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Bilancio 2011 Coca-Cola Hellenic: calo dei volumi dell’1% mentre il profitto netto crolla del 27%


Nell’esercizio 2011 il gruppo Coca-Cola Hellenic, uno dei più grandi imbottigliatori dei prodotti Coca-Cola nel mondo, operativa anche in Italia tramite la contrallata Coca-Cola HBC Italia, ha fatturato € 6.854 m.ni, in crescità dell’1% rispetto al 2010, mentre i volumi di vendita sono diminuiti dell’1%, portandosi a 2.083 milioni di casse (ca. 11,9 miliardi di litri). Nonostante il volume complessivo ed i ricavi netti siano rimasti simili allo scorso anno, i continui effetti negativi dei costi delle materie prime, le continue sfide economiche nella maggior parte dei mercati, in combinazione con un mix Paese non favorevole e l’impatto negativo della valuta estera, hanno comportato un calo del 28% dell’EBIT, da 650 milioni di euro del 2010 a 468 milioni nel 2011. Il profitto netto si è portato a 330 milioni di euro contro 453 milioni dell’anno precedente, con un crollo del 27%

Dimitris Lois, CEO di Coca-Cola Hellenic, ha così commentato: “Nonostante condizioni economiche estremamente difficili nella maggior parte dei nostri mercati, il fatturato netto per cassa è cresciuto del 4% su base annua. Questo risultato è stato raggiunto grazie alla crescita o al mantenumento della nostra quota di mercato a volume nelle bevande gasate in 25 su 28 mercati nel 2011. Ci aspettiamo che il contesto economico e la fiducia dei consumatori rimarranno deboli anche nel 2012.. In questo scenario continueremo a ottimizzare le nostre operazioni per ridurre i costi in corso. Rimaniamo fedeli alla nostra strategia di crescita dei ricavi, e ci aspettiamo di migliorare ulteriormente i ricavi netti di vendita per cassa, mentre continueremo a costruire una leadership sostenibile sul mercato. La nostra attenzione sarà focalizzata anche sulla gestione del capitale circolante, impostando una base competitiva dei costi attraverso la nostra efficienza operativa”

Il gruppo ellenico mostra nel 2011 un mix vendite per categorie di prodotti così composto: bevande gassate pari al 68% del totale volumi (di cui 6% bevande gassate a basso contenuto calorico), acque confezionate 20%, succhi 6%, tè freddo 5% e altri prodotti pari all’1% del totale volumi. Le bevande gassate hanno registrato un aumento del 2% a volume, contro un aumento del 29% per le bevande energetiche, un calo del 7% nelle acque confezionate ed un calo dell’8% per ii succhi di frutta. I marchi premium delle bevande gassate sono cresciuti a voloume: +5% per la Coca-Cola, +7% per la Coca-Cola Zero e +1% per la Fanta e la Sprite. Il mercato nazionale più imporatnte per il gruppo ellenico è la Russia con 336 milioni di casse, in crescita dell’1% rispetto al 2010. Subito dopo si pone l’Italia con 320,3 milioni di casse (ca. 1.830 milioni di litri) nel 2011, contro 323 nmilioni nel 2010 e 330 nel 2009. La diminuizione dei volumi è attribuibile al calo delle vendite delle acque e succhi. Tra i mercati nazionali più importanti quello che si è maggiormente distinto in chiave positiva è la Polonia che ha aumentato i volumi del 3%, portandosi a 173,5 milioni di casse nel 2011. Il mercato nazionale più critico è quello greco che è caduto del 12% a volume nel 2011, addirittura del 28% nell’ultimo trimestre del 2011, in connessione con le drammatiche condizioni economiche e di consumo di questo Paese.

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