Un libro sul vino italiano in rapporto alle caratteristiche del suolo. Di area in area – Barolo, Asti, Franciacorta, Prosecco, Collio, Cinque Terre,Chianti, Brunello, Bolgheri, Verdicchio, Cannonau e avanti ancora fra le DOC e DOCG – uno alla volta, ciascun territorio è schedato e analizzato: origine, natura e formazione del suolo, profilo climatico, coltivazione agricola, vinificazione.
Un’opera inedita e innovatrice, pensata per tecnici, sommelier e grandi cultori del vino. presentato a Expo dal Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), nell’ambito del ciclo ”giovedì della ricerca”, che esalta il forte legame dell’enologia tricolore con le caratteristiche dei suoli di origine. Si tratta di un viaggio tra le eccellenze italiane che segue le tracce geologiche del Paese, dalla valle d’Aosta e dal Collio, terminando giù alle estreme propaggini e alle isole minori. Ma a garantire la qualità il suolo da solo non basta, spiega il Crea, occorre anche abbinarvi il giusto vitigno e la passione del viticoltore.
Un volume di consultazione per chi voglia approfondire i grandi vini italiani in modo senz’altro più tecnico, ma sempre accessibile. Per la prima volta, in Italia, si affronta in questo modo il tema vitivinicolo: dalle Alpi all’estremo Meridione, passando in rassegna i nostri vini migliori, vediamo quanto incida (non meno del clima e della lavorazione) la qualità del suolo agricolo. In chiusura di ciascun capitolo viene presentata la degustazione di quattro bottiglie per ciascuna DOC o l’ancor più selettiva DOCG. Nell’introduzione, chiariti i concetti essenziali, scorriamo la carta geologica italiana per collocarvi le principali aree viticole. Passiamo quindi in rassegna i 35 vitigni autoctoni e i 5 internazionali che sono l’anima dell’infinita varietà della nostra produzione. Infine, caratteristiche fondamentali del vino e degustazione a campione. Molte immagini e disegni, e una grafica elegante, rendono piacevoli queste pagine scritte a più mani da Attilio Scienza e dai suoi collaboratori di fiducia.
L’Atlante, spiegano gli autori Attilio Scienza (Università di Milano), Diego Tomasi e Federica Gaiotti (Crea Viticoltura e Enologia), Federico Graziani (sommelier) mentre alla parte suolo e clima hanno contribuito la geologa Alessandra Giorgianni (Università di Palermo), il cartografo Paolo Carnevali e l’agronomo Luigi Mariani (Università di Milano), vuole essere uno strumento operativo per contrastare la banalizzazione del gusto ed evitare che il vino diventi una bevanda alcolica senza anima, uniforme e artificiale. ”Si sta affermando una nuova cultura del vino – ha affermato Salvatore Parlato, commissario straordinario Crea – che ci impone di preservare gli elementi fondamentali del terroir all’insegna della sostenibilità, ovvero della salvaguardia delle risorse naturali non riproducibili, tra le quali il suolo è la più fragile”.
+info: www.giunti.it/libri/cucina/atlante-geologico-dei-vini-d-italia/