Un bilancio a doppia lettura per le nostre esportazioni di vino sul mercato tedesco: i vini in bottiglia (fermi più frizzanti) chiudono i primi nove mesi del 2013 con un aumento dei prezzi medi di vendita (+4%) che si riflette sui volumi di acquisto, calati del 3%, a 1,9 milioni di ettolitri, e con valori rimasti inalterati rispetto a un anno fa, poco meno di 460 milioni di euro. Sul lato spumanti, invece, nonostante il Prosecco, le cose continuano a non andare esattamente bene, con cali di oltre il 15% sia sul lato volumi che valori e prezzi medi a -3% (3,15 euro al litro). Unica consolazione è che nel consuntivo di giugno si era a oltre -20%, qualcosa insomma si è recuperato.
Chi cresce allora, in un mercato stagnante e – per quel che riguarda le bollicine – in regressione? Pochi Paesi, come Usa (+16%), Sudafrica (+7%), Portogallo, Cile e Argentina. In pareggio – sempre fronte bottiglia – Francia e Spagna, tra aumenti impercettibili a valori e cali sul volume, mentre vanno giù pesantemente Austria, Australia, Grecia e Svizzera.Sul lato bollicine, detto dell’Italia, il destino del segno meno prende dentro un po’ tutti i grossi fornitori: dalla Francia (-14% il prezzo medio), alla Spagna, che comunque galleggia, fino all’Austria, per un totale di mercato che perde l’8% sui valori, a 225 milioni di euro.
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