Brillantini. Brillantini ovunque. Dal suo habitat naturale, che si presume sia quello del design, dell’art e delle decorazioni, il glitter si sta facendo spazio fino ad arrivare a tavola. Non è un errore di scrittura: stiamo parlando di brillantini commestibili.
In realtà già presente nella categoria del food, soprattutto nei prodotti da forno dolci come torte, cupcake e ciambelle, il glitter è approdato nel mondo del beverage contaminando realtà come quella del prosecco e sorprendentemente quella della birra. Tra le maggiori produttrici di questa variante, le statunitensi Ska Brewing a Durango, Colorado; Three Weavers Brewing Company a Inglewood, California; e Bold Missy Brewery a Charlotte, North Carolina.
Un post condiviso da Bold Missy Brewery (@boldmissybrewery) in data:
Un tocco di tradizionale femminilità in un mondo da sempre dominato dalle figure maschili, e non è un caso se a produrre questa nuova variante siano per lo più donne. Così la birra sta subendo l’invasione dei brillantini, e la nuova spillatura glitterata è destinata a ottenere un discreto successo. Certo ci saranno anche problemi, nemmeno troppo trascurabili, legati alla difficoltà di eliminare le scorie luccicanti dai macchinari. Carli Smith, mastro birraio della Bold Missy, ha recentemente prodotto una birra con glitter per una festa in omaggio alla regina del kitsch Lisa Frank – una saison di 7 gradi al limone e pepe rosa che ha chiamato “Trapper Keeper”.
La prima birra della categoria a essere stata prodotta pare essere la Mel’s Sparkle Pony, una IPA creata da Alex Nowell, mastro birraio di Three Weavers. Il generale apprezzamento di questa nuova moda trendy e luminosa incontra però il contrasto di chi semplicemente si interroga sugli effetti che il glitter potrebbe avere sull’organismo, una volta ingerito. Erica DeAnda, della Minocqua Brewing, ha detto a Munchies: “Probabilmente il primo dubbio che hanno tutti è il modo in cui questi glitter verranno espulsi. No, non ci sarà nessuna pipì luccicante. I brillantini vengono scomposti così rapidamente dal nostro sistema, che praticamente non avranno impatto”. Queste decorazioni edibili sono addirittura disponibili su Amazon, per $6.15.
Per quanto difficili da realizzare, le birre glitterate stanno comparendo sempre più frequentemente ai vari festival dedicati, grazie anche alla loro particolare predisposizione a fotografie e social networks. Molti bevitori, durante fiere ed eventi del genere, cercano di assaggiare quante più birre possibile senza perdere troppo tempo per la degustazione, ma Cat Wiest, ex mastro birraio della Seabright Brewery di Santa Cruz, rivela come la birra brillante stia cambiando questa tendenza. “Quando i visitatori si avvicinano al mio stand e provano la birra al glitter non è che poi ringraziano e vanno via come se niente fosse. La osservano, la studiano, la mostrano agli amici, la fotografano. È meraviglioso”. Wiest è però la prima ad ammettere il valore effimero e relativo del prodotto: “Se sei un esperto di birra, e tieni particolarmente alla materia, non berla. Semplice”.
La scintillante novità sta conquistando anche il mondo del prosecco. La responsabilità, se così vogliamo chiamarla, è di PopaBall, che a meno di dieci euro propone la polvere utile a rendere rosa, effervescente e colorato il vostro calice per il brindisi. Esistono più varianti, ognuna con un sentore diverso: la Raspberry Shimmer Popaball for Prosecco regala note di lampone, mentre i glitter dorati a forma di cuore sono fatti con oro edibile.
Basterà per rendere più frizzante e movimentata una serata, o sarà solo una violazione del gusto tradizionale?