I dati sul settore segnalano la voglia di rilancio, ma pesano gli effetti delle inutili tasse sull’alcol. Riconfermati i vertici dell’Associazione in occasione dell’Assemblea. “I segni della ripresa ci sono, a bloccarci sono fisco e burocrazia”. Così Antonio Emaldi, appena riconfermato alla presidenza di AssoDistil, disegna lo scenario del comparto distillatorio italiano, diviso tra le opportunità di crescita e le difficoltà del sistema Italia.
A testimoniare la solidità della sua tesi, sono i dati dell’Osservatorio congiunturale di AssoDistil sul I trimestre 2015, realizzato dalla società Format. L’inchiesta traccia il quadro di un comparto già impegnato a cogliere e valorizzare i primi segnali della ripresa, ma che, al tempo stesso, appare indebolito dalle accise sull’alcol, aumentate ben quattro volte nel giro di un anno. Circa la metà delle aziende del settore ha sofferto l’aumento delle accise: di queste, otto imprese su dieci hanno accusato la riduzione dei fatturati. In media, si tratta di una flessione di oltre 10 punti percentuali. Al riguardo, suscitano forti perplessità i dati sul gettito: la stangata delle accise nel 2014 con aumenti dell’aliquota di quasi il 20%, ha fatto aumentare il gettito del solo 2% rispetto al 2013, come indicato dai dato del ministero dell’Economia. A fronte di un risultato così modesto, il comparto dei distillati ha visto calare l’immissione sul mercato dei suoi prodotti (-10%).
“Qualcuno al governo prima o poi si accorgerà dei dati del Ministero dell’Economia – commenta Emaldi –. Noi continuiamo a credere nel settore: la rilevazione dell’Osservatorio ci dimostra che investiamo più della media delle altre imprese italiane e che crediamo in un miglioramento dello scenario economico e dei nostri ricavi”. Secondo l’indagine di Format Research, infatti, il 75% delle distillerie ha effettuato investimenti negli ultimi due anni, mentre il 65% li ha in programma nel prossimo biennio: una percentuale sconosciuta al resto del panorama economico italiano.Stabili, nonostante la crisi, anche i livelli occupazionali. Quanto al credito, aumentano le aziende che chiedono finanziamenti (22%) e ben quattro su dieci ottengono dalle banche l’intero ammontare richiesto.
In occasione dell’importante appuntamento, oltre al presidente Emaldi l’Assemblea ha riconfermato i vertici dell’Associazione: Cesare Mazzetti, presidente del Comitato Nazionale Acquaviti, Antonina Bertolino, presidente della sezione alcole da vino, Giuliano Sacchetto, presidente della sezione alcole da melasso e da frutta, e Luciano Grilli, presidente della sezione acido tartarico. Nel direttivo di AssoDistil entra per prima la volta anche Montenegro Srl, con il proprio manager Roberto Carroli.
Ufficio stampa: Silvia Cerioli,