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Una due giorni di festa baciata dal sole e dalla neve, un successo trasversale che mette d’accordo tutti, come i loro vini. Questa la sintesi degli Ar.Pe.Pe Days, andati in scena giovedì 8 e venerdì 9 dicembre, per assaggiare le nuove annate dei vini della cantina valtellinese ma soprattutto per tornare a stare insieme e condividere il bello del mondo del vino. Non si conta il numero dei visitatori (che comunque sono stati tanti), ma la qualità di un pubblico di affezionati dell’azienda vinicola Ar.Pe.Pe dei fratelli Isabella, Emanuele e Guido Pelizzatti Perego.
Dal 1860 arrivando a oggi con una cantina 4.0, una storia tutta valtellinese quella di Ar.Pe.pe, portabandiera di una cultura dall’alto valore stilistico dei vini, mantenendo sempre un profilo basso. “Da qualche anno organizziamo gli Ar.Pe.Pe days, una bella occasione per ritrovarsi e stare insieme, quest’anno siamo tornati a una situazione di normalità in presenza come nel 2019 e siamo stati contenti di accogliere nella nostra cantina tanti amici che ci sono venuti a trovare con il sole giovedì e con la neve venerdì, sia dalla Valtellina che da fuori provincia”– spiega Isabella Pellizzatti Perego.
Momento clou dell’edizione di questo anno la prestazione del volume di Massimo Zanichelli dedicato alla Montagna, prima uscita di una collana sugli elementi del vino che darà spazio a seguire anche a pianura, collina e mare. Un libro che parla di montagna ma anche e soprattutto di Valtellina, insieme ad altre zone come Valle d’Aosta, Trentino, Alto Adige ed Etna. La Valtellina occupa una parte corposa del libro nel libro, con 41 produttori che sono stati raccontati dalla penna di Zanichelli, giornalista poliedrico esperto conoscitore di vini, attento ai dettagli, agli aneddoti e alle ricostruzioni storiche. “La Valtellina è un libro nel libro, c’è tanto spazio sia a produttori storici come Ar.Pe.Pe e ad altre realtà pluricentenarie, ma anche ai giovani che stanno portando avanti una viticoltura che più che eroica preferisce essere definita estrema, dove non mancano anche i produttori che arrivando da fuori provincia si sono innamorati di questa terra- precisa Massimo Zanichelli – Questo è un libro per tutti gli appassionati, non ci sono punteggi da guida ma un racconto con dettagli che danno al lettore una fotografia del vino di montagna, con la Valtellina che ha un’altimetria media delle vigne intorno ai 450 mt, quindi tecnicamente al di sotto di quella che viene definita viticoltura di montagna, dove rientra a pieno titolo viste le pendenze del suo territorio e i terezzamenti millenari”.
Parlando di Ar.Pe.pe non si può non rimanere colpiti dalla bellezza della cantina, situata a due passi dal centro città di Sondrio in via del Buon Consiglio. “Papà Arturo era stato molto innovativo per l’epoca con una cantina ipogea scavata nella roccia e strappata alla montagna appoggiata su dei pali come se fosse una palafitta- ricorda Emanuele Pelizzatti Perego– oggi noi nel solco di questa innovazione abbiamo ultimato dei lavori in cantina con un sistema digitalizzato e un impianto geotermico che ci permette di gestire la temperatura di ogni vasca e di tutte le botti, di utilizzare l’azoto per preservare i vini contenuti e gestire i flussi di temperatura tra caldo e freddo in estate e inverno, per avere una temperatura costante tutto l’anno”.
Spazio anche alla degustazione e ai vini, tra le cantine della Valtellina Ar.Pr.Pe da sempre è una di quelle che aspetta di più l’affinamento in cantina per il giusto tempo del Nebbiolo. Gli Ar.pe.Pe Days sono stati l’occasione per il lancio sul mercato dei vini del 2019 per il Valtellina Superiore e per le riserve del 2016, entrambe due ottime annate. Primo banco di assaggio in un contesto suggestivo in mezzo alle botti suggestive per il Valtellina Superiore Valtellina Sassella Stella Retica, Grumello Rocca De Piro e Inferno Fiamme Antiche. A seguire assaggio per le Riserve di Valtellina con il celebre Sassella Rocce Rosse, il Grumello del Buon Consiglio e l’inferno Sesto Canto. Vini eleganti dalla grande bevibilità, che rispecchiano al meglio il valore del Nebbiolo delle Alpi, già pronti per essere consumati oggi al meglio ma che possono rimanere al riposo ancora per anni migliorando con il passare del tempo.
La due giorni di Ar.Pe.Pe Days è stata impreziosita anche dalla presenza in cantina di alcuni produttori locali che con le loro eccellenze del territorio hanno accompagnato la degustazione dei vini di Ar.Pe.Pe, a conferma di una kermesse che inclusiva che punta a valorizzare il territorio valtellinese. “Un grazie particolari ai nostri partner- chiosa Guido Pelizzatti Perego- Dai formaggi dello Storico Ribelle, alle grappe della Distilleria Invitti, al miele dell’apicoltura Baroni, ai salumi della Valmalenco del salumificio Masa insieme alle preparazioni culinarie di Gianluca Bassola del ristorante Trippi, eccellenze del territorio che devono fare sentire tutti i valtellinesi orgogliosi di un territorio veramente unico”.
INFO www.arpepe.com
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