Manca circa un mese e mezzo alla prima della Scala, ma in fatto di “Prima”, quella dell’Alta Langa non si è fatta trovare impreparata al battesimo ufficiale a Milano. Prima bagnata, prima fortunata, a parte gli allarmismi per la pioggia incessante caduta per tutta la giornata di lunedì 21 ottobre, sulla tratta Alta Langa- Milano si è assistito a una vera e propria moltitudine. Di bollicine, di prodotti, di pubblico di addetti ai lavori che hanno consacrato a Palazzo Serbelloni il successo della denominazione dell’Alta Langa sulla piazza di Milano.
“Milano non si conquista dal punto di vista commerciale, anche perché l’Alta Langa di fatto e un vino che è già sold out, non puntiamo tanto ad aumentare le vendite, ma Milano è una vetrina troppo importante per fare promozione per una denominazione piccola e in crescita come l’Alta Langa. Siamo venuti qui per metterci in mostra e devo dire che ci siamo riusciti. 150 giornalisti, 550 ristoratori, bastano questi due dati per capire come è andata la nostra prima a Milano- spiega Giulio Bava, Presidente del Consorzio Alta Langa– Tutti ci chiedono più vino, posso dire che nel prossimo biennio dai 2 milioni di bottiglie prodotte mediamente all’anno potremmo puntare a una soglia intorno ai 3 milioni di bottiglie, le vigne che sono state piantate, 350 ettari, daranno i propri frutti, è un processo lungo e complesso che dura sette anni”. Una denominazione piccola come numeri, ma dalla grande storia, visto che si tratta del primo metodo classico prodotto in Italia sin dalla metà dell’800, in vere e proprie cattedrali sotterranee che oggi sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità Unesco. Uvaggio Pinot Nero e Chardonnay, in purezza o in blend, affinamento sui lieviti minimo 30 mesi, varie tipologie di spumante che è esclusivamente millesimato, riportando sempre in etichetta l’annata della vendemmia. Masterclass sensoriali, abbinamenti con tartufo insieme allo chef Davide Oldani, l’Alta Langa racchiusa in cinque calici “Grande”, un bicchiere unico ed esclusivo ideato da Giugiaro Design. La zona di produzione comprende la fascia collinare delle provincie di Asti, Alessandria e Cuneo situata alla destra del Tanaro. Vigneti a un’altezza media sopra i 250 metri s.l.m, rese di 11.000 Kg per ettaro, con una resa in mosto che deve essere inferiore al 65%. Siamo stati anche noi alla Prima dell’Alta Langa e vi raccontiamo come è andata.
Giulio Cocchi- Bianc ‘D Bianc Brut 2014
Sono tanti i piccoli primati in casa Cocchi quando parliamo di Alta Langa. Cocchi è stata tra le prime case a credere nel progetto del Metodo Classico piemontese più di vent’anni fa. Con il Bianc ‘D Bianc Brut 2014 siamo di fronte alla prima produzione di Chardonnay in purezza, nato nel 2000. 60 mesi sui lieviti, il 2014 una bella annata, sentori di crosta di pane e nota biscottata al naso, in bocca pienezza e persistenza lunga. Un’ottima scelta da abbinare sia come aperitivo, che su dei primi come un risotto al castelmagno e nocciole, secondi a base di crostacei. Presentato in formato Magnum, il brindisi ufficiale delle nozze recenti di Francesca Bava, uno dei volti giovani e raggianti della denominazione su cui scommettere per il futuro come nel caso di questo vino.
Bera- Alta Langa Docg Pas Dosé 2012
Una famiglia di moscatisti Bera, che si sta accostando alla produzione di Alta Langa con circa 10.000 prodotte annualmente. Il Pas Dosé 2012, uvaggio 70 % Chardonnay e resto Pinot Nero, produzione nel comune di Neviglio nella zona limitrofa a Barbaresco e Neive. 48 mesi di affinamento sui lieviti, un prodotto che sempre più stanno richiedendo e che piace, freschezza al cospetto di un 60 mesi di sosta sui lieviti. Un vino spumante frutto del rispetto delterritorio, del quotidiano lavoro e della cura delle vigne della famiglia Bera.
Contratto- For England Blanc de Noir Pas Dosé 2014
Dal prossimo anno in casa Contratto tutta la produzione sarà Alta Langa. Al cospetto della storia, dal vino che nelle cantine storiche di Canelli sin dagli anni ‘20 aveva visto le esportazioni “For England”. Quella dicitura è rimasta nelle etichette, uno dei primi spumanti secchi moderni dal momento che all’epoca gli altri spumanti presentavano residui zuccherini molto più elevati (50-60 g/l). Nel Blanc de Noir Contratto che è da un vero e proprio cambio di marcia. Vigneti tra i 650 metri e gli 800 metri, dove un tempo c’erano i pascoli. Nel 2009 Contratto è passata nelle mani della famiglia Rivetti, proprietari della Spinetta, che hanno portato l’attenzione maniacale nella proprietà che consta in circa 40 ha con una produzione che si attesta sulle 160.000 bottiglie all’anno. Pinot nero in purezza, naso con sentori minerale che richiama i suoli calcareo-marnosi tipici in bocca sapidità, persistenza e freschezza, perfetto accompagnamento a tutto pasto.
Azienda Agricola Giribaldi- 60 mesi Pas Dosé 2013
L’obiettivo di Matteo Giribaldi era fare un Alta Langa di 60 mesi quando ha iniziato a fare spumante nel 2013. Dopo le prime sperimentazioni, partito per esigenze di mercato con un 30 mesi, con il tempo ha iniziato ad aggiungere le tre selezioni. L’assaggio del Pas Dosé di 60 mesi è l’impronta a livello filosofico, uva e vendemmia, un programmo ragionato per arrivare dalla porta sud dell’Alta Langa a Rodello alle porte di Alba sino in tutto il mondo al 90%. Export un Europa, Usa, con qualche incursione in Asia. Il colore è dorato luminoso, con perlage fine e persistente. Naso elegante, tra note minerali e di frutta secca e miele.In bocca cremosità e piccola pasticceria, grande freschezza al cospetto dei 60 mesi.
Coppo- Riserva Coppo 2013
Correva il 1984, quando in casa Coppo progettarono la Riserva Coppo che è stato un Alta Langa ante denominazione, l’etichetta più importante dell’azienda. Nel metodo di produzione non è cambiato molto da allora, così come è la stessa la passione della famiglia Coppo per fare un prodotto che varia di poco nelle annate tra le percentuali di Chardonnay e Pinot Nero. Vinificazione con pressatura soffice e fermentazione in barriques. Affinamento 9 mesi in barriques sui lieviti con frequenti batonnages e 48/60 mesi in bottiglia a contatto con i lieviti. Naso con sentori terziari, bocca profonda, un vino a tutto pasto. Grande complessità minerale e dalla struttura imponente, una bolla capace di sfidare il tempo.
Roberto Garbarino- Alta Langa Docg Extra Brut 2015
Roberto Garbarino è un rappresentante della nouvelle vague dell’Alta Langa. 39 anni, laurea in viticoltura ed enologia della Facoltà di Scienze Agrarie di Torino, dopo alcune esperienze all’estero ritorna in Langa e nel 2010 corona il sogno della vita. Una vecchia cascina dell’800 con vigne annesse, situata nel comune di Neviglie. Nel 2013 la prima annata di Alta Langa, presenza prevalente di Chardonnay con percentuale di 70/30, residuo 3 g/l, produzione intorno alle 6.000 bottiglie, terreno calcareo e marnoso con qualche strato di sabbia che danno salinità importante e bella struttura, una bolla gourmet. Largo ai giovani.