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On the road, tagliando l’Italia da sud a nord, toccando sei città in otto tappe: continua la marcia di Berta on Tour, lo show itinerante ideato dalle Distillerie Berta per (ri)portare sotto i riflettori i prodotti della nuova selezione, lanciata lo scorso Vinitaly dall’azienda di Mombaruzzo. Il 28 di Via San Nicolao, Di Mombaruzzo, DiAnisè, DiRose, Favola Mia e DiNero sono i liquori nati da segreti mix di zucchero, aromi, infusi e distillati di erbe aromatiche e officinali, coltivate nel parco naturalistico che attornia la distilleria.
Da Bari a Como, passando per l’isola di Capri e il Cafè Gorille di Milano, il tour è in realtà un contest che metta alla prova i bartender di ogni parte del paese. La sfida è impegnativa e accattivante: trovare la ricetta perfetta per combinare i particolari aromi e profumi dei prodotti Berta, che sprigionano sensazioni insolite dalla mandorla, al caffè, all’anice stellato, alla rosa e sottolineano ulteriormente il legame tra l’azienda e il suo territorio. La finale della sfida tra bartender è prevista per il 22 settembre e al vincitore andrà un premio del valore di 5.000 euro.
La grappa sta prepotentemente tornando alla ribalta, con il suo spirito tutto italiano e una nuova filosofia spiegata da Annacarla Berta, il giovane volto delle Distillerie che si occupa del settore marketing ed export dell’azienda di famiglia: “Mentre la grappa ha un consumo più adulto e orientato al dopocena, questi nuovi e originali prodotti si prestano sia al consumo puro, sia al più moderno bere miscelato, offrendo diverse e molteplici possibilità di utilizzo”. Unendo, ad esempio, l’assenzio di Favola Mia con l’amaro riserva Il 28 di Via San Nicolao, aggiungendo poi vodka, una goccia di angostura, una scorza di zenzero e una spruzzata di limone si darà vita ad un cocktail dal gusto ricco e avvolgente, in cui spiccherà il profumo di anice stellato, menta e coriandolo. Per ottenere, invece, un’interessante variazione dal sapore floreale al classico gin and tonic sarà sufficiente aggiungere agli ingredienti di base il rosolio DiRose e subito si sprigionerà il profumo delicato di petali di rosa, banana e vaniglia.
Enrico Berta, uno dei “senatori” della famiglia, resta comunque fedele al concetto che ha fatto da spina dorsale all’intera storia dell’azienda: “Forse una grappa semplice può anche utilizzarsi in mixology. Ma sarebbe opportuno apprezzarla per quello che è, senza contaminazioni. Di sicuro una variante invecchiata coprirebbe tutti gli altri ingredienti, rovinerebbe il cocktail e a sua volta verrebbe compromessa”. Settant’anni di storia, che hanno visto l’attenzione spostarsi dall’after dinner all’aperitivo, nel nome di una solo credo. Quello dell’uomo: “È l’unico ingrediente da cui non si può prescindere. È stato così in passato e sarà così in futuro: la mia famiglia ha sempre messo al primo posto le persone, che fossero dipendenti, clienti o colleghi. Il rapporto con la gente è la chiave, è l’unico modo per poter valorizzare un prodotto povero come la vinaccia, e renderlo una proposta top”.
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