Secondo quanto riferisce Flavio Piccoli in un recente articolo apparso su www.winemeridian.com, i consumatori francesi sembrerebbero sempre meno interessati al vino rosso, che ha registrato una perdita di consumi del 32% nell’ultimo decennio.
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Secondo gli analisti, questo grande differenziale è dovuto alla sostanziale scomparsa del vino da tavola nella quotidianità dei consumi e quindi ad una perdita della “trasmissione” genitori-figli. Oggi, il vino è più associato a momenti di festa, a una cena tra amici o al ristorante. Senza dimenticare l’esplosione delle famiglie monoparentali, considerando che difficilmente si consuma vino da soli. Il maggiore calo di consumo di vini rossi, rispetto a bianchi, rosati o sparkling, è da ascrivere, inoltre, alla altrettanta diminuzione di consumi di carni rosse alle quali questa tipologia di vini è spesso associata.
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A pagare maggiormente questi grandi cambiamenti nello stile di vita in Francia sono i vini rossi, mentre gli sparkling (Champagne) rimangono in modalità di crescita e i consumi di bianchi e rosati sono rimasti sostanzialmente stabili negli ultimi 5/6 anni. Il calo di consumi di vini rossi si sta registrando non solo in Francia, ma anche in Italia, in Germania e nel Regno Unito, tanto per citare tre importanti mercati, evidenziano diminuzioni di questa tipologia di vini. Cina, Usa, Canada registrano invece crescite di consumo di vini rossi.
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