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Conad chiude il 2013 con un trend di crescita in tutte le regioni italiane, portando il giro d’affari a 11,6 miliardi di euro, 648 milioni più del 2012 (+5,9%), e rafforzando ulteriormente la leadership nel canale dei supermercati, al 18,5 per cento, e nei negozi di prossimità, al 14,3 per cento. Nel corso del 2013 Conad ha rimodulato la propria rete di vendita, presente in 1.468 comuni e 108 province italiane. I punti vendita sono scesi a 3.019 (erano 3.067 nel 2012) per una superficie complessiva di 1.750.643 mq, cresciuta di 28.311 mq rispetto all’anno precedente: 40 ipermercati, 187 Conad Superstore, 936 Conad, 893 Conad City, 717 Margherita Conad e 246 altre insegne.

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Diverse le iniziative a favore dei consumatori che hanno generato, fa sapere Conad, oltre 600 milioni di risparmio per i clienti. In modo particolare Bassi&Fissi, nella quale Conad ha investito 250 milioni di euro. ”Abbiamo ottenuto risultati positivi – sottolinea il direttore generale di Conad Francesco Pugliese -, ma non possiamo ancora dire di esserci lasciata la crisi alle spalle. I consumi continuano a diminuire, si fa economia su tutto, compreso ciò che si porta in tavola rinunciando talora anche alla qualità. Viviamo una crisi diventata ormai strutturale, in cui la domanda interna non dà segni di ripresa. Per questo investiremo ancora, puntando a crescere e ad essere sempre più il punto di riferimento per la spesa di un numero crescente di persone”.

Ai buoni risultati del 2013 ha contribuito in modo determinante anche il buon andamento dei prodotti a marchio. Le vendite di prodotti Conad sono aumentate del 15 per cento (contro una media di mercato del 5 per cento) generando un fatturato di 2,5 miliardi di euro. La private label Conad raggiunge così una quota di mercato del 26,2 per cento (1,5 punti percentuali in più rispetto al 2012), distanziando – secondo le rilevazioni Symphony Iri – il totale Italia di 7,2 punti percentuali. Confermato, infine il piano strategico di investimenti per il triennio 2012-2014 annunciato nel 2011: 770 milioni di euro finalizzati a 260 nuove aperture e 5.800 assunzioni. Questo – si stigmatizza nel comunicato – «nonostante un ridimensionamento causato dall’applicazione dell’articolo 62 che ha drenato liquidità dalle casse di Conad per oltre 450 milioni di euro».

Fonte: Adnkronos

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