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Il 25 marzo scorso il CDA di Bialetti Industrie ha approvato un progetto di bilancio 2009 che chiude con ricavi a 194 milioni di euro, in flessione del 7,6% rispetto al 2008 che a sua volta aveva chiuso con un calo del 5% rispetto all’anno precedente. La situazione economica sembra essere svoltata al meglio, ma il 2009 ha chiuso ancora in perdita per 9,9 mio euro contro una perdita di 25,5 mio euro nel 2008. Il gruppo sta portando avanti dei programmi di razionalizzazione dei costi ed in quest’ambito il 7 aprile scorso ha annunciato la chiusura delle storica fabbrica di Omegna (VB), dove si fabbricava la mitica macchinetta del caffè resa celebre dall’omino con i baffi

Il comunicato dell’azienda recita così: “Il perdurare della crisi congiunturale del mercato di riferimento e la crescita dei produttori dei Paesi lowcost, che hanno comportato un sensibile calo dei volumi del business delle caffettiere (-26% nell’ultimobiennio), hanno reso il modello produttivo utilizzato da Bialetti in passato per le caffettiere non più competitivo, né sostenibile, a causa dell’alta incidenza dei costi fissi e indiretti. Per fronteggiare la crisi del segmento, negli ultimi anni l’Azienda ha messo in atto una serie di iniziative volte a invertire il trend negativo, come ingenti investimenti in innovazione e pubblicità per sostenere le vendite e interventi finalizzati a migliorare la qualità, l’offerta commerciale, l’organizzazione aziendale e la distribuzione del lavoro. Tutte le misure adottate devono tuttavia essere accompagnate da profonde razionalizzazioni dei siti produttivi inefficienti”

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“Dopo un’attenta analisi di tutti gli scenari alternativi percorribili – prosegue il comunicato aziendale_ e dopo aver perfezionato le attività di razionalizzazione dei siti produttivi esteri, la Società… non ha potuto far altro che procedere alla chiusura dello stab. di Omegna (VCO) per salvaguardare l’esistenza stessa del business caffettiere all’interno del Gruppo Bialetti e, più in generale, per consentire alla Società di proseguire nel proprio percorso finalizzato al recupero e mantenimento del giusto equilibrio economico e finanziario. La Società ha quindi deciso di puntare su un modello produttivo differente che, pur assicurando maggiore competitività al prodotto ne salvaguardi la qualità, il design e le specificità di know how italiano. Si tratta di un modello di business integrato, Italia – estero, che consente di mantenere nel territorio VCO alcune parti ad alto valore aggiunto del processo produttivo, attraverso fornitori strategici che già da tempo collaborano con la Società. La fase di R &D, che garantisce l’innovazione, lo studio del design e la definizione degli standard di qualità resteranno in capo a Bialetti e saranno centralizzati presso lo stab. di Coccaglio (BS)”

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Conseguentemente la società ha avviato una procedura di mobilità per chiusura del sito, che coinvolgerà i circa 120 lavoratori tra impiegati ed operai. A fronte dei nuovi imprevisti e negativi sviluppi le organizzazione sindacali – respingendo i piani aziendali – hanno chiesto l’intervento della Provincia, della Regione e dei parlamentari del VCO. Anche la Provincia del Verbano-Cusio-Ossola ha annunciato che chiederà l’intervento del neo presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. Per il presidente della Provincia, Massimo Nobili, «la posizione ferma e condivisa a tutti i livello provinciali è che non ci può essere negoziazione sulla chiusura della fabbrica».
Nel corso del 2009 la società, presieduta da Francesco Ranzoni, aveva varato un piano industriale volto al recupero di marginalità e alla riduzione della posizione finanziaria netta, con interventi di razionalizzazione nella struttura dei costi e, tuttavia, con un rafforzamento del posizionamento del brand Bialetti nel mondo del caffè (caffettiere, macchine elettriche per il caffè espresso, caffè in capsule,), facendo leva sull’elevata storica riconoscibilità del marchio quale prodotto del “Made in Italy”, anche mediante ingresso nel mercato del caffè porzionato con nuove macchine elettriche e capsule caffè in alluminio. Nel mercato delle macchine espresso elettriche Bialetti è leader di mercato con 2 modelli di successo: Mokona (la macchina espresso elettrica più venduta in Italia ) e Tazzona (che a poco più di un anno dal lancio è la n.4 del mercato). Queste due macchine permettono al consumatore di fare il caffè in tre modalità diverse utilizzando le capsule, le cialde o il caffè macinato (sistema aperto). Inoltre di recente Bialetti è entrata con tre nuovi modelli di macchine espresso elettriche a sistema chiuso, compatibili soltanto con capsule di caffè Bialetti

+info: Bialetti Industrie S.p.A. Tel. 0039_030_7720011 – www.bialettiindustrie.it
Ad Hoc Communication Advisors

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