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Bilancio gruppo Carlsberg: chiude il 2011 in crescita di volumi e fatturato ma con un calo dell’utile


Carlsberg, il quarto più grande gruppo birraio del mondo, ha chiuso il 2011 con vendite pari a 139 milioni di hl, di cui 119 milioni di birra, con un incremento del 4% rispetto al 2010 ed un +3% di crescita organica. Nell’ultimo quadrimestre dell’anno la crescita è stata addirittura dell’8%, influenzata positivamente dalle richieste per la costituzione delle scorte da parte dei distributori russi. Il fatturato netto è aumentato del 6% portandosi a 63.6 miliardi d ci corone danesi (pari a oltre 8,5 miliardi di euro). I costi di produzione e logistici più elevati e un più alto livello di investimenti di marketing hanno determinato un calo del 4% del margine operativo e il profitto consolidato è stato di DKK 5,7 miliardi con una diminuzione del 4,5% rispetto al 2010.


La multinazionale danese è operativa in modo organico su tre grandi aree geografiche: Europa Occidentale, Europa Orientale e Asia. L’Europa occidentale è l’area dove storicamente è nato e si è sviluppato il gruppo e rappresenta tuttora l’area di maggior peso con il 42% dei volumi totali, ma con un trend stazionario. In quest’area i mercati nazionali in cui Carlberg esprime i maggiori risultati sono: Danimarca e altri Paesi scandinavi, Francia, Polonia, Gran Bretagna, e un po’ meno Germania, Italia e Portogallo. L’area dell’Europa Orientale pesa per il 40% del totale volumi e ha espresso una leggera crescita del 2% dei volumi penalizzata dalle difficoltà del mercato russo dove il gruppo è presente in modo massiccio con la controllata Baltika. L’Asia è l’area a minor peso (18% del totale volume) ma è in forte crescita (+19% a volume nel 2011), trainata dalla crescita dei consumi in Cina e negli latri mercati del sud est asiatico.

I prezzi sono cresciuti mediamente del 5% per la birra, con un contributo particolarmente forte in Europa orientale e Asia, e questo aumento riflette l’ambizione del Gruppo per aumentare il valore nella categoria birra, attraverso attività commerciali finalizzate, quali il lancio di prodotti diversi, una rivitalizzazione di alcuni marchi esistenti e uno roll-out di strumenti di gestione di valore.Un importante progetto commerciale nel 2011 è stato il riposizionamento del brand Carlsberg in oltre 150 mercati. Il marchio Carlsberg è cresciuto in volume con un incoraggiante +7% nei mercati premium. Per il 2012 il Gruppo Carlsberg prevede un utile operativo a livello del 2011 e una leggera in crescita dell’utile netto.

INFOFLASH/CARLSBERG
Dopo essersi fuso con la rivale Tuborg nel 1970, il gruppo danese ha acquisito tra gli anni ’80 e ‘90 il controllo di importanti birrerie in Portogallo, Italia, Svizzera, Gran Bretagna. Nel 2000 si è fusa con Orkla, il più importante gruppo scandinavo nel settore del beverage, ottenendo la leadership anche sui mercati scandinavi. Ha poi conquistato la tedesca Holsten, diventando leader nelle regioni settentrionali della Germania. Nei mercati dell’Est Europa l’investimento più importante è stata la joint venture BBH (controllata al 50% con il gruppo britannico Scottish & Newcastle) che, a sua volta, controlla Baltika, il più grande gruppo birraio in Russia. Carlsberg ha conquistato posizioni di leadership anche in Polonia (ex Okocim), in Serbia e Croazia. Con l’acquisizione della Scottish & Newcastle, in compartecipazione con Heineken, il gruppo ha consolidato la sua quarta posizione sullo scacchiere internazionale della birra e, soprattutto, ha conquistato il controllo assoluto della emergente Baltika in Russia e della birreria Kronenbourg, leader sul mercato francese. Il gruppo ha recentemente disinvestito dal mercato turco e da quello israeliano. La multinazionale danese ha chiuso il 2010 con vendite pari a 119 milioni di hl di birra e con un fatturato netto di 64 miliardi di corone danesi (pari a poco più di 8,5 miliardi di euro) La multinazionale danese opera anche sul mercato italiano tramite la controllata Carlsberg Italia (n. 4 del mercato nazionale) +info: www.carlsberg.com

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