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Un’asta benefica nel segno del Barolo en Primeur quella organizzata sabato 30 ottobre a Grinzane Cavour, dove è stata raccolta la cifra recod di 600mila euro. Non male considerato che si trattava di una prima volta per questo evento organizzato e promosso dalla CRC, (Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo) in collaborazione con la Fondazione CRC Donare e il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani. L’obiettivo di questo progetto è la solidarietà, un’asta concepita per diventare una vera è propria gara di beneficienza a sostegno di progetti di utilità sociale.

Castello di Grinzane Cavour

Protagoniste assolute sono state le 15 barrique di Barolo, di cui un tonneau spuntato fuori nel gran finale, prodotte dalla vigna Gustava, MeGa che circonda il Castello di Grinzane Cavour, e proprio dal Conte Camillo Benso di Cavour amata e coltivata a metà ottocento. Una vigna di quattro ettari di proprietà della Fondazione dal 2019, gestita dagli studenti della prestigiosa storica Scuola Enologica Umberto I di Alba. Per la produzione del vino è stato chiamato Donato Lanati, enologo di grido e di respiro internazionale, che ha scelto di dividere e vinificare separatamente la parte di appezzamento (1,5 ettari) al momento produttivo ossia in quattro micro parcelle, nella parte centrale, la sezione con le piante più vigne (di oltre quarant’anni) e più giovani.

Il risultato?15 diverse letture del terroir di Grinzane. “Con questo progetto sono tornato indietro nel tempo, mi sentivo come osservato da Cavour; sono onorato di aver potuto studiare una vigna così importante della storia del Barolo”. A disposizione ci sono dunque 300 bottiglie per ogni barrique, che nel 2024, ultimato il periodo obbligatorio di l’affinamento, potranno definirsi “Barolo”. Fatti i vini, serviva un giudizio per presentarli ai potenziali acquirenti, la scelta del Consorzio è ricaduta su Antonio Galloni, critico indipendente e fondatore di “Vinous”, che oltre ad aver assaggiato i venturi Barolo 2020 li ha recensiti, le sue impressioni sono state mostrate  prima dell’asta tramite brevi video. Ogni bottiglia è un’opera d’arte, resa unica sotto forma di un Nft (Non Fungible Token) che conterrà un’immagine con le note di degustazione dell’italo-americano; in etichetta ci sarà invece il disegno dell’artista Giuseppe Penone, composto da una foglia di vite e una mano, in rappresentanza della natura e dell’uomo, un’immagine del loro intimo legame che non prescinde dall’intelligenza, cultura, lavoro e creatività.

Ezio Raviola

E se la base d’asta per ogni barrique era pari a 15mila euro, quasi tutte sono state acquistate a trentamila, eccezione per quelle arrivate a 35, 50 e 140mila, la cifra più alta raggiunta grazie anche al rilancio a 90mila di Ezio Raviola, Vicepresidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, che si è detto orgoglioso di essere riuscito a costruire, assieme a una solida squadra di lavoro, “un’iniziativa unica, capace di legare un prodotto come il Barolo, a progetti di grande valore sociale”. Un’asta organizzata da Christies che, come tutti gli altri attori coinvolti in questo progetto, ha rinunciato a ogni compenso, ha messo in collegamento e competizione i potenziali compratori in collegamento da New York e i presenti a Grinzane.

Tra i beneficiari di “Barolo en Primeur” ci sono: il progetto di educazione attraverso l’arte e la ricerca dell’uguaglianza di genere in Cina del Forum filantropico Est-Ovest (EWPF), il progetto di avvicinamento all’arte contemporanea e alla sostenibilità per bambini e famiglie promosso dal Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, il progetto di restauro e valorizzazione del Cantinone del 1600 di Villa Arconati, alle porte di Milano, da parte di Fondazione Augusto Rancilio, il progetto di promozione e recupero dei saperi e del paesaggio dell’Alta Langa del Parco Culturale Alta Langa, il progetto Thesaurus Monviso realizzato dall’Associazione b612lab di Saluzzo; Opera Pio Barolo per il restauro di Palazzo Barolo e infine il Coordinamento provinciale della Protezione civile.

Matteo Ascheri e Donato Lanati

Con una media di circa 125 euro a bottiglia di Barolo, en primeur, si conferma l’appeal di questo grande rosso piemontese, che deve puntare da domani, forte della sua continua ascesa, ad accrescere il valore medio di vendita, per tutelare le terre in cui nasce, Patrimonio Unesco dal 2014, e rendere, tale crescita, sostenibile prima ancora che duratura. “Appuntamento al prossimo anno con quest’asta benefica, un’attività e strumento di promozione del nostro territorio; sono fermamente convinto che l’attività di promozione vada fatta sopratutto quando l’andamento è positivo” – ha concluso Matteo Ascheri, Presidente del Consorzio Barolo Barbaresco Langhe Alba Dogliani.

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