L’Italia batte la Francia sulle bollicine. Il sorpasso è finalmente avvenuto. Nel 2010, nel nostro Paese sono state prodotte 380 milioni di bottiglie, (soprattutto Metodo Martinotti o Charmat), mentre i cugini d’Oltralpe, in questa ideale classifica, si collocano al secondo posto con 370 milioni di bottiglie, soprattutto Champagne. Naturamente la Francia mantiene la leadership storica negli spumanti metodo classico (champagne). La Spagna è terza con 320 milioni di bottiglie, per la maggior parte Cava (metodo classico).
Ecco la classifica dei principali Paesi produttori di vino spumante
La classifica dei Paesi produttori di “bollicine”
ASTI E PROSECCO PROTAGONISTI
Gli spumanti italiani più venduti, sia in Italia che nel mondo, secondo Assoenologi, sono l’Asti e il Prosecco. “Per quanto attiene il prezzo al consumo in Italia, nella Grande Distribuzione, una bottiglia di Asti oscilla tra i 4 e gli 8 euro, in base alle offerte, mentre in enoteca, considerata la particolarità dei prodotti proposti, il prezzo può arrivare anche a 18 euro e lo stesso vale per il Prosecco”.
LE REGIONI AL TOP E IL BOOM DEL METODO CLASSICO ROSÈ
“Analizzando il dettaglio di produzione regionale, in Trentino – commenta Giueseppe Martelli (direttore generale di Assoenologi) – le aziende produttrici di “Trento Doc” hanno venduto, nel 2010, 8,5 milioni di bottiglie a cui ne vanno aggiunte altre 2,5 milioni elaborate con il “metodo charmat”. I prezzi al consumo oscillano tra gli 8,5 ed i 18 euro per gli spumanti “metodo classico” di fascia medio/alta, per arrivare anche a 45 euro per produzioni particolari, riserve comprese. Analogo discorso vale per la Lombardia dove il “Franciacorta” ha superato i 10 milioni di bottiglie che diventano quasi 15 milioni con le altre, sempre “metodo classico” ma non Docg. Nell’Oltrepo Pavese le aziende hanno invece venduto oltre 10 milioni di bottiglie, di cui 8,5 milioni prodotte con il “metodo charmat”. Infine, il 2010 potrebbe essere ricordato come l’anno del “metodo classico rosè”, la cui domanda è aumentata del 100%.
I COMPORTAMENTI D’ACQUISTO
Da una ricerca condotta dall’associazione degli enologi ed enotecnici italiani è emerso che al ristorante, il consumatore si concede dai 2 ai 6 minuti per un’attenta valutazione nella scelta dello spumante, mentre al supermercato il tempo si accorcia, variando tra i 2 ed i 4 minuti. Inoltre è interessante sapere che, al ristorante, nell’80% dei casi la scelta di vini e spumanti è fatta dall’uomo, mentre per i consumi domestici nel 75% dei casi, a scegliere è la donna.
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