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Arriva dalla Norvegia – ed è per questo degna di particolare attenzione – l’ennesima condanna del binge drinking, la pessima abitudine tipica del Nord Europa caratterizzata da un consumo sregolato e compulsivo di alcol. A lanciare strali contro questa moda che sta prendendo piede anche in altre zone del vecchio continente, soprattutto tra i più giovani, è un gruppo di ricercatori che ha analizzato dati relativi a oltre 10mila persone. Sotto la lente degli scienziati è finita non solo la quantità di alcol consumato, ma anche la frequenza di assunzione; in pratica, si sono volute analizzare in parallelo le quantità di alcol assunte con regolarità nell’arco dell’intero mese o consumate in poche occasioni, concentrate magari nei week end.

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Scarica gratis il pdf della Guidaonline Birre & Birre 2024 Beverfood.com con schede di tutte oltre 1600 marche di birraIl tipico fenomeno del binge drinking, appunto. Queste informazioni sono state messe in relazione alla mortalità totale o cardiovascolare. I risultati confermano quello che era emerso anche in altre ricerche e cioè che a fare la differenza in termini di beneficio per la salute non è soltanto la quantità moderata di alcol, ma anche la modalità con cui lo si assume. Dallo studio pubblicato sulla rivista Journal of epidemiology community health, sono emerse quindi due importanti conclusioni: la prima è di certo la rinnovata condanna del binge drinking, i cui effetti sono chiaramente espressi nell’aumento della mortalità, per tutte le cause o cardiovascolare, rispetto a chi invece sta alla larga da questa insana abitudine. La novità dello studio risiede nel fatto che gli autori sono stati in grado di evidenziare come il binge drinking non sia solo nocivo in sé, ma sia tanto più dannoso quanto più frequentemente praticato. La seconda conclusione è la conferma che il bere moderato comporta una riduzione della mortalità del 20 percento rispetto agli astemi o ai bevitori non moderati, in accordo con quanto evidenziato da altri studi precedenti. Gli autori non hanno trovato alcuna differenza nei risultati in base al tipo di bevanda alcolica consumata.

FONTE: Graff-Iversen S, Jansen MD, Hoff DA, Høiseth G, Knudsen GP, Magnus P, Mørland J, Normann PT, Næss ØE, Tambs K. Divergent associations of drinking frequency and binge consumption of alcohol with mortality within the same cohort. J Epidemiol Community Health 2013;67:350-357. doi:10.1136/jech-2012-201564.

+info: www.birrainforma.it

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