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ASSOLATTE: Trend e destinazioni dell’export formaggi italiani


Le esportazioni casearie italiane continuano a crescere, come fanno da decenni, nonostante la crisi di alcuni mercati importanti, a partire da quello russo. I formaggi italiani continuano la loro marcia di conquista del mondo. Anno dopo anno, le esportazioni casearie crescono battendo ogni record. E se i dati dei primi nove mesi saranno confermati, nel 2014 avranno sfondato il tetto delle 340.000 tonnellate di formaggi venduti nel mondo, per un valore di circa 2,2 miliardi di euro. E’ quanto emerge da una analisi effettuata da Assolatte sull’export lattiero caseario italiano.

Sono risultati davvero eccezionali, se si pensa che dallo scorso agosto è venuto a mancare il mercato russo, uno dei più promettenti degli ultimi anni, che assorbiva circa il 3% delle esportazioni italiane e che cresceva di anno in anno. Ma tra i tanti formaggi esportati, quali sono quelli che stanno mostrando le migliori performance? Per capirlo abbiamo analizzato i dati degli ultimi quindici anni e abbiamo visto che, al di là dei valori assoluti, la mozzarella e gli altri formaggi freschi italiani crescono a un velocità assolutamente superiore a quella degli altri prodotti. Dal 1990, i loro volumi di vendita all’estero sono cresciuti del 2.700%, passando da 4.700 a 132.000 tonnellate.

Anche Grana Padano e Parmigiano Reggiano hanno fatto registrare una crescita tumultuosa, superiore al 500 per cento. Un dato molto elevato, se si pensa al valore/kg di questi due formaggi. Su livelli po’ inferiori, ma comunque importanti, i risultati del Provolone (+220%) e del Gorgonzola (+170 per cento). L’analisi per singolo Paese – effettuata mettendo a confronto i dati del 1995 con quelli dello scorso anno – mostra invece che la crescita non è stata uniforme sui differenti mercati. Come se ogni destinazione avesse proprie preferenze.

I TREND PER NAZIONE

L’analisi dei quattro mercati di sbocco principali (Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti) mostra, ad esempio, che la mozzarella e i freschi italiani sono cresciuti e sempre più apprezzati soprattutto nel
Regno Unito (+2.577%) e in Francia (1.043%), mentre hanno registrato una crescita più lenta in Germania e negli Stati Uniti. Comportamento molto differente hanno avuto Grana Padano e Parmigiano Reggiano, che hanno registrato il loro record di crescita in Germania (+711%), mentre sono cresciuti meno in Francia (+237% dal 1995 a oggi). Anche i dati del Gorgonzola mostrano un andamento a sé, con gli Stati Uniti in vetta alla classifica, grazie a una crescita del 342 per cento. Una performance di gran lunga superiore al “modesto” 86% di aumento registrato nello stesso periodo nel Regno Unito.

In questo ultimo Paese ha invece colto risultati molto interessanti chi esporta formaggi di pecora: dal 1995, infatti, le esportazioni di Pecorino Romano nel Regno Unito sono aumentate dell’800 per cento. Un risultato di tutto rispetto se si pensa che, nello stesso periodo, il mercato d’elezione di questo formaggio,ossia gli Stati Uniti, ha ridotto i propri acquisti del 3 per cento. Quanto a Germania e Francia, si sono dimostrate molto più interessate al Provolone di quanto non abbiano fatto gli Stati Uniti e il Regno Unito.

+info: www.assolatte.it/it/home/news_detail/i_mercati/Paese_che_vai_usanze_che_trovi_Assolatte_export

 

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