È una delle figure “romantiche” del mondo della birra, ma la professione del birraio richiede tanto studio e anni di pratica. Un back-ground scientifico che si deve poi amalgamare con creatività e tendenza alla sperimentazione.
In questi anni di grande attenzione per il mondo della birra speciale, spesso il mastro birraio viene visto come una specie di “rockstar”, quasi idolatrato dai propri fan. Ma quanto è importante, oggi, la figura del birraio? E quali sono le caratteristiche che deve avere per essere un vero “fuoriclasse”?
Cominciamo col dire che il birraio riveste ancora un’importanza determinante per il successo di un birrificio. Un brewmaster che si rispetti deve prendersi cura delle materie prime, selezionandone costantemente nuove varietà, presidiare tutto il processo produttivo dalla macinazione del malto fino alla fermentazione, maturazione e al confezionamento della birra, ma anche confrontarsi con i laboratori di qualità per accertarsi della stabilità delle proprie creazioni.
E deve saper fare innovazione ma non fine a sé stessa, senza snaturare la tradizione del proprio birrificio, ma apportando pochi cambiamenti alle ricette o sviluppandone di nuove solo dopo lunghe e approfondite ricerche e sperimentazioni.
La craft beer revolution di questi anni ha però portato alla ribalta la figura del birraio anche come personaggio pubblico legato a doppio filo al birrificio, capace di veicolarne i valori e diventare a tutti gli effetti un mezzo di comunicazione. Tanto che spesso è impossibile pensare ad un birrificio senza che ci torni in mente l’immagine del proprio birraio.
Pensiamo ad Hans-Peter Drexler: i più appassionati di birra di frumento lo avranno già collegato a Schneider Weisse, la regina delle Weizen bavaresi.
Un approfondimento di questo genere non può non citare una delle birre più iconiche al mondo: la trappista belga Orval, che ha recentemente visto passare la guida della propria sala cotte dallo storico mastro Jean Marie Rock ad Anne-Françoise Pypaert, prima donna ad ottenere questa prestigiosa carica in un birrificio trappista.
Storicamente, a dire il vero, la professione del mastro birraio non è sempre stata appannaggio di soli maschi: ad esempio fu una donna la prima birraia di Eldridge Pope, antico birrificio inglese conosciuto per aver inventato nel 1968 la Thomas Hardy’s Ale.
Non ha l’esperienza di nessuno di quelli finora apparsi su queste righe, ma va sicuramente citato per carisma e passione: Bruce Dickinson, cantante heavy metal, scrittore, pilota di aerei… E anche brewer, da quando il birrificio Robinsons ha iniziato a produrre la Trooper, Golden Ale ideata e realizzata in collaborazione con il frontman degli Iron Maiden.
Anche oltre oceano la figura del birraio riveste un ruolo determinante nella comunicazione: emblematici i casi di Ken Grossman e Keith Villa, oggi ambasciatori dei propri marchi, dopo aver inventato due capisaldi della craft beer revolution come Sierra Nevada Pale Ale e Blue Moon.
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