Secondo le rilevazioni IRI, le vendite delle birre in Italia nel canale iper+super+LSP hanno registrato nell’ultimo anno (da inizi giugno 2015 a fine maggio 2016) una buona crescita a volume del 4%, portandosi a 6,1 milioni di ettolitri. Su questi risultati ha sicuramente influito positivamente la calda estate del 2015.
Ancor più consistente è stato l’aumento a valore (+7% circa), con ricavi complessivi che si sono ora portati a 1.182 Mn/€ e, quindi, con un aumento medio dei prezzi sull’ordine del 3-4 per cento. La dinamica espressa dai segmenti suggerisce una progressiva polarizzazione dei comportamenti di consumo. Da un lato, per le birre caratterizzate da un consumo “quotidiano”, l’acquirente rafforza l’orientamento alla convenienza, aumentando la scelta di prodotti in promozione, facendo trading down da referenze più costose a quelle più economiche, senza tuttavia rinunciare alla qualità. Ne consegue una crescita per il segmento Standard (+5% in volume), che attrae acquisti dalle Premium (in calo dell’1% a volume), senza sostanzialmente cedere il passo ai prodotti più economici: le birre Saving infatti arretrano del 2,5%.
Si conferma inoltre la crescita del segmento delle birre “speciali” (addirittura +13,9% a volume rispetto all’anno precedente): gran parte delle aziende continuano ad investire in questo segmento allargando l’offerta dedicata ad una fetta di consumatori più raffinati a cui piace sperimentare nuove tipologie e varianti. Proprio nelle Birre Speciali si concentra l’ampliamento dell’assortimento nei punti vendita. Il segmento delle birre speciali vale ora il 10% a volume, ma oltre il 18% a valore
L’ultimo anno ha visto anche il consolidamento del boom delle Birre Aromatizzate (radler e altri mix birra & soft drinks) : i volumi sono aumentati addirittura del 40%.. In questo nuovo segmento erano entrati per primi, ma timidamente, diversi produttori tedeschi che importavano le proprie radler (tradizionali bevande di alcune zone delle Germania) sul mercato italiano. Ma negli ultimi anni anche i principali produttori italiani sono entrati con più determinazione e investimenti pubblicitari in questo segmento che ora ha già raggiunto una quota di rilievo, pari al 3,5% a volume e, sorprendentemente, una quota più alta a valore (4,6%). Resta del tutto marginale, invece il segmento delle birre analcoliche e light (appena l’1,1% del totale mercato a volume)
a cura di Marco Emanuele Muraca Beverfood.com Edizioni
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1 Commento
Che piacere leggere quest’articolo, cosi’ informative. Grazie.
Per quanto riguarda le birre Italiane, ho avuto il piacere di assaggiare AMARCORD,Lager Chiara. . E’ stato un tripudio per il palato. Auguri per sempre piu’ successo. AdCJ