Nel 2008 il mercato della birra italiana aveva invertito la tendenza positiva del precedente quadriennio registrando un calo sia nella produzione che nei consumi. Secondo il nuovo Report di Assobirra (l’Associazione italiana degli industriali della birra e del malto) il 2009 è andato ancora peggio: la produzione totale è calata di oltre il 4% portandosi al livello di 12,8 milioni di ettolitri, mentre i consumi interni possono essere valutati in ca. 16,9 milioni di ettolitri, subendo così una diminuzione di oltre il 5% rispetto all’anno precedente. Conseguentemente i consumi pro-capite sono scesi a 28 litri, il livello più basso dal 2000. La situazione economica negativa, unitamente ad una stagione metereologica non positiva, hanno portato alla depressione dei consumi, particolarmente nei consumi fuori casa
In realtà i principali istituti di ricerca danno una indicazione di mantenimento dei volumi (con qualche piccolo apprezzamento di crescita) nel settore delle moderna distribuzione, con un aumento a valore intorno al 2%, grazie alla lievitazione dei prezzi. La caduta del mercato va quindi ricercata nei consumi fuori casa la cui incidenza a quantità, secondo le valutazioni AssoBirra, è scesa ora al 43,2% contro il 45% dello scorso anno. La maggioranza delle birre consumate in Italia (il 48 % circa ) appartiene alla categoria delle cosiddette “birre standard/main-stream” cioè le lager nazionali di media gradazione, con un posizionamento di prezzo popolare, una qualità media e una destinazione di consumo universale. Le “birre premium” e le cosiddette “specialità”, globalmente, hanno ormai raggiunto il 43% del totale. Le birre economiche (sulla prima fascia di prezzi) valgono solo il 3% e le private label (5,3%) restano comunque a livelli molto più bassi rispetto agli altri settori del beverage. Resta deludente il risultato delle analcoliche (meno dell’1%), nonostante lanci di nuovi prodotti effettuati negli ultimi tempi.
Il Mercato della Birra in Italia | |||||
Anno | Produzione | Import | Export | Consumi | Pro-capite |
1980 | 8.569 | 3.154 | (217) | 9.539 | 16,7 |
1990 | 12.153 | 2.420 | (201) | 14.372 | 25,1 |
2000 | 12.575 | 4.142 | (428) | 16.289 | 28,1 |
2008 | 13.273 | 5.996 | (1.503) | 17.766 | 29,4 |
2009 | 12.776 | 5.822 | (1.743) | 16.855 | 28,0 |
Fonte: Elaborazioni Infobirra Beverfood su dati Assobirra
Questo il commento di Piero Perron, Presidente di Assobirra: “Se il 2008 era stato per il settore birrario italiano un anno difficile, con una diminuzione tanto della produzione quanto dei consumi, parzialmente controbilanciata dall’aumento dell’export, il 2009 è proseguito – accelerando – nella stessa direzione: il prolungarsi della crisi economica, nazionale e
internazionale, ha esercitato un impatto fortemente negativo sul settore; al tempo stesso, però, questo ha confermato la propria vitalità sui mercati stranieri e – soprattutto – la propria forte valenza economica e sociale. Un patrimonio da salvaguardare nell’interesse non solo degli operatori ma dell’intero Paese”. Con riguardo ai primi mesi del 2010 Perron precisa: “Nei primi mesi del 2010 assistiamo ad una parziale inversione di tendenza rispetto al netto calo dei consumi registrato nel 2009, corrispondente ad un modesto +1,73%; probabilmente, però, essa è in gran parte dovuta alla ricostituzione delle scorte di magazzino”. Assobirra mette altresì in rilievo, come elemento che influenza negativamente il settore, la forte incidenza delle accise : già oggi, infatti, la tassazione della birra in Italia è assestata su livelli fra i più elevati dell’Europa continentale, con valori – ad esempio – tripli rispetto a Spagna e Germania e doppi rispetto alla Francia.
Il mercato italiano è alimentato per poco più del 65% dalle produzioni nazionali e per ca. il 35% da birre importate. L’Italia è il paese europeo che importa di più in rapporto al totale dei consumi. Si tenga inoltre conto che ca. altri 3 milioni di hl di birra prodotta in Italia riguardano marche estere prodotte su licenza nel nostro paese. Oltre la metà delle birre importate in Italia provengono dalla Germania. Olanda e Danimarca seguono al secondo e terzo posto, ma molto distanziate dalla Germania. Nel quadro negativo sull’andamento del mercato italiano della birra, spicca il dato positivo delle esportazioni. Fino alla fine degli anni ’90 l’export di birra italiana si era mantenuto su valori trascurabili. Nel 2009 le esportazioni sono balzate a 1,7 milioni di ettolitri con un aumento del 13% rispetto al 2008 che, a sua volta aveva messo a segno una crescita del 40% rispetto al 2007.
+info: www.assobirra.it
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