Un bar di quartiere 2.0, dove tutti si conoscono, dove la socialità si fa vera e dai social si sposta al bancone e al tavolino, puntando su un arco temporale che va dalla colazione sino al dopo cena. Il Basìn aperto in via Cenisio 42 lo scorso marzo, sta trovando la sua dimensione nell’offerta milanese, anche grazie a una zona in espansione come il quartiere Noce, che sta per North of Cenisio. “Prima di aprire qui abbiamo girato e visto un sacco di locali- racconta Yurii Brodesku – ma c’era sempre qualcosa che non andava. Quando abbiamo visto questo posto abbiamo capito di essere finalmente in quello giusto, qui storicamente c’è sempre stato un bar e anche per noi è stato una sorta di ritorno a casa visto che siamo cresciuti in una via vicino”.
Sono affiatatati e complementari come non mai i due fratelli Yurii e Igor Brodesku, rispettivamente classe ’91 e ’95, soci impegnati in prima linea nel Basìn insieme all’amico fraterno Bledar Ndoci. Igor apre al mattino, Yurii invece arriva nel pomeriggio in vista dell’orario dell’aperitivo e del dopo cena, sei giorni su sette, dalle sette a mezzanotte e mezza, venerdì e sabato si chiude un po’ più tardi, si lavora anche la domenica e si risposa il lunedì. “In zona mancava una vera offerta strutturata sui cocktail, abbiamo riempito questo vuoto dando la possibilità a chi vuole bersi un drink sotto casa di non dover andare per forza in centro. Ci sono molte famiglie giovani e anche i residenti del quartiere ci hanno subito preso come punto di riferimento, ad esempio una volta i condomini di un palazzo qui vicino hanno chiuso al bar da noi una cena conviviale che organizzano nel loro cortile, oppure al rientro delle vacanze è stato bello salutare i nostri clienti e farsi raccontare come è andata”.
Un nome nato quasi per caso Basìn, ma che racconta la voglia di volersi e di fare del bene, bacino in dialetto milanese, per raccontare anche quel legame con la città di Milano che è forte come non mai. Un nome breve che rimane impresso nella memoria, un bar che si sta facendo conoscere grazie anche elle esperienze dei soci, molto conosciuti nell’ambiente del bar, cresciuti nella fucina di talenti del Mag Cafè sui Navigli, che poi hanno spiccato il volo da soli verso le colline della Toscana. Una proposta incentrata su alcuni twist e grandi classici, la prima drink list per accompagnare l’apertura è stata realizzata con dei cocktail in pre-batched, facili e veloci da realizzare. “Spesso ci sono dei momenti in cui veniamo letteralmente presi d’assalto, l’unica maniera per restare nei tempi di servizio era quella di impostare il lavoro in questa maniera. I drink piacciono, ma vogliamo pian piano cercare di aumentare la nostra offerta con una cocktail list un po’ più spinta, alla ricerca continua di nuovi ingredienti alla base delle nostre specialità”.
Un bar che punta anche alle colazioni e pranzi veloci, con la caratteristica della collaborazione con altre realtà di quartiere. “La nostra filosofia è stata sin da subito di cercare di collaborare con altri esercenti del vicinato, quindi nel nostro aperitivo ad esempio ci riforniamo per focaccia, formaggi e salumi qui intorno. Al rientro dalle vacanze ad esempio abbiamo organizzato un aperitivo in collaborazione con la Schiscetta, una gastronomia della zona, per cercare di puntare sulla socialità di quartiere. Quando ero in Toscana mi capitava di lavorare con clienti una tantum che non avrei più rivisto, qui invece è tutto diverso visto che la nostra missione è fare in modo che chi è passato a trovarci una volta ritorni da noi prima possibile. La partenza è andata bene, ora vorremmo iniziare a prendere alcuni ragazzi con noi per dedicarci allo sviluppo e alla crescita del locale”.