Una cooperativa internazionale col cuore in Romagna. Terre Cevico, consorzio cooperativo presieduto da Marco Nannetti, ha celebrato alla Fattoria Guiccioli a Mandriole di Ravenna la sua assemblea annuale presentando i risultati della gestione 2018/2019. Tutti in crescita i numeri del gruppo: 167 milioni di euro di fatturato consolidato (+1,83%), 71 milioni di patrimonio netto (+1,40), 49,3 milioni di export (+12,98), 7,1 milioni di plusvalore riconosciuto ai soci (+4,22%). Di rilievo la crescita dell’export (era di 42,9 milioni nello scorso esercizio) con vendite in 65 paesi e quattro mercati in evidenza: Cina (primo esportatore italiano), Giappone (secondo esportatore), Stati Uniti e Russia.
“Il modello cooperativo è l’elemento fondamentale di questa strategia imprenditoriale: al centro ci sono i soci produttori delle uve e dei vini che, proprio attraverso le dinamiche cooperative, sviluppano al meglio il rapporto mutualistico sia per quanto riguarda gli aspetti economici, sia per quelli di qualificazione produttiva. Il modello viene sviluppato e ampliato con nuove zone e nuovi vini, sempre aumentando la qualità e la sostenibilità della produzione”, dice il presidente Marco Nannetti. In grande evidenza i numeri del vino biologico di Terre Cevico. Il consorzio lughese ha puntato da tempo sul vino biologico con un incremento importante delle bottiglie vendute in Italia (3,6 milioni) e in 34 Paesi del mondo, dove il numero di bottiglie equivalenti è quasi quintuplicato; in pratica si è passati dai 5.620 ettolitri di vino bio confezionato in vari contenitori venduto nel 2017-18 ai 27.178 ettolitri dell’esercizio 2018/2019. Di rilievo la performance in Cina dove Terre Cevico è il primo esportatore di vino italiano bio su un mercato assai esigente in termini di certificazione. La linea vini Bipuntoio, la prima lanciata dal gruppo, è arrivata a quasi 4.500 ettolitri nel 2018-19, con un fatturato di quasi 2 milioni di euro. B.io valorizza i vitigni più tradizionali, contribuendo a mantenere la biodiversità e i paesaggi viticoli con piccole vigne inframmezzate a frutteti, oliveti, prati e terre seminate.
Nell’ambito del Bilancio di sostenibilità, sono stati evidenziati i numeri del personale di Terre Cevico. Analizzando la squadra (260 addetti), si nota un rispetto delle “quote rosa”, che rappresentano complessivamente un 38% del personale. Lo staff si distingue anche per una bassa età media: più del 60% dei dipendenti ha un’età compresa tra i 18 e i 48 anni, con i più giovani che fanno parte del gruppo degli avventizi. Di più: osservando la provincia di residenza si nota come la maggior parte del personale provenga dal bacino romagnolo, con particolare riferimento alle province di Ravenna e Forlì-Cesena, dove operano i due principali stabilimenti per l’imbottigliamento. Questi dati accreditano la sostenibilità economico-sociale di Terre Cevico, che alimenta il lavoro sul territorio e contribuisce a diminuire lo stress da trasferimento al luogo di lavoro dei dipendenti. Non va trascurato poi il minor input energetico legato a più brevi percorsi casa-lavoro e viceversa.
+Info : www.terrecevico.com –