Secondo i dati appena pubblicati dal Bath Report, la produzione mondiale di birra nel 2014 si è attestata a 1.960 milioni di hl, in lieve diminuzione dello 0,6% rispetto ai 1.972 milioni di hl del 2013. E’ la prima volata dal 1992 che la produzione mondiale di birra accusa una calo, anche se contenuto.
La classifica dei più importanti paesi produttori di birra è guidata di nuovo quest’anno da Cina (492 m hl) , seguita da Stati Uniti (226), Brasile (140) e Germania (96). La Russia (81,6 m hl) ha dovuto cedere il quinto posto al Messico (82 Mn). Il calo maggiore di produzione si è avuto in Europa, dovuto alla forte flessione produttiva dei paesi dell’Est, principalmente Russia (-7.7m hl) ed Ucraina (-2.9 m hl). L’Europa, che fino al 2008 era il più grande produttore continentale di birra, si colloca ora al terzo posto con 523 m hl, largamente superato dal continente asiatico ed anche dal continente americano.
L’Asia è cresciuta notevolmente in questi anni grazie al boom che si è avuto in Cina e in altri Paesi emergenti dell’Est asiatico e ora consolida la propria leadership con 704 m hl prodotti nel 2014. Tuttavia l’Asia ha accusato per la prima volta una diminuzione di produzione (ca. 1% rispetto al 2013), dovuto principalmente al calo produttivo che si è registrato in Cina (ca. il 3% in meno), dove evidentemente cominciano a sentirsi alcuni segnali di crisi economica.
La produzione birraria nel continente americano si è mantenuta allo stesso livello del 2013 (intorno ai 571 m hl), grazie ad un buona performance dei mercati del sud che hanno compensato i leggeri cali avutesi in altri Paesi del Centro-Nord. La crescita in Africa è rimasta robusta, con un aumento della produzione birraria di ca. 7 m hl, portandosi ora ad un totale di 140 m hl prodotti.
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