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Il gruppo parmense ha chiuso il bilancio 2015 con un fatturato di 6.416 Mn/€, in crescita dell’8,8% a perimetro e cambi costanti ed esclusa l’iperinflazione in Venezuela. L’ utile netto dell’esercizio è stato di a 148 Mn/€, in aumento a cambi e perimetro costanti ed escluso l’effetto dell’iperinflazione; in diminuzione a cambi e perimetro correnti principalmente per l’effetto dell’iperinflazione in Venezuela. Proposta di distribuzione dividendi per 31,5 milioni di euro (euro 0,017 per azione).

pARMALAT-PRODOTTINel corso dell’anno, si è assistito a un calo generalizzato del costo della materia prima latte, pur con significative differenze regionali, e ad eventi specifici come la cessazione del sistema amministrato delle quote latte nell’Unione Europea e la continuazione dell’embargo verso la Russia che hanno concorso ad aumentare il tendenziale eccesso di offerta di latte rispetto alla domanda. Questa situazione di calo del prezzo del latte ha generato un miglioramento della redditività in alcune aree in cui opera Parmalat. E’ da osservare però che la riduzione del costo della materia prima se da un lato si è tradotta in un beneficio in termini di costo del prodotto, dall’altro ha indotto una correzione al ribasso dei prezzi di vendita e talvolta l’adeguamento dei valori delle rimanenze al minor costo della materia prima; in alcune controllate si è anche registrato un aumento delle scorte di prodotti finiti e semilavorati con conseguente assorbimento di cassa della gestione operativa.

Nel corso dell’anno è proseguito il piano di crescita per linee esterne attraverso l’acquisizione in America Latina del Gruppo Esmeralda (Esmeralda), che opera in Messico, Uruguay e Argentina, e in Brasile di alcuni asset di Lácteos Brasil S.A. – Em Recuperação Judicial (LBR), di Elebat Alimentos S.A. (Elebat) – divisione dairy di BRF S.A. – e di Nutrifont S.A.. In Australia il Gruppo ha finalizzato l’acquisizione della società Longwarry Food Park Pty Ltd (Longwarry) e in Italia del ramo d’azienda e del marchio Latterie Friulane. Alcune delle attività acquisite, in particolare quelle brasiliane, hanno contribuito negativamente al risultato del periodo. Il Gruppo ha impostato un processo di integrazione delle nuove società, con particolare attenzione al Brasile, ed una riorganizzazione delle attività affinché possano esprimere appieno le potenzialità di sviluppo ed un’adeguata redditività, pur in presenza di una congiuntura sfavorevole, sfruttando le sinergie e l’efficientamento che il Gruppo è in grado di attuare.

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EUROPA: L’area Europa include le aziende operanti in Italia, Russia, Portogallo e Romania. Il fatturato netto si attesta a 1.093,5 milioni di euro e il margine operativo lordo è pari a 111,2 milioni di euro nel 2015. La significativa svalutazione del rublo nei confronti dell’euro, iniziata in particolare nell’ultima parte dell’anno precedente, ha comportato un impatto negativo sul fatturato e sul margine operativo lordo dell’area, rispettivamente pari a circa 29 milioni di euro e 1,5 milioni di euro. A cambi e perimetro omogenei, i risultati mostrano un fatturato in calo del 2,5% e un margine operativo lordo in aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente.

ITALIA: In Italia il mercato dairy ha fatto registrare una lieve contrazione dei consumi, soprattutto nel segmento latte. Nonostante ciò la consociata rafforza la propria leadership sia nel latte UHT che nel latte pastorizzato (considerando tutti i canali di vendita) anche grazie all’ottima performance del marchio Zymil, che ha guadagnato quote di mercato sia a volume che a valore. Nel segmento della panna UHT Parmalat conferma la prima posizione competitiva, aumentando la propria quota di mercato, soprattutto grazie al marchio Chef e al lancio della gamma di prodotti monodose Chef Les Voilà.

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NORD AMERICA: L’area Nord America include le consociate che operano in Canada e negli Stati Uniti d’America. Nel 2015 il fatturato netto ammonta a 2.448,5 milioni di euro e il margine operativo lordo è pari a 217,8 milioni di euro. Le significative rivalutazioni del dollaro americano e del dollaro canadese, nei confronti dell’euro, hanno comportato un impatto positivo sul fatturato e sul margine operativo lordo, rispettivamente pari a circa 202 milioni di euro e 19,6 milioni di euro. A cambi costanti, il fatturato netto dell’area risulta in calo del 4,7%, mentre il margine operativo lordo è in crescita del 4,8% rispetto all’anno precedente principalmente grazie al buon andamento della consociata americana.

AMERICA LATINA: L’area America Latina include le aziende operanti in Brasile, Messico, Venezuela, Colombia, Ecuador, Paraguay e altre minori. Il Gruppo ha rafforzato la propria presenza in Brasile – attraverso l’acquisizione di LBR (gennaio 2015) e di Elebat (luglio 2015) – ed in Messico, Uruguay ed Argentina con l’acquisizione del Gruppo Esmeralda nel corso del secondo trimestre dell’anno. Nel 2015, escludendo l’effetto dell’aggiustamento per iperinflazione, il fatturato netto dell’area è pari a 1.338,4 milioni di euro e il margine operativo lordo si attesta a 85,5 milioni di euro. A cambi costanti e perimetro omogeneo (escludendo LBR, Elebat ed Esmeralda) e senza gli effetti dell’iperinflazione, i risultati mostrano un fatturato e un margine operativo lordo in crescita rispettivamente del 98,4% e del 104,4%. L’effetto cambio negativo, determinato principalmente dal deprezzamento del bolivar venezuelano nei confronti dell’euro, risulta pari a circa 530 milioni di euro sul fatturato e 77 milioni di euro sul margine operativo lordo.

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AFRICA: Nell’area Africa – che comprende le consociate che operano in Sud Africa, Zambia, Botswana, Swaziland e Mozambico – il fatturato netto si attesta a 418,2 milioni di euro e il margine operativo lordo ammonta a 35,4 milioni di euro nel 2015. L’effetto cambio non è stato particolarmente significativo; a cambi costanti, i risultati dell’area mostrano un aumento del fatturato e del margine operativo lordo pari rispettivamente al 6,4% e al 3,2%. Il buon andamento dell’area, rispetto all’anno precedente, è determinato da un incremento dei volumi di vendita favorito anche da maggiori disponibilità di materia prima latte.

OCEANIA: In Oceania il fatturato netto ha raggiunto il miliardo di euro e il margine operativo lordo si attesta a 64,7 milioni di euro nel 2015. Il dollaro australiano, mediamente stabile rispetto all’anno precedente, non ha comportato un effetto cambio particolarmente significativo sui risultati. A cambi e perimetro omogenei, escludendo le nuove attività Harvey Fresh e Longwarry, si registra un fatturato netto sostanzialmente in linea rispetto all’anno precedente, mentre i volumi crescono del 3,8% in particolare a seguito del buon andamento della categoria latte aromatizzato e alla crescita delle vendite di latte UHT nel canale export. Il margine operativo lordo, a cambi e perimetro omogenei, risulta in aumento dell’11,4%, grazie alle iniziative volte alla riduzione dei costi di distribuzione, al contenimento dei costi di struttura e al miglioramento del mix di vendita focalizzato sulle categorie a più alto valore aggiunto.

L’utile dell’esercizio è pari a 147,6 milioni di euro, in diminuzione di 57,6 milioni rispetto ai 205,2 milioni del 2014. A perimetro costante ed escludendo gli effetti dell’iperinflazione in Venezuela, l’utile dell’esercizio risulta in aumento di 26,5 milioni. Tale incremento è principalmente dovuto al miglioramento della gestione industriale e al maggior contributo della gestione non ricorrente ed è stato solo in parte compensato dai minori proventi finanziari per effetto di una diminuzione delle disponibilità nette e dei rendimenti sulla liquidità investita. Le disponibilità finanziarie nette sono pari a 301,1 milioni di euro, in diminuzione di 818 milioni rispetto ai 1.119,1 milioni del 31 dicembre 2014. Le cause principali di tale variazione sono: l’assorbimento di cassa per 915,8 milioni, principalmente a seguito dell’acquisizione delle società brasiliane Elebat e Nutrifont, di alcune unità produttive di Lácteos Brasil S.A., dell’acquisizione della società australiana Longwarry Food Park Pty Ltd, del gruppo di società operanti prevalentemente in Messico e del ramo di azienda di Consorzio Cooperativo Latterie Friulane S.C.A.; l’effetto cambio negativo per 44,8 milioni.

PREVEDIBILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Per il 2016 si prevede che il mercato dairy sia ancora caratterizzato da una sovrapproduzione di materia prima in una dinamica analoga a quella che ha determinato il calo diffuso del costo della materia prima nel corso del 2015. In tale contesto, le priorità delle controllate storiche del Gruppo saranno l’attenta politica di prezzo, ponendo particolare attenzione alle dinamiche con i retailer e ai maggiori concorrenti; il mantenimento del focus sull’efficienza del sistema industriale anche attraverso un forte impegno di aggiornamento tecnologico e il miglioramento della capacità di innovazione nei prodotti. Per le realtà di recente acquisizione in America Latina e Australia che risentono delle specifiche criticità dei mercati di riferimento, la priorità è rappresentata dai processi di riorganizzazione finalizzati alla loro integrazione, all’allineamento agli standard qualitativi del Gruppo e al raggiungimento dei risultati attesi.

 

+info: www.parmalat.com

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