Il 9 ottobre gli austriaci saranno chiamati alle urne e, ad aspettarli, oltre ai partiti tradizionali, troveranno anche il Partito della Birra (Bier Partei). Nato come movimento satirico, il loro motto è “Vivi e lascia vivere (tranne i bevitori di Radler)” e ha come obiettivo principale dell’agenda politica quello di “Aiutare chi ha meno talento nel bere”.
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Il suo fondatore, Marco Pogo, all’anagrafe Dominik Wlazny, ha 35 anni ed è il candidato presidenziale più giovane del Paese. Meglio conosciuto come cantante nella band punk Turbobier, Pogo divenne famoso anche per aver mantenuto la promessa di installare una fontana di birra a Vienna dopo che il suo Beer Party – fondato nel 2014 – vinse 11 seggi alle elezioni locali del 2020. Il leader del movimento ha descritto la sua campagna elettorale come una “lotta tra Davide e Golia”, poiché Alexander Van der Bellen, attuale presidente dell’Austria, è ampiamente quotato per ottenere un secondo mandato.
Il movimento, fondato da Pogo nel 2015 come “progetto satirico”, conta oggi circa mille tesserati. Il “movimento birrocratico” ha l’ambizione di instaurare una vera e propria “birrocrazia”, nella quale il potere viene dalla birra. Anche la loro comunicazione non è convenzionale, difatti gli aggiornamenti sono inviati tramite clip ironiche online.
Lo statuto del partito riconosce l’importanza della libertà di opinione, ad esempio, nella scelta della varietà delle bionde e ritiene che il consumo di questa bevanda dovrebbe essere effettuato pubblicamente e che le “persone con meno talento nel bere” dovrebbero ricevere un’assistenza speciale. Il movimento considera di arricchimento la diversità e l’individualità all’interno della cultura birraria e perciò sostiene la tolleranza verso le birre straniere, con eccezione delle Radler, alle quali il Partito della Birra si oppone fermamente.
Tra le proposte più singolari, quella di abolire la tassa sulle bevande nei bar e ristoranti ( da compensare con una nuova tassa del 50% sulle Radler e “altre atrocità”) e quella che prevede la fornitura universale mensile di un barile di birra a tutte le famiglie austriache.
Il movimento vorrebbe poi instaurare dei test attitudinali obbligatori per i politici, implementare gli investimenti statali per riportare la scena culturale a com’era prima della pandemia, e aumentare l’affluenza alle urne permettendo agli elettori di “restituire alla politica austriaca la serietà che merita”.
“La birra è una cosa fantastica. Ma in realtà si tratta di capire come ci si può impegnare, e non è necessario essere un bevitore di birra per farlo”, ha dichiarato Marco Pogo. Con circa sei milioni di persone aventi diritto al voto, secondo i sondaggi, Pogo potrebbe ottenere appena il 5 per cento alle elezioni presidenziali, mentre Van der Bellen otterrebbe circa il 60 per cento.
Fonte:
www.cronachedibirra.it