede nei rapporti umani, la prima a reintrodurre l’utilizzo delle botti in legno della foresta di Argonne, storico bacino di qualità in Champagne. Quest’anno è andato in scena un gemellaggio speciale insieme a un vignaiolo siciliano, Salvo Foti. Occasione unica per presentare il lancio di Argonne 2008, la nuova annata della cuvée più famosa in un contesto inusuale, a Milo sull’Etna ai piedi del vulcano. Argonne 2008 è prodotto esclusivamente con Pinot Noir e Chardonnay provenienti dai Grand Cru di Henri Giraud di Aÿ, realizzato con uve tracciate in ogni singolo momento di vita. Un prodotto che in Italia viene distribuito sapientemente da Ghilardi Selezione, quindi non meravigliatevi se lo troverete nelle drink list cocktail bar più cool.
www.champagne-giraud.com www.ghilardiselezioni.com
H – HADERBURG Quarant’anni fa nel 1977 Haderburg fece il grande passo, da produttori di uva e mele a un’azienda deputata alla produzione di vini. Fin dagli inizi si punta sugli spumanti, cosa non scontata in Alto Adige, uve Chardonnay e Blauburgunder. Il vino che scegliamo nella gamma di spumanti dell’azienda è Hausmannhof Riserva 2007, che prende il nome dal podere del maso localizzato a Salorno, incastonato nella vallata dove scorre l’Adige tra Cortaccia e Termeno. Contatto più di 100 mesi sui lieviti, giallo oro smagliante con fine perlage. Sentori intensi di mela al forno, per ricordare le origini, da consigliare anche con un dolce alle mele per richiamare la terra.
I – ILLUMINATI Una delle cantine più interessanti e dinamiche della scena abruzzese con radici ben piantate nel teramano, che mantiene una dimensione artigianale anche se i numeri di produzione hanno passato il milione di bottiglie da qualche tempo, hanno ben compreso le potenzialità in spumantizzazione anche degli autoctoni del territorio. Illuminati Brut 2012 è frutto di un blend tra due campioni del territorio: Verdicchio al 60% e Trebbiamo abruzzese al 40%, vitigni versatili che possono regalare tante soddisfazioni se si controllano le rese, anche con un bel metodo classico. Freschezza e sapidità in bocca ben bilanciate, un vino da abbinare a un risotto ai frutti di mare.
J – JRE N°4 BERLUCCHI Ormai si pasteggia a tutto pasto, la conferma ufficiale arriva anche dall’Associazione Jeunes Restaurateurs Europe che insieme a Berlucchi ha dato vita alla Cuvée JRE n°4. Un Franciacorta esclusivo, una riserva Extra Brut annata 2008 con le uve Chardonnay 58% e Pinot nero 42% provenienti da vigneti di proprietà a Borgonato di Corte Franca. Per trovare una delle cinquemila bottiglie prodotte dovete andare in uno dei ristoranti associati alla JRE, una rete che mette insieme chef stellati e giovani promesse della cucina. Un’altra intuizione geniale della famiglia Ziliani che con Berlucchi di fatto ha inventato la denominazione Franciacorta Docg come la conosciamo oggi cinquant’anni fa, festeggiati alla grande e e se volete continuare a brindare JRE N° 4 non deluderà le vostre aspettative.
K – KRUG Il ricordo di una degustazione estiva, Krug X Mushroom. Grande Cuvée Krug 163, Eric Lebel, da dieci anni Chef de Caves di Krug, ci ha spiegato con entusiasmo come lui ha interpretato la Grande Cuvée 163, un assemblaggio di 183 vini provenienti da dodici annate diverse, di cui la più vecchia del 1990 e la più giovane del 2007. Tra le righe ci ha voluto dire che la Grande Cuvée è lo champagne più importante di Krug. Un vino assolutamente persistente, strutturato, complesso. Inimitabile. Capace di ospitare ed equilibrare sapori forti.
L – L’ARCHETIPO Bollicine al naturale quando parliamo de L’Archetipo, produttore pugliese nella zone di Castellaneta nella Murgia Barese. Azienda selezionata e inserita nel manifesto “Triple A”. Agricoltori, Artigiani, Artisti, che fanno vini non standardizzati ma degni di essere un mito come lo è stata la storia dell’uomo. Il Marasco Brut IGP Nature la tipica espressione di un autoctono pugliese che ben si presta alla spumantizzazione, in questo caso un metodo charmat lungo. Piacevolezza e freschezza, abbinamenti a base di crudité di pesce, da gustare magari in uno dei paesi più belli della Puglia e d’Italia come Polignano a Mare, sulle note di “Nel blu dipinto di blu”, del grande Domenico Modugno, mister Volare.
www.larchetipo.it www.triplea.it
M – MOSER Cognome che è tornato di moda, non fosse altro che Ignazio Moser è reduce dall’avventura del Grande Fratello Vip. Chissà ora che è uscito dalla casa quante volte avrà brindato anche lui con un Trentodoc di famiglia insieme alla bella Cecilia Rodriguez? Il 51.151 Brut il vino bandiera della cantina, etichetta mitica dell’azienda trentina creata nel 1984 dal papà Francesco Moser, uno dei ciclisti più forti della storia italiana che una volta appesa la bici da professionista ha dedicato il nome del vino al suo record dell’ora.
N – NYETIMBER Una delle nuove frontiere degli Sparkling Wine è l’Inghilterra, complice anche il cambiamento climatico in atto. Nyetimber il portabandiera di questa ventata di bollicine, dal 1988 ha iniziato a produrre nella zona tra West Sussex e Hampshire. Se ne stanno accorgendo anche i francesi, mentre in Italia ci ha pensato Visconti 43, nuova realtà distributiva del Gruppo Meregalli, a far conoscere questa tipologia di spumante. Vitigni classici champenoise nei 170 ettari di vigna con la coltivazione di Chardonnay, Pinot noir e Pinot meunier, il nostro consiglio è per un Demi Sec da abbinare con un panettone artigianale.
www.nyetimber.com www.visconti43.it
O – OLTRENERO Uno spumante a base di Pinot Nero che sta riscuotendo un successo sempre crescente, Oltenero Cruasé prodotto dalla Tenuta il Bosco di proprietà della casa vinicola Zonin nel comune di Zenevredo. Proponiamo un abbinamento con la pizza, per festeggiare il riconoscimento Unesco appena ricevuto. Noi lo abbiamo assaggiato così nel corso della kermesse Le Strade della Mozzarella. Perché le bollicine sempre più si abbinano anche alla pizza, provare per credere.
P – PRESTIGE Un termine entrato ormai di diritto nel vocabolario delle bollicine, con “Prestige” pensiamo subito a Ca’ del Bosco che in Italia con la sua Cuvée Prestige che nel 2017 ha festeggiato dieci anni, le prime bottiglie furono presentate a Peck a Milano nel 2007. Siamo sicuri che in molti punteranno su Cuvée Prestige anche per queste festività, un alfiere importante capace di sdoganare la Franciacorta nel mondo. Azienda attenta anche all’arte e alla solidarietà, il ricavato dell’asta in occasione delle celebrazione dei dieci anni, di cui è stata realizzata un’etichetta celebrativa, è andato a Dynamo Camp, associazione che aiuta i bambini meno fortunati.
Q – QUENARDEL Maison familiare di Champagne che si sta facendo conoscere anche in Italia, grazie all’attività del giovane Alexander Quenardel, erede della dinastia dei Quenardel attivi nella zona di Ludes. Target alberghi di lusso ed enoteche per un prodotto artigianale, scelto anche dall’Aspi, l’Associazione sommelier professionisti nel suo decennale. Il Blason Vert Brut l’etichetta di entrata, finezza ed eleganza, al naso e in bocca, ideale come aperitivo sotto le feste.
www.champagne-jh-quenardel.com
R – ROTARI Il mondo delle cooperative da sempre è attento alla spumantizzazione, come dimostra la storia di Rotari, cuore pulsante della cantina Mezzocorona che da quarant’anni ha fatto della qualità una missione. Attenzione al territorio e sviluppo internazionale, il Trento Brut Rotari Flavio Riserva è la bottiglia più rappresentativa dell’azienda, risultato di anni passati a studiare su una tecnica che trova nello Chardonnay una delle espressioni più belle della viticoltura di montagna.
S – SELOSSE L’importanza di Anselme Selosse è tale che alcuni intenditori dicono che dal 1980, anno della sua entrata in azienda ereditata dal padre Jacques, è iniziata una nuova era in Champagne. Quella dei Vigneron, dei Récoltant-Manipulant che hanno cambiato il modo di bere Champagne, prima in mano solo alle grandi maison, oggi cercano in molti i piccoli produttori. Se volete iniziare da qui non possiamo che partire dall’Inital, un Blanc de Blancs Grand Cru, con un’impronta olfattiva fresca e complessa. In bocca una bella sapidità e struttura, un vino mai standardizzato che esalta il territorio. Consiglio di andare a provarlo ad Avize, nel suo ristorante Hotel Les Avises, ma se non riuscite ad andare sin lassù in Italia queste chicche arrivano grazie a Moon Import.
www.selosse-lesavises.com www.moonimport.it
T – TRAVAGLINO Una delle zone con una grande vocazione spumantistica in Italia è senza dubbio l’Oltrepo’ Pavese, dove il Pinot Nero ha trovato il suo habitat naturale. Tra le colline vitate una cantina interessantissima è la Tenuta Travaglino situata a Calvignano, storia e tradizione che vengono portate avanti dalla giovane Cristina Cerri Travaglino, sorriso brillante del mondo del vino nostrano, come le bollicine della Riserva Vincenzo Comi Riserva del Fondatore, 85% pinot nero e 15% chardonnay. Brindiamo in attesa del 2018 che coinciderà con il centocinquantesimo anniversario dell’azienda.
U – UGO VEZZOLI Una Franciacorta che non ti aspetti nei vini di Ugo Vezzoli, bella realtà con una produzione limitata a circa 40.000 bottigie che lasciano sempre a bocca aperta. Un lavoro con i vigneti di proprietà situati ad Adro nel cuore della denominazione, il nostro assaggio è per il Franciacorta Brut Rosé, 100% Pinot Nero, un colore classico a buccia di cipolla, naso che richiama piccoli frutti rossi croccanti e bocca di una buona persistenza da abbinare con un bel risotto ai gamberi.
V – VILLA SPARINA Tra i vitigni che ben si prestano alla spumantizzazione, anche il Cortese alla base del Gavi fa la sua nobile figura. Villa Sparina un’azienda simbolo del territorio al confine tra Piemonte, Liguria e Lombardia, con un resort bellissimo sulle colline del comune di Gavi nella frazione Monterotondo dove ogni anno a novembre festeggiano con una serata a tema Champagne. Se portano alla cieca anche la loro bollicina, il Villa Sparina Brut Blanc de Blancs, metodo classico 100% cortese, non so in quanti lo riconoscono, perché la fanno talmente bene da sembrare uno Champagne.
W – WINSTON CHURCHILL I miei gusti sono semplici, sono facilmente soddisfatto dal meglio. Così diceva un certo Winston Churchill, uomo politico che ha cambiato la storia, che era anche un grandissimo appassionato di Champagne. Talmente fedele alla Maison Paul Roger che gli hanno dedicato l’etichetta più celebre dell’azienda, lo Champagne Brut “Sir Winston Churchill” ottenuto da uve di Pinot noir e Chardonnay, unite in una proporzione gelosamente custodita dalla Maison. Eleganza, raffinatezza e delicatezza sono accompagnate da potenza, struttura e aromaticità. Lo Champagne sarà il vino della seduzione, ma rimane un’arma diplomatica ancor più forte.
X -XENIUS Le bollicine spagnole che stanno spopolando nel mondo, una sorta di fattore Cava che con lo Xenius racchiude la ricetta del suo successo. Facilità e piacevolezza di beva, ottimo rapporto qualità prezzo. I vitigni sono Macabedu, Xarel.lo e Parellada, prodotto dalla cantina Covides a Sant Sadurní d’Anoia, risultato della selezione delle migliori uve dopo un attento processo.
Y – YARRA VALLEY Le bollicine interessano anche i paese emergenti del vino, come l’Australia per esempio. La Yarra Valley nello stato di Victoria è una zona interessante, dove dal 2000 ha gettato le basi Dominique Portet, nona generazione di winemaker che ha scelto questa zona per il clima favorevole. Da assaggiare il Tasmanian Cuvée 2006, uve di Chardonnay e Pinot nero raccolte a mano, esperienze dal nuovo mondo del vino.
Z – ZERO Ultimo nato in casa Ferrari, la cantina simbolo del Trentodoc, si chiama Perlé Zero. Un vino nudo, senza compromessi, un mosaico di vini riserva messi insieme, un multimillesimato a dosaggio zero. Ancora una volta la famiglia Lunelli ha lasciato il segno, alzando l’asticella della qualità, non a caso le Cantine Ferrari sono il produttore dell’anno, “Sparkling Wine Producer of the Year” nell’edizione 2017 del concorso internazionale The Champagne & Sparkling Wine World Championships. La perfezione si raggiunge non quando non si ha più nulla da aggiungere, ma quando non vi è più niente da togliere, chiudiamo con questa citazione di Antoine de Saint-Exupéry il nostro alfabeto delle bollicine.
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