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“Nu’ sime tarandìne, c’u côre ross’e blubevìme ‘a birra Raffo e nnijnde cchiù”. E’uno dei simboli indiscussi di Taranto, tanto da essere ribattezzata la birra dei due mari. La Birra Raffo è molto di più di una semplice birra, racchiude in sé la storia della città e il carattere dei Tarantini che non la tradiscono mai.

 

Annuario Birre Italia Birritalia 2023-24 Beverfood.com
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Anche in questa estate 2019 varcato il ponte girevole e prendendo la via della litoranea ci si può imbattere in macchine caricate a cartoni di Raffo per affrontare i giorni caldi di agosto, tra pucce, cozze alla tarantina e un tuffo in un mare. Un legame anche simbolicamente rappresentato in bottiglia, nel 2008, ci fu un sondaggio “Sono Tarantino, quindi decido IO”, volto al rinnovamento grafico dell’etichetta della birra. Da quel giorno  sotto della scritta “Raffo” compare compare l’emblema della città e del suo stemma: Taras a cavallo del delfino.

RAFFO STORY  Una storia centenaria, che ha inizio in via d’Aquino 68. La data riporta il 15 aprile del 1919 quando il Sig. Vitantonio Raffo fonda la sua “Fabbrica di Birra e Ghiaccio”, dando avvio a un legame viscerale con la città di Taranto. Nel maggio del 1921 la prima cotta, 30 ettolitri di bontà, visto che la caldaia aveva una capienza di 30 Hl e la birra veniva poi conservata in botti di rovere. La prima di una lunga serie. Il primo formato appare con la scritta in rilievo “Birra Raffo-Taranto”, con le bottiglie da 900 e 350 cl con cui veniva commercializzata al dettaglio. Per gli spacci della città il formato era decisamente più grande, scorte di birra conservate in barili di rovere da 20 litri. Una storia quella della Raffo che si intreccia a quella della città e del paese. Durante la Seconda Guerra Mondiale la birra Raffo offrì il suo contributo agli alleati, con l’interruzione della produzione e nel 1943 la fabbrica viene utilizzata dalle truppe Inglesi come deposito di automezzi. La ripresa della produzione avvenne nel 1946 sotto la gestione dei fratelli Nicola e Domenico Raffo, dando avvio a un periodo di crescita ed espansione. La Raffo supera i confini regionali,  iniziando ad essere distribuita anche in Calabria e Basilicata. Nel 1961 la cessione al Gruppo Peroni, con la produzione in città attiva sino al 1987 con uno stabilimento in città oggi non più attivo.

PALLONE E MUSICA Una birra che si abbina bene non solo al cibo, ma anche al calcio e alla musica, due passioni dei Tarantini. Domenica 18 agosto ci sarà la prima edizione della Raffo Cup, con l’incontro Taranto-Fasano allo stadio “Erasmo Iacovone”. Un evento organizzato dal Taranto FC 1927 e Birra Raffo per festeggiare i 100 anni della storica lager, anche per quest’anno mainsposor del club tarantino che oggi milita in serie D. Un’iniziativa voluta fortemente per consolidare il rapporto di reciproca soddisfazione e una presenza rilevante e capillare sul territorio che vede il Taranto calcio e la famosa Birra Raffo incarnare perfettamente il carattere identitario della storia e del blasone tarantino, un binomio solido che dura da più di un lustro. Ma Birra Raffo vuole dire anche musica, quest’anno per celebrare il centenario, Raffo come se piovesse in occasione di diversi eventi clou dell’estate a suon di decibel. Main sponsor di Medimex, dando quindi continuità e seguito al Raffo Fest, con concerti attività collaterali a 360° sul mondo della musica con workshop, mostre, seminari, incontri e  momenti di scambio, oltre a Cinzella, due appuntamenti fissi delle estati tarantine che hanno ulteriormente legato il marchio Birra Raffo con i cittadini di Taranto.

SENZA FILTRI Dal punto di vista delle novità prodotti nel 2019 è stata lanciata la speciale Raffo Non Filtrata, una lager dal colore intenso e dal gusto rotondo e morbido, una produzione speciale per festeggiare i primi 100 anni di Birra Raffo. Disponibile in esclusiva per il canale Horeca, con una gradazione alcolica del 5%, un prodotto di alta qualità, destinato a chi ama vivere intensamente ogni attimo. Una birra che strizza l’occhio alle produzioni artigianali, con una tecnica di produzione senza la fase di filtrazione, regalando una birra con un aspetto naturalmente opaco, grazie alla presenza di lieviti derivanti dalla fermentazione che consente ai mastri birrai di lavorare le materie prime in modo semplice ma con sapienza e dedizione. Ci vorrà ancora un po’ di tempo per entrare nel cuore e nelle abitudini dei tarantini, ma la Raffo Non Filtrata promette bene, magari per festeggiare un’occasione importante per altri cento anni.

INFO www.birraraffo.it

 

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