Nei giorni che precedono la Pasqua, e in piena crisi per il caro energia, l’industria del vetro porge un ramoscello d’ulivo ai produttori di vino che, nei giorni di Vinitaly, hanno lamentato rincari nei listini del packaging in vetro, e scarsa reperibilità di alcune bottiglie speciali.
“Il problema c’è, e per una somma di ragioni diverse si sta verificando in tutto il mondo” ha detto Marco Ravasi, presidente della sezione vetro cavo di Assovetro, in occasione dell’annuale incontro a Roma per il Bilancio di sostenibilità del comparto.
In Italia, ha osservato, “possiamo fare solo i complimenti al mondo del vino che è cresciuto anche nell’emergenza pandemica, sviluppando l’online e i consumi domestici.
Abbiamo accompagnato questa crescita, così come il consolidato mercato delle acque minerali, della birra, e dei soft drink, producendo nel 2020 più di 4,4 milioni di tonnellate, e avendo il coraggio di investire in cinque nuovi forni con un incremento atteso di 500 posti di lavoro, per un investimento complessivo di 250 milioni di euro l’anno in impianti e macchinari nel periodo 2020-2024. La produzione italiana è in costante aumento e le sole bottiglie nei primi 9 mesi del 2021 sono arrivate a 3 milioni di tonnellate (+6%) rispetto al 2020. Inoltre per sopperire alla richiesta crescente di bottiglie è aumentato del 20% l’import.
Se i due comparti sono cresciuti insieme durante la pandemia, insieme possiamo affrontare anche la crisi energetica“, propone il presidente della sezione vetro cavo di Assovetro.
Fonte: www.ansa.it – www.assovetro.it