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In occasione dell’ultima assemblea di Assodistil è stato fatto il punto sulla produzione di acquaviti di vino in Italia. Nel 2015, la produzione di acquaviti da vino in Italia ha registrato il suo minimo storico, con soli 20mila ettanidri prodotti: rispetto a sei anni fa, si parla di una riduzione di quasi il 90%.

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La causa è da ricercarsi nelle pratiche fraudolente, diffuse in alcuni Paesi UE ed extra UE, che possono vendere sul mercato acquaviti di vino e brandy senza controlli sul reale invecchiamento dei prodotti e sull’origine delle materie prime utilizzate, come prescrive, invece, la normativa UE. Secondo le stime di AssoDistil, negli ultimi 4 anni non sono stati distillati circa 10 milioni di ettolitri di vino e le nostre prestigiose produzioni di acquavite da vino e brandy rischiano di scomparire.

“Il perdurare di questa situazione – ha commentato il presidente Emaldi – produrrà danni enormi, non soltanto per la perdita economica delle aziende, ma anche perché le cantine non potrebbero più contare su questo importante sbocco di mercato”. Negli ultimi dieci anni  il 35 per cento delle distillerie ha chiuso e  ”il motivo – dice il presidente dell’associazione Antonio Emaldi- non è per colpa propria, ma per una storica insufficienza nazionale di materie prime agricole fondamentali per la distillazione e per le politiche di Bruxelles nei settori vino e dello zucchero che negli ultimi anni hanno avvantaggiato soprattutto alcuni Paesi”.

 

Fonte: www.assodistil.it

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