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Il Corriere della Sera del 21 novembre scorso riferisce, in un articolo a firma Roberta Scagliarini, che si è finalmente conclusa la lunga diatriba tra i cugini Rubini, azionisti della società napoletana Cafè do Brasil, produttrice del celebre marchio Kimbo. Il mese scorso Michele Rubino, ex numero uno del gruppo ed azionista con il 31% insieme alla sorella Maria, ha venduto le proprie quote ai cugini, esercitando un diritto di recesso sancito dallo statuto. Una parte della quota è stata anche rilevata dalla stessa società sotto forma di azioni proprie che in futuro porrebbero essere annullate. L’ azionariato è ora concentrato intorno a due soli rami della famiglia Rubino (rispettivamente i fratelli Mario e Alessandro e le sorelle Carmen, Alba e Paola), mentre il governo dell’ azienda è stato demandato a dei manager esterni: Fabrizio Mannato come presidente e Simone Cavallo come direttore generale. Ai due manager è stata affidata la missione di far crescere l’ azienda al di fuori dello storico reame partenopeo, dove storicamente è dominante, conquistando non solo l’ Italia settentrionale ma anche soprattutto i mercati esteri.

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La Filiera del caffè espresso - La degustazione del Caffè di Franco e Mauro Bazzara - Planet CoffeeL’azienda ha ricevuto numerose offerte di acquisto da fondi di private equity, banche e competitor ma, come riferisce il presidente, la famiglia ha deciso di mantenere tutta la proprietà e di proseguire da sola. Anche perché l’azienda ha flussi sufficienti per sostenere gli investimenti. Nel 2010 il fatturato è stato di 147,5 milioni con un incremento del 4,7% sull’ anno precedente mentre la quota di mercato a volume è cresciuta fino a sfiorare il 10% nel retail, ponendo il gruppo alle spalle del leader Lavazza. Il piano industriale triennale preparato dal direttore generale punta su export e diversificazione dei canali di vendita e non esclude acquisizioni. «Investiremo più di trenta milioni in sviluppo da qui al 2014 – spiega il presidente -. A fine piano avremo con un fatturato superiore ai 200 milioni, aumentando anche l’ efficienza dell’ azienda. Nel triennio contiamo di crescere le vendite nel canale retail nell’ ordine del 5% e abbiamo programmato una crescita delle esportazioni del 19%». La società è già forte in Francia, dove è presente in undici mila bar, grazie alla partnership con France Boissons (Heineken) e nel Regno Unito, dove ha comperato Metropolitan Coffee Company, società di distribuzione per il canale horeca (fuoricasa). Per quanto riguarda i canali di vendita, il business plan prevede un aumento del 17% della quota horeca, che ora incide in minima parte sul fatturato, e un incremento del canale uffici del 30%.

+info: archiviostorico.corriere.it/2011/novembre/21/Kimbo_Per_caffe_napoletano_ora_ce_0_111121026.shtml

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