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BENVENUTO BRUNELLO: con il 2010 Montalcino lancia una grandissima annata – Produzione 2014 a 13,2 Mn bottiglie


Apre oggi con grandi aspettative la nuova edizione di Benvenuto Brunello, durante la quale sarà presentata l’annata 2010, tra i vini più attesi del nuovo anno.  A giudicare dalle anteprime americane e dai commenti degli esperti di tutto il mondo, il Brunello 2010 conferma l’ottimo stato di salute del sistema montalcinese. E i commenti arrivati nelle scorse settimana da oltreoceano, nell’anteprima americana di Benvenuto Brunello a New York e San Francisco, dove oltre 1.600 tra wine master, giornalisti, ristoratori, sommelier e importatori hanno assaggiato Brunello 2010 e Rosso 2013, non smentiscono le aspettative.



«Presentiamo un’annata che ha tutte le caratteristiche per entrare in quelle considerate memorabili – ha commentato il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Saranno gli appassionati ed il mercato a confermarcelo. I segnali in tal senso sono tutti molto positivi. Ma quello che più conta è che il sistema Montalcino sta sviluppando la capacità di mantenere standard di eccellenza sempre più elevati. Le premesse per un 2010 di altissimo valore c’erano tutte ed abbiamo fatto in modo che si concretizzassero. Vendiamo in tutto il mondo perché il Brunello è un vino unico, immediatamente riconoscibile. Ormai questo territorio ha raggiunto e può stare stabilmente tra le migliori espressioni internazionali del vino. Abbiamo portato il sangiovese ad una qualità ed eleganza assolutamente incomparabili – continua Bindocci. Questo ormai è il perimetro stabile in cui tutti i produttori devono stare perché è su questo che ci confrontiamo.  Ogni annata è un punto di riferimento da cui partire».

Per Dwight Casimere “thewinedoctor”, responsabile delle pagine food & wine del Times Weekly, “il 2010 è un vino ‘food-friendly’ che esprime il gusto della regione da cui proviene”, mentre per Joe Campanale, direttore esecutivo per il settore beverage del prestigioso gruppo di ristoranti Epicurean, “il Brunello 2010 avrà un’ampia finestra di fruibilità, ottimo giovane ma con un’acidità che lo renderà gradevole nel tempo”.

Per la giornalista e speaker, nonché Master of Wine dal 2011, Christy Canterbury, “il Brunello 2010 è straordinario. Conosco pochi vini invecchiati che sono già così pronti per essere gustati. Il frutto è morbido e maturo, i tannini sono già pronti”. Per Ryan Smith, dell’Enoteca La Storia (California) “il 2010 è un’annata fantastica per i consumatori americani e probabilmente la migliore in assoluto per quelli californiani. La caratteristica più importante di questa annata è la maturità dell’uva, che in vendemmia era già perfettamente pronta”.

Quest’anno, per celebrare un’annata così prestigiosa, il Consorzio ha anche organizzato un evento nell’evento, che coinvolgerà alcuni tra i ristoranti, in Italia e nel mondo, a cui negli anni è stato conferito il premio Leccio d’Oro. Sarà un’occasione unica per brindare insieme  al Brunello 2010!  Un’altra novità di quest’anno è la location: l’importante lavoro di ristrutturazione del Complesso di Sant’Agostino, realizzato grazie alla cooperazione fra pubblico e privato, con un forte impegno del Comune di Montalcino, della Curia e della Fondazione Bertarelli, ha permesso di recuperare gli spazi dove quest’anno si svolge Benvenuto Brunello. «Siamo grati all’Arcidiocesi di Siena per aver concesso l’utilizzo di questi straordinari locali – ha commentato il Vicepresidente del Consorzio Francesco Ripaccioli – che danno ancora più lustro alla nostra manifestazione. Il Consorzio si è impegnato, insieme al Comune e alla Fondazione, per sostenere il recupero del Complesso, che resterà alla città e ne arricchirà il già importante patrimonio storico e culturale».

Per domani, oltre alle degustazioni, l’appuntamento è alle 11 presso la Chiesa di Sant’Agostino di Montalcino per l’assegnazione delle stelle alla vendemmia 2014, la posa della piastrella celebrativa dell’annata 2014, apposta come da tradizione sul muro esterno del Palazzo Pubblico di Montalcino, e l’assegnazione dei premi Leccio d’Oro 2015, consegnati come ogni anno dal Consorzio a quei locali, in Italia e all’estero, che hanno la Carta dei Vini con una gamma ampia e rappresentativa di vino Brunello e degli altri vini di Montalcino.

I DATI:

A conferma della buona salute del Brunello ci sono i numeri dell’export, che si conferma al 67,5% dell’intera produzione, con gli USA in testa con oltre il 30% delle esportazioni, seguiti da Europa (con UK, Germania e Svizzera in testa) al 20%, i mercati asiatici (Cina, Giappone, Hong Kong ecc.) che realizzano il 15%, il Canada (12%) e il centro e sud America (8%). Il restante 15% è occupato dagli altri mercati.

Per quanto riguarda il mercato, torna di nuovo a salire la produzione, con 13.193.000 di bottiglie immesse sul mercato nel 2014 (+3,60% rispetto allo scorso anno), così suddivise: 8.400.000 di Brunello (+4%), 4.500.000 di Rosso (+5%), 260.000 di Sant’Antimo e 33.000 di Moscadello. Anche il giro d’affari del settore vitivinicolo a Montalcino è aumentato del 2% rispetto all’anno scorso, arrivando ai 168.250.000 di euro. Accanto al fatturato derivante dalle attività legate al vino, che rappresenta certamente il maggior introito per le aziende del territorio, si deve aggiungere però un dato importante che sta crescendo in questi ultimi anni: è quello del settore enoturistico, che ha superato i 30 milioni di euro. Nel 2014 sono passati da Montalcino oltre 1 milione di turisti, facendo registrare un + 17,5% sui pernottamenti nelle strutture ricettive e un +16,5% di presenze rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. «Dal 2011 al 2014 l’incremento di fatturato del settore enoturistico è stato di quasi il 10% – ha commentato Francesco Ripaccioli – e dimostra che investire nella ristrutturazione e riqualificazione delle strutture per dare accoglienza di alto livello è la giusta direzione per valorizzare il territorio anche dal punto di vista dell’ospitalità. A Montalcino agricoltori e produttori sono divenuti col tempo imprenditori, capaci di reinvestire sul territorio le risorse realizzate in anni di lavoro. Questo processo ha creato un circolo virtuoso che si sta trasformando in un’industria turistica».

 Ufficio Stampa:  –    

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