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Bianchello del Metauro DOC e la storia di Fiorini: tre generazioni di cura e amore per il territorio


È il 1930 quando Luigi Fiorini pianta il primo vigneto, iniziando a praticare una filosofia vocata al territorio e al rispetto della terra. Oggi, dopo tre generazioni, l’Azienda Agraria Fiorini, a conduzione biologica dal 2013, racconta ancora tutto questo. I suoi vini parlano di amore, un amore che si traduce nell’attaccamento e nella cura per i frutti della terra, primo tra tutti per il biancame, vitigno da cui si produce il Bianchello del Metauro DOC.

 

 

A questo vitigno autoctono a bacca bianca, coltivato nell’alveo del fiume Metauro, sono dedicati quasi 30 dei 45 ettari di vigneto dell’azienda. Caratteristico della zona più settentrionale delle Marche, territorio dalle dolci colline che degradano verso la costa adriatica. Il Bianchello del Metauro è una DOC italiana riconosciuta nel 1969 ma dalla storia millenaria. Delle sue origini ne parla già Tacito. Secondo lo storico latino, infatti, il bianchello ebbe un ruolo fondamentale nella Battaglia del Metauro del 207 a.C., vinta dalle truppe romane, che riuscirono a sconfiggere l’esercito cartaginese di Asdrubale inebriato proprio dal troppo bianchello bevuto la sera prima dello scontro.

Il Bianchello del Metauro DOC rivela un sapore originario di un “piccolo” ma grande vitigno antico, che racchiude una tradizione vinicola che dura da più di un secolo e che continua, oggi, a guardare avanti, come quella della cantina Fiorini.

 

Un colore giallo paglierino e brillante, un profumo che richiama i prati fioriti e i fiori di tiglio, un gusto armonico e delicato. Queste le caratteristiche organolettiche che “accomunano” le quattro tipologie di Bianchello del Metauro previste dal disciplinare: bollicina, classico, superiore, passito. E che, grazie al rispetto dell’uva e della sua integrità, rendono uniche, ciascuna per le proprie particolarità, le quattro etichette Fiorini a base Bianchello del Metauro:

 

 

 

«Tutto è partito con mio nonno Luigi, è da lui che è partita la vocazione per la terra e il rispetto dei suoi frutti, continuata poi con mio padre Valentino e mia madre Silvana, una delle prime “donne del vino”» racconta Carla Fiorini, ENOLOGA alla guida dell’azienda insieme al marito Paolo. «Oggi io e mio marito portiamo avanti questa filosofia, lo facciamo anche nella produzione del Bianchello del Metauro: conserviamo l’antica passione per il vino ma guardiamo al futuro, sempre nel rispetto della nostra terra».

 



 

Il Bianchello d’Autore

Il Bianchello del Metauro rappresenta una delle eccellenze enologiche delle Marche, un vino autentico e dai grandi sapori in cui Fiorini crede, perché, più di altri vini, racchiude in sé, da tre generazioni, un rispetto per la terra e per i suoi prodotti del territorio. Guidata da Carla e da suo marito Paolo, oggi la cantina Fiorini si lega ad altre otto “grandi famiglie di vignaioli” della Valle del Metauro (Pesaro-Urbino, Marche) nel progetto “Bianchello d’Autore”, per dare nuova notorietà alla DOC e sviluppare iniziative che ne promuovano l’eccellenza.

Con il sostegno di IMT (Istituto Marchigiano di Tutela Vini), i produttori d’Autore, quest’anno, celebreranno insieme l’anniversario dei cinquant’anni della DOC con una serie di presentazioni, eventi e degustazioni in tutta Italia.

 

www.fioriniwines.it

+info: Giulia Raimondi | Ufficio Stampa Omnia Comunicazione

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