Alla presentazione del Rapporto di Sostenibilità 2011-2012 di birra Peroni intervengono il Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, e il vice ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Michel Martone, per affrontare il tema “In quale Italia credere”, svolto in questo primo appuntamento sulle politiche di Welfare. Cosa significa credere nell’Italia? “Per noi significa credere in una storia, la nostra, iniziata nel 1846, e nelle nostre tradizioni produttive di qualità. E ancora, significa credere nel nostro capitale umano e nella catena del valore che la nostra attività crea, contribuendo alla crescita economica e restituendo ricchezza alle comunità locali in cui operiamo”. Così, Federico Sannella, Direttore delle Relazioni Esterne di Birra Peroni azienda alimentare da oltre 160 anni fortemente legata alla tradizione produttiva italiana
Il titolo degli incontri che Birra Peroni ha deciso di organizzare trae spunto dal Rapporto di Sostenibilità del Gruppo, “Per noi che crediamo nell’Italia”. Una dichiarazione d’intenti che intende ribadire il senso di appartenenza al Paese. Se si considerano anche gli impatti economici indiretti, il contributo all’economia italiana nel periodo che va dal primo aprile 2011 al 31 marzo 2012 è stato superiore al miliardo di euro. Il Gruppo Birra Peroni, infatti, rappresenta oggi una delle eccellenze italiane, con un’occupazione generata pari a 19mila unità e una costante attenzione alla promozione di temi di rilevanza sociale. Tutte le azioni dell’azienda sono espressione di chiare linee guida che riguardano la riduzione dell’impatto ambientale nel processo di produzione e nella catena di fornitura, il consumo responsabile e lo sviluppo di progetti a sostegno delle comunità locali e dell’imprenditorialità.
Credere nel nostro paese: il sostegno all’economia
Birra Peroni distribuisce la maggior parte dei ricavi alle imprese del territorio, allo Stato e alle comunità locali in cui è inserita. Tutto ciò dipende dal fatto che la stragrande maggioranza degli acquisti di prodotti e servizi (circa il 90% sul totale) sono effettuati verso imprese e microimprese del tessuto economico italiano. Il dato emerge da uno studio condotto da Ernst & Young per conto di SABMiller, nel quale la società ha esaminato l’impatto economico diretto e indiretto della produzione e vendita dei prodotti di Birra Peroni con riguardo alle più importanti variabili socio economiche riferite all’anno 2010. Dallo studio è emerso il ritratto di un’azienda che, seppur parte di un Gruppo multinazionale, presenta caratteristiche non comuni che ne conservano il proprio DNA italiano al 100%.
I settori che beneficiano maggiormente del valore generato da Birra Peroni sono: l’industria del packaging, l’agricoltura locale, il pubblicitario, i trasporti e l’industria meccanica di precisione.
Credere nella qualità del nostro prodotto: le materie prime e il progetto Mais Nostrano
L’acqua, il malto d’orzo, il luppolo e il lievito sono i quattro ingredienti fondamentali da cui viene prodotta la birra. L’acqua è il componente quantitativamente più importante: deve essere di buona qualità organolettica e pura dal punto di vista microbiologico. L’orzo è selezionato in varietà specifiche per la produzione di birra e di qualità controllata: nel contenuto di proteine, di enzimi e nella sua capacità germinativa. Stessa cura nella selezione dedicata al luppolo. Birra Peroni è costantemente impegnata a fare sì che le caratteristiche degli ingredienti siano di tale qualità da poter produrre, grazie alla sapienza dei suoi mastri birrai, quel prodotto riconosciuto come simbolo di eccellenza da più di un secolo e mezzo.
Ma più qualità significa anche più controlli.
114 analisi del mosto, 180 sulla fermentazione, 156 sulla birra in maturazione o deposito, 108 per l’autorizzazione al confezionamento e 544 al momento del confezionamento: questo il rigoroso check up cui viene sottoposta la nostra birra in una giornata tipo. Ecco perché, nel 2007, nasce il progetto Mais nostrano che prevede il recupero di varietà autoctone quasi dimenticate, che sviluppa caratteristiche colturali e organolettiche per renderle idonee all’utilizzo nel processo di produzione della birra. Il risultato è il “Nostrano Peroni”, una varietà di mais prodotto in esclusiva nelle tradizionali aree maidicole italiane. Un mais che serve per produrre una birra Premium come Nastro Azzurro, con il suo inconfondibile sapore. Un prodotto la cui qualità è riconosciuta da milioni di persone nei 55 Paesi nei quali è arrivata, un simbolo del made in Italy che ne fa la birra italiana più bevuta nel mondo.
Credere nella nostra sostenibilità
Nell’ultimo anno Birra Peroni ha potenziato ulteriormente alcune aree. A cominciare dal consumo responsabile, segmento nel quale l’azienda è fortemente impegnata attraverso campagne di sensibilizzazione dei consumatori promosse da Assobirra, l’adozione di un codice di autoregolamentazione e l’inserimento di messaggi responsabili su tutta la comunicazione e sul packaging che invitano al non bere in gravidanza e al non bere quando si deve guidare.
Forte l’impegno anche nello sviluppo dell’imprenditorialità nella catena del valore: l’azienda è attiva sul tema del supporto all’economia locale e nella sensibilizzazione dei propri partner sui temi della sostenibilità. Tra le pratiche attivate in quest’ottica, c’è la selezione e l’approvvigionamento di materie prime volto a favorire i prodotti dell’agricoltura italiana, che rappresentano ad oggi circa il 70% sul totale; la collaborazione con fornitori locali di servizi per la gestione di eventi e sponsorizzazioni dei marchi Birra Peroni; la scelta di fornitori di trasporti che ha privilegiato la selezione di piccole e medie imprese italiane, rispetto a grandi gruppi multinazionali per i servizi esterni dedicati alla distribuzione dei prodotti. Per dare un contributo positivo in termini economici, di know-how e di risorse umane per migliorare la qualità della vita nelle comunità in cui l’azienda è presente, Birra Peroni ha sostenuto diverse iniziative tra cui continua il sostegno alla Comunità di Sant’Egidio nel progetto “Trattoria degli Amici”, per favorire l’inclusione sociale e lavorativa di soggetti sensibili, quali sono i diversamente abili.
Anche sul tema ambientale, l’azienda vanta ad oggi risultati di grande rilievo grazie a investimenti di risorse umane ed economiche: il 97% dei rifiuti riciclati, una riduzione del consumo di acqua ed energia rispettivamente pari a -7,4% e – 6%.
Credere nella nostra squadra: il valore delle risorse umane
Interventi mirati sono stati messi a punto in termini di: employer branding; ricerca, selezione e inserimento; formazione sviluppo e gestione dei talenti; gestione del clima aziendale e del senso di appartenenza; welfare aziendale; salute e sicurezza sul lavoro; comunicazione interna. Ogni nuovo assunto viene accompagnato in un percorso di orientamento e formazione che dura dai tre ai 6 mesi. Lo scorso aprile, inoltre, Birra Peroni ha firmato con le sigle sindacali Fai-Cisl, lai-Cgil e Uila-Uil il nuovo contratto integrativo aziendale che coinvolge tutti i lavoratori degli stabilimenti produttivi di Roma, Padova e Bari. L’accordo premia il merito e potenzia le pari opportunità tra tutte le anime dell’azienda avviando la sperimentazione del telelavoro per l’anno in corso, formulando ipotesi di flessibilità di orario in entrata e uscita per i lavoratori genitori e convenzioni con asili nido.
I numeri del Gruppo Peroni
Intorno all’anima italiana c’è un’impalcatura industriale che ha portato Birra Peroni a produrre 4,8 milioni di ettolitri l’anno. Di questi, 1,2 sono esportati in 55 Paesi dal brand Nastro Azzurro, simbolo indiscusso dell’Italia nel mondo, grazie all’impegno dei dipendenti impiegati presso i tre impianti di produzione in Veneto (Padova), Puglia (Bari) e Lazio, a Roma, dove ha sede anche il quartier generale dell’azienda. I marchi principali del Gruppo sono: Peroni, la birra più amata e conosciuta in Italia, Nastro Azzurro, la birra italiana più venduta all’estero, Pilsner Urquell, considerata una delle migliori birre al mondo, ai quali si aggiungono altri brand di prestigio nazionale e internazionale come Peroni Gran riserva, Peroni Gran riserva Rossa, Peroncino, Raffo, Wuhrer, Miller e Tourtel.
Birra Peroni, inoltre, controlla al 100% la società Saplo, con sede a Pomezia, che produce e fornisce all’azienda il malto impiegato nel processo di fabbricazione della birra. Nel 2003 Birra Peroni è entrata a far parte del Gruppo SABMiller plc, il secondo produttore di birra al mondo, presente in 75 Paesi e 6 continenti con oltre 200 marchi in portafoglio e più di 70mila dipendenti.
+infio: Ufficio Stampa