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Amaro Montenegro, sapore vero… di futuro. La nuova edizione del The Vero Bartender


da sx: Edoardo Nono, Pietro Collina, Matteo Bonoli, Daniele Gentili

Eccellenza classica e orgoglio italiano, che si fondono con un’attitudine moderna e rivista in chiave giovane. Amaro Montenegro strizza ancora una volta l’occhio alle nuove generazioni di bartender e consumatori, con una nuova stagione di masterclass in giro per l’Italia e la nuova edizione di The Vero Bartender, la competizione di mixology che dimostra come un prodotto senza tempo possa tranquillamente inserirsi in un contesto rampante come quello del bere miscelato.

Più di centotrent’anni e non sentirli: lo spirito di Montenegro pare intatto, identico a quello di ispirazione e curiosità che portò l’erborista bolognese Stanislao Cobianchi in giro per il mondo, prima di rientrare alla base con un enorme carico di erbe aromatiche esotiche e idee per rivoluzionare il futuro del bere. Nacque così una delle ricette più riconosciute e apprezzata del panorama liquoristico del nostro paese: quaranta erbe aromatiche, di cui solo tredici rivelate pubblicamente, che si tengono per mano in una soluzione che punge, viaggia e fa sognare. Oggi la ricetta è sapientemente custodita dal Master Herbalist Matteo Bonoli, parte integrante e portante di un team selezionatissimo che terrà le venti masterclass previste su tutto il territorio nazionale, con la prima tenutasi al Doping Club di Milano.

 

 

Insieme a lui i guru della mixology Daniele Gentile ed Edoardo Nono, cui si affianca la preziosissima consulenza di Pietro Collina, italoamericano bar director del NoMad NYC, da anni nella top 5 dei World 50 Best Bars.

 

 

Bonoli racconta e coinvolge nella descrizione del percorso di distillazione di Amaro Montenegro, con una dimostrazione live da brividi: i tre processi di estrazione, la bollitura, la macerazione, servendosi di un particolare alambicco Carter Head in rame. Amaro Montenegro parla la lingua di una storia antica, che risale addirittura a tremila anni prima di Cristo, secondo i ritrovamenti: la distillazione e gli amari si intrecciano passando per Ippocrate e Ipazia, che contribuirono a forgiare i liquori come prodotti medicamentosi, fino a Caterina de Medici, che per prima edulcorò la preparazione, così da renderla un prodotto di piacere da offrire agli ospiti, e non più soltanto un espediente curativo. Il tutto arriva fino ai giorni nostri, racchiuso in un packaging tradizionale e riconoscibile che fa della bottiglia leggermente panciuta il tratto distintivo.

 

 

Se saldissime sono ormai le radici affondate nell’immaginario collettivo italiano, altrettanto potente e la spinta verso il futuro, per sottolineare la duttilità e la versatilità di Amaro Montenegro, sempre più utilizzato in miscelazione. L’incontro con il trend è il progetto The Vero Bartender, esposto dal Senior Brand Manager Daniele De Angelis: “La quarta edizione del progetto, rivolto principalmente al target dei bartender, puntiamo a coinvolgerne circa seicento. E non ci fermeremo alle masterclass, negli ultimi anni abbiamo mietuto un gran successo per la competizione e quest’anno riusciremo a raggiungere un ambito sempre più globale”. Saranno infatti ventuno i paesi coinvolti nell’iniziativa, che promette di aprire ulteriori strade di utilizzo, per un prodotto amato e compreso come pochi altri nel mondo.

 

 

+info: www.theverobartender.it

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