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Nonostante l’assenza (mai abbastanza chiacchierata) dell’Italia dai Mondiali, l’entusiasmo per la manifestazione sportiva più seguita al mondo è nell’aria, e anche noi di Beverfood ci siamo lasciati contagiare. Abbiamo deciso per un giorno di dismettere i nostri panni abituali e di diventare  Bever…Football!

L’idea è quella di realizzare il Pairing più strano mai proposto, quello tra cocktail e nazionali di calcio. Per realizzarla abbiamo reclutato due Professionisti con la P maiuscula, ovvero il giornalista sportivo Giovanni Sardelli, firma della Gazzetta dello Sport e voce di Radio Bruno, ed Edoardo Sandri, lo straordinario bartender dell’ Atrium Bar al Four Seasons di Firenze. Il risultato è un’intervista semiseria che porta però a una carta cocktail decisamente originale e tutta da scoprire:

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Giovanni, partiamo da un opinione sulle squadre europee. Una nazionale che avrà sicuramente molto da dimostrare in questo mondiale è la FRANCIA degli “enfants terribles” . Li abbiamo lasciati due anni fa sconfitti in casa nella finale del torneo continentale, come li ritroviamo oggi?

G.S: Sulla carta forti, anzi. Fortissimi. Per talento e potenzialità possono lottare per vincere la Coppa ed hanno alcuni dei giovani migliori del pianeta. Quasi tutti i calciatori convocati giocano nei top club ed alternano qualità tecniche e fisiche. Non mi convincono i portieri (Lloris, Mandanda, ed Areola se li vuoi mettere….) ed i dettagli a questi livelli fanno la differenza. Dietro Germania e Brasile per me ci sono i galletti.

Edoardo, che cocktail ci abbineresti a questa nazionale giovane e promettente?

E.S: Il Cocktail che ho pensato si chiama “Champs Elysees”, come il famoso viale Parigino dove è stata celebrata la vittoria dei Francesi nel ’98. Questo cocktail è un aperitivo divertente come il gioco dei galletti, a base di Dubonnet Rouge,un vermouth d’oltralpe , e con in cima un toping di birra lager, che sicuramente si sposa bene con l’immaginario calcistico. Da servire rigorosamente all’interno dello shakerino griffato Atrium, per darci quel tocco di irriverenza in più, tipica delle squadre di giovani.

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Un’altra nazionale che ha molto da dimostrare è sicuramente la Spagna, che dopo averci abituati ad un Era di dominio sembra non riuscire più a vincere in campo internazionale. Può essere la sua occasione di riscatto?

G.S: Il miglior palleggio del mondo. Ma anche un po’ di fatica nel ricambio generazionale dopo la Spagna degli invincibili. L’elenco dei ‘non’ convocati fa impressione: da Morata a Suso, passando per Alonso e Callejon, sono molti i campioni che il Mondiale lo guarderanno soltanto. Ci sono Nazionali sulla carta migliori. Ma incontrarli non farà piacere a nessuno. Impossibile escluderla a priori dalle potenziali vincitrici.

E.S: Il Cocktail che ho pensato da abbinare  si chiama “Reporter”, un drink a base di rum di stile spagnolo, e arricchito dalla presenza di gusti estivi come l’ananas e il lime, che ricordano un pò il clima rovente della penisola Iberica e il loro stile di gioco Latino. Il Cocktail viene servito in un bicchiere a forma di obbiettivo fotografico, che può essere metafora di due cose: un gioco così bello da dover essere immortalato oppure una fotografia che ci ricorda tempi (calcisticamente) migliori…

Per concludere con le nazionali europee,come si presenta la ormai tristemente nota Svezia al mondiale dopo averci eliminato?

G.S: Ferita aperta. Delle squadre europee per me è la più debole. Qualche talento (vedi Forsberg), molta determinazione, poco altro. Il ct Andersson ha oltretutto chiuso le porte ad Ibrahimovic, con il centravanti tentato dal possibile ritorno in Nazionale. Un consiglio. Quando giocano cambiate canale, meglio un film.

E.S: Il Cocktail per gli Svedesi è il “Poang”. A base di Vodka Elyx, prodotta proprio nel paese scandinavo, è un drink composto da liquore al caffè, coockie syrup, cream e hazelnut foam. Un gusto che ricorda una gustosa colazione. Come mai questa scelta? Intanto perchè spero che la lezione Svedese ci dia una “svegliata” a noi Italiani, e insecondo luogo perchè nel caffè si inzuppano i biscotti, argomento di cui gli svedesi sono esperti…io non dimentico!

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Passiamo al Sud America, e all’Argentina. Questa squadra in teoria ha forse l’attacco più forte del mondiale, ma potrebbe scricchiolare in altri reparti. Come li vedi?

G.S: Dybala in panchina, uno tra Higuain ed Aguero anche. Icardi a casa. Davanti siamo oltre il massimo ma fino ad ora non è mai bastato. Difesa e centrocampo non sono in teoria da titolo. Oltre alla variabile Sampaoli. Il ct ha tuonato. “Giocheremo con il 2-3-3-2”. A metterli sulla carta i giocatori rischiano di tamponarsi l’un l’altro ma il campo è un’altra cosa. Dovesse vincere, soprannome pronto. Genio.

E.S: All’argentina dedico per questo mondiale un mio cocktail diventato piuttosto famoso, ovvero “El Falso Nueve”. Questa visione di gioco può essere attribuita senza margine d’errore solo  all’Argentina o al Barcellona, le uniche due al mondo a poter vantare di avere in squadra un certo Leo Messi!

Un’altra realtà interessante è il Perù, tornato ai mondiali dopo 36 anni. Oltre all’entusiasmo del proprio popolo può riservare qualche sorpresa?

G.S: Ha strappato l’ultimo pass per il Mondiale russo. Battendo la Nuova Zelanda allo spareggio, non proprio il Brasile. Intanto però, l’importante è esserci: anche perchè il Girone non è impossibile. Sui singoli poco per sognare. Tapia è interessante, Farfan eterno. Il fascino lo porta la Nazione in sè più che la squadra.

E.S: ho deciso di chiamare il cocktail dedicato a questa squadra “Big Bang”. Non perchè siano “il più grande spettacolo”, ma per l’esplosività del loro pubblico e il calore della loro gente. Cocktail ovviamente a base di Pisco, il distillato andino, che sta godendo di uno straordinario periodo di fama…un pò come la nazionale peruviana.

Tolta l’Europa e il Sud America, ci sono le “altre” nazionali, quelle di cui sentiamo parlare solo ogni quattro anni, e che magari si rivelano la squadra rivelazione del torneo, oppure che vincono il premio simpatia. Ricordiamo ad esempio tutti il Giappone di Zaccheroni ad esempio. Com’è oggi il calcio Nipponico e asiatico in generale?

G.S: Qualche ‘samurai’ non è male, soprattutto quelli che giocano in Europa. Per il resto la prevista esplosione nel calcio del Giappone al momento è rimandata. Certo in Russia loro ci saranno. La Cina ad esempio starà a guardare. Fosse solo una questione di soldi, molte sarebbero al top. La cultura calcistica però non si insegna ed il dna del pallone scorre altrove. Capitolo Iran. Ha pescato nel girone Spagna e Portogallo. Auguri! Una cosa l’hanno vinta: l’Oscar della sfortuna.

E.S: MITUTOYO è il cocktail dedicato alla nazionale Giapponese ed è a base di Nikka Whisky. Qualche anno fà nessuno avrebbe dato credito a questo distillato, perché i prodotti migliori erano quelli provenienti dall’Europa. Oggi i Whisky Giapponesi sono reputati tra i migliori al mondo. Chissà che nel calcio non possa succedere lo stesso!

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domanda sulla grande esclusa, ovvero l’Italia. Cosa ci riserva il futuro? Possiamo augurarci il meglio, oppure è il caso di “berci su”?
G.S: Essere rimasti a casa è una vergogna senza tempo. Per chi c’era e soprattutto per chi ha guidato il disastro. Il futuro non è rosa, ma neppure nero. Tanti buoni giocatori, una valanga di prospetti che possono ricostruire un ciclo. Anche se di campionissimi al momento non ne abbiamo. Basterà? Sintetizzando, auguriamoci il meglio….bevendoci su

E.S: Concordo! ci ho pensato a lungo se proporre un cocktail a base Amaro per simboleggiare l’amaro in bocca che abbiamo tutti,ma alla fine ho deciso diversamente! A questa tornata nessun cocktail dedicato agli Azzurri, me lo tengo da parte per gli europei. Consiglio una nostalgica Peroni Ghiacciata, emblema del calcio nostrano oppure una camomilla calda per calmarsi i nervi.

Un ringraziamento speciale va, oltre che agli intervistati, al fotografo Martino Dini , per aver realizzato le foto dei due protagonisti.

 

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