Oltre quaranta birrai provenienti da tutto lo stivale si sono dati appuntamento presso il BSA (Birrificio Sant’Andrea) di Vercelli per realizzare insieme ARKA, primo esempio in Italia di birra a “vocazione solidale” il cui ricavato andrà interamente agli agricoltori alluvionati della provincia di Modena. Dalle 9 di questa mattina i tanti craft brewers associati ad UNIONBIRRAI (www.unionbirrai.it), coordinatori del progetto organizzato da Estrela sas con Il Mulino delle Idee e reso possibile da Coldiretti, lavorano alacremente per ottenere un prodotto che sia la reinterpretazione unica e nostrana di un classico europeo, la Saison belga.
Speziata – dominano l’alloro, i fiori di sambuco e il tarassaco -, affatto complessa, beverina, non filtrata, non pastorizzata e a contenuta gradazione alcolica (Vol 5.5%), ARKA è un “viaggio” sicuro verso un profumo e un gusto unico, come assicura anche l’ideatore della ricetta Alessio Selvaggio, produttore del novarese. Dopo il consueto ciclo di fermentazione e un periodo complessivo di circa 45 giorni, il prodotto verrà confezionato nella speciale bottiglia da 33cl fornita dal Gruppo Saida di Longiano e infine messa in vendita al Birra Expo – Salone Nazionale della Birra Artigianale che si terrà a Piacenza Expo dall’8 all’11 maggio. Sui banchi di una delle kermesse tra i più importanti per il comparto brassicolo sfilerà ARKA, birra esclusiva anche nell’etichetta che, grazie ai creativi di Vittorio Ferraris, titolare del Birrificio Sant’Andrea, diventa quasi “opera d’arte”. L’onda che schiumeggia sotto l’arca salvifica – insieme creano il calice del sacro graal contenuto nell’Arca dell’Alleanza…di Indiana Jones – reinterpreta una celebre xilografia ottocentesca del pittore giapponese Hokusai dal titolo La grande onda Kanagawa. Quella che è già stata ribattezzata “la Birra dell’Unione”, si trasforma quindi in un messaggio sociale e artistico che vuole il settore birrario artigianale italiano, in particolare quello riunito sotto la bandiera di Unionbirrai, un mondo capace di movimentare la piccola imprenditoria nazionale e di sottolineare al contempo l’eccellenza del prodotto made in Italy. “Colpirà, siamo sicuri che colpirà nel segno”, è tanta la soddisfazione di Simone Monetti, Direttore Generale di UB, nella città piemontese fin dalle prime ore dell’alba per presiedere alle lunghe tappe di lavorazione della bionda. “Partiamo con 3000 bottiglie, ma l’obiettivo è che gli italiani rispondano sempre più numerosi all’appello così come hanno fatto i nostri associati. Solo allora potremo dire di aver raggiunto lo scopo sociale che ci siamo prefissati”.
+info: Ufficio Stampa: Sandra Salvato, Sito web: www.unionbirrai.it,