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Uno dei rituali che hanno accompagnato la storia della civiltà umana si sta ripetendo, come ogni anno, in questi giorni di giugno: la raccolta dell’orzo, il primo cereale coltivato dall’ uomo. Nonché l’ingrediente fondamentale della birra…

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Non è azzardato sostenere che la coltivazione dell’orzo abbia in qualche modo gettato le basi per lo sviluppo della società, permettendo alle popolazioni della Mesopotamia di diventare stanziali e di sviluppare i primi concetti di proprietà.

Proprio in quei luoghi nacque la birra, bevanda ottenuta – oggi come allora – dalla fermentazione di un mosto composto da orzo germinato e acqua (l’aggiunta del luppolo divenne pratica diffusa solo a partire dal 13° secolo). Una bevanda che non venne inventata ma bensì “scoperta”, pare, quando si cercò di immagazzinare il surplus di raccolto immergendolo in acqua: la successiva fermentazione di questo composto, che avvenne grazie ai lieviti spontanei presenti nell’ambiente, fece nascere la prima birra della storia! L’uomo si rese presto conto che questa nuova bevanda era in grado di donargli energia e buonumore, decise così di chiamarla se-bar-bi-sag, “che schiarisce la vista”.

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Senza ripercorrere la storia della birra e delle diverse civiltà, possiamo tranquillamente sottolineare l’importanza che questa bevanda e la sua materia prima principale hanno avuto in ogni società fino ai giorni nostri.

La tipologia di malto scelta, o la miscela di diverse varietà, sarà responsabile del colore della birra, che potrà essere giallo paglierino ricorrendo solo a malto Pilsener o avere un colore più deciso miscelando malti Vienna, Monaco, Caramello, Amber e così via, fino a raggiungere il nero impenetrabile delle Stout prodotte con una percentuale importante di malti tostati.

Oltre al colore, il malto d’orzo ha il fondamentale compito di fornire tutte le componenti zuccherine necessarie al lievito per nutrirsi e produrre alcol e anidride carbonica, trasformando il mosto in birra. Se ne deduce che, in linea di massima, maggiore è la quantità di malto d’orzo presente nel mosto e maggiore sarà il volume alcolico finale della bevanda.

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Colore, alcol, ma anche aroma e sapore: dal tipico sentore di cereale delle Helles tedesche ai toni torrefatti delle Porter anglosassoni, fino alla fondamentale componente maltata delle IPA americane, l’orzo si dimostra ingrediente determinante nella produzione di un’ottima birra.

Scopri di più su: www.interbrau.it/birra-per-passione

 

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