Assobibe, l’associazione dei produttori italiani di soft drink, stima un calo di fatturato del 30% nel 2020: le vendite nella Grande Distribuzione Organizzata non compensano il blocco delle vendite nei canali dell’Horeca da bar e ristoranti.
David Dabiankov Lorini, direttore generale di Assobibe, ha così dichiarato a www.ilsole24ore.com del 27 marzo scorso. “Forti di una tenuta iniziale in ipermercati e super cominciamo a registrare un calo del 10%, destinato ragionevolmente ad aumentare”. Secondo quanto riportato nelle note dell’Associazione al Decreto Cura Italia, “il ricorso alla Cassa integrazione è in crescita e le prime stime ipotizzano una perdita di fatturato del 30% nel 2020“.
Il Sole24ore.com riferisce che anche Coca Cola Italia, potrebbe essere costretta ad attivare la Cassa Integrazione per 300 persone del team commerciale “di fatto impossibilitate a portare avanti il loro lavoro“, particolarmente nel settore Horeca. L’azienda ammette: “L’Horeca per noi rappresenta fino al 40% del mercato”. Nel caso della multinazionale, pesa anche il rallentamento dei Cash&Carry, a causa delle restrizioni agli esercizi commerciali che solitamente vi si riforniscono. I cinque siti produttivi di Coca Cola Italia rimangono comunque tutti attivi, sebbene all’interno di un quadro molto rigoroso di procedure di sicurezza e piani di produzione rivisti, con conseguente fermo di alcune linee e rallentamento dell’operatività generale.
Fonte: www.ilsole24ore.com